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Videogame violento ritirato da negozio dopo uccisione boy

Condividi:         ale 7 01 Agosto 04 @ 07:00 am

La più grande catena di prodotti di elettronica in Gran Bretagna, Dixons, ha ritirato dai propri punti vendita il violento videogame "Manhunt" oggi, dopo che i genitori di un adolescente ucciso hanno incolpato il videogioco per l'uccisione del ragazzo.

Il gioco in cui i partecipanti vestono i panni di un assassino che ha l'ordine di uccidere la gente nel modo più macabro possibile, ha dato vita ad una polemica persino tra gli stessi giocatori.

Infatti si guadagnano più punti se riesce ad ammazzare la propria vittima nel modo più brutale e sanguinoso possibile, mentre lo sfortunato implora pietà, urlando che ha moglie e figli che aspettano a casa.

I genitori di Stefan Pakeerah, 14 anni, hanno chiesto questa settimana che Manhunt venga bandito dopo che un 17enne, ha ammesso di aver chiesto a loro figlio di raggiungerlo in un parco per poi ucciderlo.

Warren Le Blanc, un appassionato del videogioco, ha confessato di aver colpito il ragazzo alla testa con un martello fino a ucciderlo, e di avergli inferto diverse coltellate.

Per questo, il giovane potrebbe dover trascorrere il resto della vita in carcere.

"All'inizio non avevo intenzione di ucciderlo, ma quando ho visto il sangue sono andato avanti fino alla fine", ha spiegato Le Blanc alla polizia.

Il gioco è distribuito da Rockstar Games, un gruppo di Take-Two Interactive Software noto per la violenza dei videogiochi prodotti -- come la serie "Grand Theft Auto".

Nessun commento al momento è giunto da parte dell'azienda.

News tratta da Mytech.it



7 commenti a "Videogame violento ritirato da negozio dopo uccisione boy":
magilvia magilvia il 02 Agosto 04 @ 12:48 pm

Si, ma lo avete visto che SCHIFO di gioco che è quello? E' un crimine commercializzarlo! E poi sto ragazzino non ce li ha i genitori che lo controllono o sti genitori se ne fregano come i tanti che permettono di fare al figlio tutto quello che vuole?

Dylan666 Dylan666 il 02 Agosto 04 @ 19:58 pm

Mia personale opinione: il tuo è un discorso semplicistico. Chi uccide ha problemi che non sono quelli di sentire Marilyn Manson, giocare a Manhunt o vedere Alien al cinema. Che poi il videogioco sia forte e pensato per un pubblico adulto è chiaro. Ma l'assassino ha 17 anni, uno in meno della maggiore età anche in italia. A 18 anni non è il videogame che ti condiziona, su...
E che la violenza sublimata nel gioco ne ricrei nella vita normale non è assolutamente dimostrato (in persone normali e equilibrate intendo naturalmente). Non credo che Mengele vedesse Ken Shiro, ne che chi ha visto quel cartone animato è diventato per forza un criminale...

magilvia magilvia il 03 Agosto 04 @ 00:21 am

Il mio sarà un discorso semplicistico ma il tuo è superficiale. E' chiaro che una persona sana ed equilibrata non diventerebbe omicida solo a causa di un videogame, fermo restando che a una persona sana ed equilibrata farebbe orrore (spero) giocare a fare lo zombi che quanto più sangue riesce a ricavare dallo sbudellamento di civili indifesi più punti guadagna (comunque questo gioco lo conosco solo per le immagini che ho visto in tv).
Il problema sorge con le persone che sono poco equilibrate le quali immergendosi per ore in un mondo di pura violenza possono essere portate al crollo. Anche se dovesse succedere per una sola persona su un milione di copie del gioco vendute, a mio avviso il produttore sarebbe moralmente responsabile dell'accaduto (ovviamente rimane una cosa difficilmente dimostrabile).
Guarda però che io non condanno *questo gioco* in particolare bensì tutto un sistema che soprattutto nei film ci ha talmente abituati alla violenza da renderci praticamente insensibili.

Dylan666 Dylan666 il 03 Agosto 04 @ 01:17 am

Il sistema della violenza parte dal corpo di Ettore trascinato intorno alle mura di Troia, passando al conte Ugolino che rode la testa dell'Arcivescovo Ruggeri fino ad arrivare al Gran Guignol ecc. Non intendo accostare capolavori dell'arte ai videogiochi, ma intendo dire che la violenza fa parte di questo mondo e spesso è scheletro dei momenti di evasione e di svago (alti come la letteratura e il teatro, figuriamoci bassi come i videogames). Se una persona è soggetta a influenze tanto forti che spingono verso l'omicidio è bene che non legga il giornale, non assista a Shakespeare, non veda Tom e Gerry, non noleggi The Passion, ecc.
Non posso togliere la "violenza inscenata" da ovunque solo peché un giorno uno squilibrato potrebbe trovare la molla che fa sfociare la sua follia, anche perché non è prevedibile cosa la farà scattare (magari un documentario con leoni e gazzelle).
Molto contraddittoria poi è l'ultima frase in cui si dice che "un sistema soprattutto nei film ci ha talmente abituati alla violenza da renderci praticamente insensibili". Fosse così allora non si potrebbe incolparli di istigare alla violenza stessa (ciò che non appaga i sensi non dà piacere e quindi non si desidera: non è forse la voglia di sangue ciò che ha fatto perpetrare l'omocidio?).


a una persona sana ed equilibrata farebbe orrore (spero) giocare a fare lo zombi che quanto più sangue riesce a ricavare dallo sbudellamento di civili indifesi più punti guadagna

Lo ritengo offensivo. C'è chi per sport va a caccia di animali indifesi e lo ritengo un passatempo molto più "sanguinolento" che non premere un tasto per vedere un po' di pixel rossi sullo schermo!

magilvia magilvia il 03 Agosto 04 @ 08:55 am

Il sistema della violenza parte...
Vero, ma tu non riesci a stabilire una scala di violenza ed un limite al di la' del quale l'orrore e' troppo grande per poter essere sopportato?
Da quello che dici si direbbe di no, ed e' esattamente questo che intendo quando dico che siamo talmente abituati alla violenza che non ci facciamo più caso.
Non posso togliere la "violenza inscenata" da ovunque solo peché...
Cioé per te la morte di una o più persone non é motivo sufficente per diminuire la violenza nei media? E' chiaro che abbiamo valori diversi.
Molto contraddittoria poi è l'ultima frase...ciò che non appaga i sensi non dà piacere
Non hai capito quello che intendevo. Volevo dire che la violenza sugli altri non ci fa più impressione perché ne vediamo troppa, cioé siamo liberati da commiserazione e empatia, cosa che ci rende più liberi di "fare" violenza.
Lo ritengo offensivo.
Se capisco bene tu ritieni offensivo il fatto che io creda che tu dovresti provare orrore davanti a scene particolarmente crude. E' corretto ? Se é così direi che il tuo é un atteggiamento da spaccone ventenne che ritiene che se sta male di fronte a una scena di violenza allora non é un vero uomo. Io ti posso dire che a 18 - 20 siamo mooooolto lontatani dall'essere "adulti", ma poi passa. Ci sono passato anche io.
Mi sembra chiaro che per te come per tanti altri il livello di violenza nella nostra società é perfettamente accettabile. Per me no ed é per questo che critico. Ma siccome non ti convincerò di certo scrivendo su un forum probabilmente discutiamo inutilmente.

Dylan666 Dylan666 il 03 Agosto 04 @ 15:51 pm

La discussione in quanto atto comunicativo non è mai inutile. Ad esempio mi rendo conto che quello che scrivo deve essere poco esplicativo delle mie idee, perché le repliche non sono pertinenti a ciò che realmente penso.

Vero, ma tu non riesci a stabilire una scala di violenza ed un limite al di la' del quale l'orrore e' troppo grande per poter essere sopportato?

A me non fa orrore la finzione, per quanto cruda possa essere. Non mi fa ne orrore ne paura, in quanto finzione. Il giudizio morale pesa su chi mette in mano un gioco violento a un bambino, non a un diciassettene.

Cioé per te la morte di una o più persone non é motivo sufficente per diminuire la violenza nei media? E' chiaro che abbiamo valori diversi.

Il videogioco è il solito capro espiatorio del cavolo. Se leggo Milton e il giorno dopo mi dichiaro Satana e do fuoco a una chiesa che facciamo? Leviamo Milton dalle biblioteche? Io non leverei UN videogioco UNO dalla circolazione perché NON È LA CAUSA della violenza. Se a 17 anni vedi un videogame in cui si uccidono gli ebrei (è successo, succede ancora) devi avere lo spirito critico di affrontare la cosa (ripeto, parliamo di età adulta, non di bambini di 6 anni). Stessa cosa se vado il libreria e mi compro il Mein Kampf. Non è facendo vivere la gente nei palazzi di cristallo che li si difende da loro stessi!

Non hai capito quello che intendevo. Volevo dire che la violenza sugli altri non ci fa più impressione perché ne vediamo troppa, cioé siamo liberati da commiserazione e empatia, cosa che ci rende più liberi di "fare" violenza.

E qui vai contro quanto scritto nell'articolo! Quello ha ucciso perché AMAVA la vista del sangue! È una persona MALATA che non è desinsibilizzata dalla violenza, anzi è eccitata nel vederla!
E poi non usare il plurale! Io mi tiro fuori! Anche se la TV mi fa vedere TUTTE le torture nei carceri iracheni io continuerò sempre a disprezzare anche solo lo schiaffo dato da un bambino!
E basta pure con la storia che con la TV si vede più violenza: circa 50 anni fa c'era la guerra modiale; circa 100 fa pure; circa 200 la gente vedeva le decapitazioni pubbliche...

Aggiungo che sono fuori dai 18-20 come fascia di età, ringraziando il cielo NON amo la violenza, odio le guerra ma una partita a Mortal Kombat me la faccio volentieri.

caladio caladio il 11 Agosto 04 @ 08:52 am

io penso che i videogiochi non c'entrino un bel niente,quel ragazzo è un malato mentale e prima o poi ,magari influenzato dalla tv non per forza da un videogame, avrebbe commesso qualche crimine orrendo.
Il problema,da anni,è sempre lo stesso:
NEGARE LA MALATTIA MENTALE!

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