Guide: passo per passo

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Generale
PREMESSA: se non conoscete il significato di qualche parola consultate il nostro Glossario.
5. Le istituzioni "alternative"

Copyright© 1998 Federica Guerrini

La controcultura hacker è un movimento con vocazione antagonista e neo-underground che si prefigge l'obiettivo di annullare l'abuso del potere sui cittadini e di sostituire rivoluzionari modelli di pensiero e comportamento a quelli dominanti: se l'opposizione degli hacker propone, quindi, dei contenuti tipicamente controculturali, le istituzioni controculturali che supportano questa rinnovata resistenza si avvalgono sia di una tradizionale stampa cartacea underground, sia dell'enorme spettro di possibilità aperto dalle reti digitali.

Da un lato si trovano quindi journal e riviste specializzate o "di nicchia" di cui gli hacker sono sia produttori sia target autoreferenziale: citiamo allora, a titolo d'esempio, 2600 Magazine-The Hacker Quarterly, rivista trimestrale underground, fondata nel 1984 dall'attuale direttore E. Goldstein e Decoder; varie pubblicazioni (Mondo 2000, Wired) il cui punto di vista corre parallelamente ai principi hacker; infine numerose fanzine tra cui Intertek e Boing Boing.

Dall'altro lato, si vede come gli hacker sappiano anche sfruttare i più potenti mezzi di distribuzione elettronica e i vantaggi derivanti dalle nuove tecniche di trasmissione culturale: l'istantaneità, la circolazione delle informazioni in tempo reale, il senso di velocità a disposizione di tutti; tutto può avvenire ovunque, più o meno allo stesso tempo. Mentre in passato le controculture disponevano di margini di sicurezza temporali che le permettevano di sedimentarsi in attesa di essere intercettate dai media ora, grazie ad Internet, la circolazione è immediata. La linfa dell'undeground elettronico è la BBS (Bulletin Board System), luogo di scambio di valori, mezzo di socializzazione tra membri e di attrazione per il neofita dove si lasciano messaggi scritti; altri principali canali di comunicazione digitale e scambio di informazioni sono le newsletter e le chat line. In sintesi gli hacker entrano in contatto nell'ambiente virtuale detto cyberspazio: termine coniato nel 1983 da W. Gibson nel suo Neuromancer: "un'allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno [. . .] linee di luce allineate nel non-spazio della mente, costellazioni di dati. Come le luci di una città che si avvicinano...". Esistono inoltre anche riviste specializzate elettroniche di cui gli hacker sono attenti lettori: alcuni esempi sono cosituiti da Phrack, rivista elettronica fondata nel 1985 dai sedicenni K. Lightning e T. King caratterizzata da articoli su compagnie telefoniche, sistemi operativi, tecniche di sicurezza e sistemi di smistamento, Legion Of Doom Technical Journal (LoD/H) e Computer Underground Digest (CUD).


Generale: Dylan666 [60 visite dal 20 Dicembre 04 @ 00:01 am]