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P2P richiesto risarcimento a 4000 utenti. Ecco il parere di un Avvocato

Condividi:         Alessandra Christille 24 09 Maggio 07 @ 13:30 pm

P2P richiesto risarcimento a 4000 utenti. Ecco il parere di un Avvocato

Intervista all'Avv. Francesco Mangiaracina [manfranz@gmail.com], già noto a pc-facile.com, avvocato specializzato in diritto dell’informatica e sulle tematiche del P2P, responsabile di Teutas – Law and Technology Journal.

La notizia delle 4000 raccomandate inviate dallo Studio legale Mahlknecht & Rottensteiner per conto dei discografici tedeschi di Peppermint solleva critiche, dubbi e stupori. pc-facile.com cerca di fare maggior chiarezza sulla questione, ponendo alcune domande ad un giovane avvocato esperto del settore.



1. Buon giorno avvocato, ha letto la notizia relativa alle raccomandate inviate per conto di Peppermint a quasi 4000 utenti P2P con cui si chiede la rimozione dei file scaricati ed il pagamento di una somma?

Sì, interessandomi da molti anni del file sharing, non solo come legale, è una notizia che non mi ha sorpreso ma mi ha colpito anche perchè, a quanto mi risulta, è il primo episodio di questo tipo in Italia.


2. Cosa ne pensa?

Come detto, ritengo che si tratti di un'azione che era "nell'aria". Le notizie degli ultimi mesi lasciavano presagire che i discografici si stavano muovendo. Personalmente ero sicuro che sarebbe successo, anche in Italia.


3. Ma ci dica di più, nel merito della questione.

Naturalmente non avendo preso visione diretta della documentazione, non è opportuno dare dei giudizi di merito troppo approfonditi.

Sulla base delle notizie riportate, e come cittadino ed utente di Internet, posso dire che capisco che le case discografiche stiano tentando di proteggere i loro interessi, ma probabilmente non è proprio questa la strada giusta. Il caso Napster docet. Chiuso quello, proprio ad opera di un'azione legale partita, a quanto ricordo, da una casa discografica tedesca (credo la BMG), sono nate le piattaforme P2P come Kazaa, E-Mule, ecc... Senza considerare il possibile ritorno d'immagine negativa da parte della Peppermint e, cosa più strana, disconoscendo il movimento che il mondo della musica sta cercando di operare in direzione della diffusione on-line dei loro contenuti. Internet è un modo particolare, affascinante ma che deve essere ancora compreso da parte di tanti operatori.

In sostanza mi sembra una visione un po' miope, ma questa è l'opinione del cittadino, e non del legale.


4. Ok, ma da legale cosa può dirci?

Come detto non sono in possesso della documentazione. Per quanto letto, mi sembra che ci siano alcuni punti oscuri.

In primo luogo il sistema di tracciamento dei numeri IP e quindi l'individuazione dei soggetti a cui si imputa la violazione. Trattasi di una materia difficile, che qui non è possibile approfondire. Per semplificare, ritengo che i risultati della Logistep andrebbero comunque verificati, come del resto avviene in materia di contravvenzioni con autovelox, tanto per capirsi. Non è possibile prendere come "oro colato" quanto affermato solo da una parte. Senza contare la fatidica domanda: "L'IP identifica, con un certo grado di probabilità, un dato PC. Ma chi mi dice chi stava dietro il PC?". Questa domanda, soprattutto, nel penale, è fondamentale. Come noto, la responsabilità è personale.

In secondo luogo, e riallacciandomi all'ultima affermazione, diffido sempre quando una delle parti si propone come parte offesa, giudice, liquidatore del danno ed esecutore della sentenza.

In sostanza, con quella raccomandata, la Peppermint ha individuato i presunti colpevoli, ha stabilito la pena, ed ha chiesto la sua esecuzione entro un termine, del resto non proprio largo. Tutto ciò mi lascia un po’ perplesso. Si tratta di cose che forse dovrebbero essere valutate da una persona terza ed imparziale, con tutte le garanzie per gli utenti.

Tanto è vero che, a quanto mi risulta, raccomandate del tipo di quelle in commento, inviate in altre occasioni ed in altri Paesi, non sempre richiedono il pagamento di una somma, ma si limitano ad una diffida ed alla richiesta di rimozione dei files eventualmente salvati sul proprio PC.

Infine, c’è il discorso della presunta violazione della legge sul diritto di autore ma anche della privacy e dell’utilizzo dei programmi P2P. Si tratta di un "mare magnum" che qui non è possibile affrontare, ma ciò non significa che non rilevi. Anzi, sono questioni centrali.

Mi limito a dire che programmi come E-mule non sono il male di per sé. Come dico sempre con un parallelismo, una pistola può essere usata lecitamente (per difesa) o illecitamente (per offendere). Non è la pistola in se stessa il problema, è l’utilizzo che se ne fa. Il caso di Bit-Torrent è un esempio lampante.


5. Punto focale della vicenda, a nostro giudizio, è l'abuso attuato dalla casa discografica Peppermint Jam ai danni degli utenti: servendosi dei servizi della svizzera Logistep ha tracciato il traffico di files mirati dalle reti P2P e imposto successivamente a Telecom di fornire nomi e indirizzi IP degli utenti legati alla presunta violazione dei diritti d'autore.

Violazione della privacy, effettiva certezza sulla responsabilità dell'utente... non sono motivazioni valide in difesa dei 3636 utenti coinvolti?


Come detto, la domanda non può essere risolta con una battuta, è estremamente complessa. Telecom probabilmente non ha colpa. Ha dovuto fornire i dati in base alla normativa vigente e ad una richiesta del giudice di Roma, a quanto ho letto. Certo dovrebbe essere verificato.

Ciò che mi lascia in effetti più dubbi sono le garanzie che danno i sistemi di tracciamento IP. Se di prova si tratta, deve essere valutato in giudizio, in contraddittorio con le parti.


6. Il Garante della privacy non si è ancora pronunciato. Rumors in rete parlano di tardivo intervento...

Il Garante è sollecitato da una grande quantità di richieste, ed in effetti la risposta potrebbe tardare.

Nel merito ritengo che in effetti il numero IP sia un dato personale protetto dalla legge 196/2003, tanto è vero che sono riusciti a ricavare dei nominativi partendo da tali numeri. Anzi, forse più precisamente, l’IP è un dato personale "identificativo".

Penso che i diritti degli utenti/cittadini vadano sempre salvaguardati, soprattutto se i numeri IP sono tratti da una società privata per conto di una parte interessata.

Certo è che se fosse accertata una violazione del codice della privacy, gli utenti avrebbero diritto al risarcimento del danno, e la situazione si potrebbe ribaltare. Il Codice menzionato prevede varie forme di tutela dell’interessato (giudiziarie e non).


7. 14 giorni. Questo il tempo concesso agli utenti "incriminati" per decidere di pagare o meno. È accertato che l'età media degli utenti che fa uso di programmi di File Sharing non supera i 20-22 anni. Non ha dell'intimidatorio dare un limite di tempo così risicato a giovani che anche volendo non avrebbero la possibilità di pagarsi una causa legale e che comunque, anche nel caso accettassero di pagare, hanno difficoltà a reperire la somma di 330,00€? Fermo restando che l'effettiva responsabile dell'utente non è accertabile...

Paventare la possibilità condizionata di adire le vie legali per la tutela dei propri interessi non può essere di per sé considerata un ricatto, sotto il profilo penale. Ritengo però che effettivamente gli utenti si sentano intimiditi. È un aspetto molto delicato questo, su cui occorre porre molta attenzione. Personalmente, non mi piacerebbe molto che la società X mi mandasse una raccomandata in cui valuta il danno, che forse ho commesso, e poi mi dica "paghi o ti denuncio". Sicuramente la raccomandata non ha questo tenore, ma forse il senso è questo.

Per quanto concerne i "14 giorni" effettivamente mi sembrano pochi.


8. Gli utenti coinvolti si ritrovano quindi soli a fronteggiare la situazione, nonostante l'alto supporto di gran parte delle Community. Come avvocato, che consiglierebbe loro di fare?

Una risposta sicura la potrei dare solo avendo cognizione esatta della documentazione.

Partendo da quanto ho letto, ritengo che se gli utenti decidono di respingere le accuse della Peppermint, dovrebbero unirsi tra loro facendo un fronte comune, o quanto meno più fronti.

Personalmente ritengo che la strada migliore sia tentare preventivamente di raggiungere un accordo con l’aiuto di uno più professionisti che rappresentino i vari fronti (del resto le azioni di gruppo riducono di molto le spese di assistenza). Andare in giudizio, secondo la mia visione personale, dovrebbe essere sempre l’ultima opzione. Mancato l’accordo, a quel punto potrebbero decidere di tentare la via giudiziale.

Per quanto concerne i professionisti, le associazioni dei consumatori hanno tutta la mia stima. Certo è che si tratta di una materia specifica. Orientarsi tra concetti come "P2P", numeri IP, file sharing, ecc. non è sempre facile per un giurista tradizionale. Per cui rimane comunque la possibilità di rivolgersi ad un avvocato del settore. Del resto la mia scelta di specializzarmi in questo ambito, nasce proprio per venire incontro a tali esigenze, oltre che da una passione per l’informatica che coltivo da moltissimi anni. Ma non sono qui per farmi pubblicità, questa è un'altra storia.


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24 commenti a "P2P richiesto risarcimento a 4000 utenti. Ecco il parere di un Avvocato":
Max Max il 09 Maggio 07 @ 16:43 pm

"Fermo restando che l'effettiva responsabile dell'utente non è accertabile..."

Basta. Non c'è altro da dire. le raccomandate intimidatorie hanno lo stesso valore legale della carta da parati.
Al diavolo le Major!

pippo pippo il 09 Maggio 07 @ 18:18 pm

bella e così le major hanno meno forza di quanto si crede :)

maurizio maurizio il 09 Maggio 07 @ 21:05 pm

Secondo me la piglerano in saccoccia, le case discografiche a mio giudizio devono trovare nuove tecnologie per proteggere i propri interessi.
E poi come si dice l'occasione fa l'uomo ladro.
Per cui, penso che queste raccomandate siano state fatte per far sorgere il problema... ma di legale la lettera ha veramente poco

gabriele gabriele il 09 Maggio 07 @ 22:59 pm

Ciao a tutti, sono uno dei 4000!....vorrei far presente un paio di cose che finora nessuno ha menzionato: da quello che ho letto, tutti gli utenti che hanno ricevuto la lettera (o almeno quelli che hanno dichiarato di averla ricevuta), sono tutti "incriminati" di aver condiviso la stessa canzone (Mousse T - Right about now). Non vi sembra un paradosso che con tutti gli artisti della scuderia peppermint le lettere riguardano solo quell'artista e quella canzone? E secondo e più importante dubbio: nell' "adesione alla proposta transattiva" la peppermint, in cambio dell'accordo (soldi, cancellazione dei file etc.), si dichiara soddisfatta e cito testualmente: "subordinatamente all'adempimento di tutte le suindicate condizioni, PER IL PRESENTE CASO (Mousse T - Right about now) si impegna a non sporgere denuncia/querela penale nei confronti del dichiarante e ad astenersi dall'intraprendere qualsivoglia azione civile."....cosa significa? che con tutti gli artisti che tutelano, ognuno dei quali non ha inciso un solo brano, sono però liberi di riproporre la trattativa (chiedendoci altri soldi) per tutte le altre canzoni di quell'artista e di tutti gli altri? Se non è una truffa di sicuro è un tentativo per creare un precedente...pericoloso per di più! A voi le considerazioni!

Anonimo Anonimo il 10 Maggio 07 @ 09:42 am

gabriele,
ti andrebbe di condividere la lettera con tutti noi?
potresti postarla qui?

Fred Fred il 10 Maggio 07 @ 13:16 pm

*** edit

Fred grazie per il contributo, lo inseriamo in una news in uscita in serata. Editiamo anche dati che ti sei dimenticato di omettere.
Ci farebbe piacere se ci contattassi: redazione[@pc-facile.com]
Grazie

Karl Karl il 10 Maggio 07 @ 15:33 pm

Nei p2p capita spesso di trovare files con titoli non corrispondenti al reale contenuto degli stessi.Dunque, senza eccepire sull' assurdo comportamento di una società criminale e minacciosa come questa di Bolzano, cosa che richiederebbe milioni di righe da scrivere, suscita perplessità la loro certezza che al titolo di quel file corrispondessero davvero le autentiche note dell' artista da loro rappresentato. A meno che si siano messi ad ascoltare ogni file incriminato dall' inizio alla fine ed abbiano verificato che si, i giri di basso e le bacchette della batteria fossero proprio quelli del loro protetto.

Drest Drest il 10 Maggio 07 @ 23:32 pm

Karl, controllano l'hash del file.

Alessandro Alessandro il 11 Maggio 07 @ 08:33 am

"ale per pc-facile.com" MA COME MAI NON COMMENTI A FAVORE DEI TUOI LETTORI E NON LI DIFENDI '''

Ho letto le miserie dei 4000, circa, giovani braccati da un discografico tedesco e da uno studio legale.

Il principio d' internet e' rendere di pubblico dominio qualunque cosa VI VENGA pubblicATO, divulgATO, espoSTO, eccetera.

Se i l produttore tedesco o chiunque altro ha posto in uno "spazio pubblico e reso accessibile" il frutto delle sue meningi, lo ha fatto conscio che questa sua iniziativa, essendo di pubblico dominio, non poteva bloccare il diritto di chiunque "attraversasse" tale spazio e venisse a conoscenza di quel che veniva esposto (canzoni, parole, foto, o altro) di rendersene edotto e se il "passante" per "ricordare" quel che ha visto, ascoltato, letto, lo registra o lo fotografa, senza farne commercio e senza trarne vantaggi economici od altro,
HA IL DIRITTO DI FARLO. (SALVO IL DISCOGRAFICO POSSA DIMOSTRARE IL CONTRARIO)
Sono esterrafatto che "avvocati" o "professionisti del dirittO" non propongano ai 4000 liberi cittadini italiani di riunirsi, avanzando una azione preventiva avanti la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ed avanti la Presidenze del Consiglio d'Europa di Strasburgo, chiedendone l'immediato intervento e contemporaneamente rigettando le richieste avanzate dalla società tedesca, la quale e molto probabilmente ha creato questo "grande casino giudiziario" per promuovere a livello internazionale la propria "immagine e serietà commerciale" ma anche e sopratutto il/i propri prodotti.
Eguali finalità persegue lo Studio Legale tedesco.
Stanno commettendo mille abusi e lo sanno ma tutti hanno paura di reagire, dimostrando una marcata vigliaccheria.
Ripeto, chi mette in strada i propri stracci conscio del luogo pubblico , non puo impedire a nessuno di guardarli. Se IL "CRUCCO" era interessato a guadagnarci, quegli stracci li avrebbe dovuti mettere in vendita nei luoghi a cio' deputati.
Italiani, non cacatevi addosso e non ascoltate str*** parolai lecca***. Agite nella conoscenza e nella responsabilità.
Date si rispetto ma sappiate esigerlo da chiunque, altrimenti mandateli a fare in c......
Alessandro Vanno de' Vanni
Professore di Marketing e management politico.
Ginevra
Svizzera

acconcia123 acconcia123 il 11 Maggio 07 @ 19:25 pm

ma se uno non paga... va in un tribunale poi?

Franz Franz il 11 Maggio 07 @ 22:26 pm

no

Franz Franz il 11 Maggio 07 @ 22:56 pm

Caro Alessandro da Ginevra,
prima ti parlo da cittadino e poi da avvocato. Io ed Ale, di Pc-facile, ci siamo subito mossi per dare un sostegno agli utenti colpiti da quelle raccomandate. Prima di Adiconsum ed altri soggetti che si sono inseriti successivamente, come del resto è stato fatto per un'altra faccenda. In situazioni come queste, il consiglio ed il sostegno di un "non legale" è sempre gradito ed utile, ma facendolo di professione, gli spunti che ti può dare un avvocato hanno, forse non sempre, un peso maggiore (poi, chiaramente dipende chi è e che professionalità ha l'avvocato; io personalmente mi occupo di diritto e di informatica da più di un decennio).
Purtroppo o per fortuna, però, siamo vincolati da norme comportamentali, deontologiche, quando esprimiamo giudizi e pareri in ambiti pubblici. Per questo, pur pensandolo, non avrei potuto dire facciamo questo o facciamo questo.. Ho dato,però, tra le righe dei segnali ben precisi ha chi doveva capire.. Del resto, la posizione attendista degli utenti non è del tutto sbagliata. Perchè muovere "contro un mar d'affanni" nei confronti di una comunicazione che forse merita, innanzi tutto, di essere non considerata. Certo, ci sono dei lati pericolosi nel far finta che niente sia successo, come ho fatto notare ad alcuni utenti che mi hanno contattato, ma capisco la loro posizione. Non tutto merita i nostri sussulti. Certo è, e qui mi sbilancio, se l'azione legale da Bolzano dovesse prendere piede, lo scontro (giuridico) duro e serrato tra la Peppermint e gli utenti sarà inevitabile ed io probabilmente sarò con alcuni di quei 4000.
Per quanto concerne il ricorso alla Corte Europea che tu citavi, l'unico "ricorso europeo" attivabile direttamente dal cittadino, da avvocato ti segnalo che necessita che prima siano state esaurite le vie giudiziali interne (hai 6 mesi dalla sentenza di Cassazione per rivolgerti a Strasburgo, insomma).
Per il resto,però, concordo con te quando dici che spesso ditro a questo o a quell'impedimento si annida l'ignavia di molti, e forse noi italiani ci cadiamo più spesso di altri.

Francesco Mangiaracina, avvocato solidale con i 4000

Alessandro da Ginevr Alessandro da Ginevr il 13 Maggio 07 @ 17:05 pm

Mio e nostro caro Francesco, simpaticissimo giurista italiano, grazie per la tua intelligente e colta risposta ai miei appunti in merito ai nostri 4000 amici perseguitati.
Nel confermare a te ed ai nostri lettori che è vera la tua asserzione sulle modalità da doversi seguire avanti la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo del Consiglio d'Europa a Strasburgo, è anche vera la mia annotazione attraverso la quale si puo' ricorrere avanti la stessa Corte in via preventiva al fine di chiedere il suo Alto Intervento a nome degli Stati che compongono la "nostra" già decrepita e perdente "unione europea", la quale - vorrei ricordarlo con voce grossa - ha il dovere assoluto di difendere e proteggere i diritti di ogni cittadino europeo e la Presidenza del Consiglio d'Europa possiede in se tutti gli strumenti per agire nei confronti dei singoli governi affinché i "cittadini europei" non debbano essere ingiustamente perseguitati e pagare danni non dovuti.
Mio caro Francesco, comprendo il tuo dovere deontologico e lo condivido ma permettimi di dire che qualcuno deve pur proteggere i diritti "giusnaturalistici" dei nostri ragazzi e degl'italiani in genere. Questa è stata la ragione per la quale ho chiesto ad Alessandra, redattrice della tua intervista, come mai nessuno leva forte e chiara la voce a difesa di chiunque sia stupidamente e boriosamente tartassato e quando scrivo e dico "chiunque" intendo tutti in assoluto, dagli esseri umani ai fili d'erba, poiché ognuno ha il diritto e la responsabilità di vivere e realizzare la propria vita ed i propri sogni.
Se i "nostri" 4000 hanno sognato su quel pezzo musicale (strano come da molti già asserito) ebbene hanno il diritto di continuare nel loro sogno e chi ha piazzato quel brano nella "pubblica disponibilità" lo ha fatto per trarre in inganno e per fregare, con altissima probabilità, 4000 innocenti ed in buona fede nostri giovani. Giovani che sono italiani ma anche se fossero dei pigmei mau-mau (ridicolizzo....) debbono essere difesi dai furbi.
Personalmente non avrei alcun timore ad essere chiamato in causa dai discografici tedeschi e dai loro "luogotenenti" in un mega-giudizio europeo. Direi e ripeterei loro, usando i piu' appropriati aggettivi, chi esattamente sono ed anche ammetendo che dovessi finire in galera per "calunnia aggravata", il che mi sembra molto difficile, la reputazione dei discografici e dei loro "leccapentole" farebbe un forte tonfo emanando una puzza planetaria. Non credo che apprezzerebbero.
La differenza tra te, giurista professionale e me vecchio rompiballe, è che io non ammetto le "schermaglie amorose" in attesa di "tempi migliori".
Amo gli "affondo della sciabola e della spada" e temo il gioco sottile del fioretto, poiché è lungo, pericolosissimo e mortale ! Tu e chi ci legge, da persone intelligenti, avete ben compreso la "parabola".
Non credo che il costo di 4000 lettere raccomandate con ricevuta di ritorno e tutte le altre spese accessorie possano ambire ad un successivo "silenzio di comodo".
I tedeschi la sanno lunga sul come infliggere "sottili torture e trarne vantaggi" . E' bene che essi sapiano che alcuni di noi fanno farte del "Gruppo di Odessa" e che non amiamo essere sodomizzati per l'altrui piacere.
Caro Francesco e voi cari lettori, sono certo che mi vorrete perdonare lo sfogo ma provo una rabbia sorda quando, nei miei viaggi nel mondo, incontro italiani i quali nascondono la loro provenienza vergognandosene. Qui in Svizzera, la maggior parte di loro si è "integrata" dimenticando la loro lingua, le loro radici e vergognandosi della loro provenienza : l'ITALIA, il paese ed il popolo migliore del mondo, ma un pochino vile e defilato.
Che questi 4000, piuttosto che defecarsi nelle mutande, chiedo loro che si riempiano i polmoni di orgogliosa stizza e che sappiano alzare la testa e guardare bene negli occhi chi li perseguita ed anche se avessero sbagliato, che sappiano affrontare a fronte alta i loro errori, piuttosto che perdersi in cause civile ventennali, costosissime che li costringeranno sempre e comunque a nascondersi dietro l'ampio "barracano funereo" di avvocati e giudici e che li vedrà comunque e sul filo dei loro futuri anni, perdenti per farli diventare timorosi ed ossequienti al servizio servile di chi, piu' di loro, avrà saputo alzare la voce e mettere paura.
Con affetto e simpatia e senza alcun colore né politico, né di religione, né di pelle ma uomo libero che amerebbe vedere le future generazioni dei suoi consimili navigare liberamente e responsabilmente nel mare della vita, per meglio affrontarne le improvvise e tragiche "tempeste".
Alessandro Vanno de' Vanni
Professore di Marketing Politico
Ginevra
Svizzera

Alessandro da Ginevr Alessandro da Ginevr il 13 Maggio 07 @ 18:34 pm

Alla cortese attenzione della Signora

Alessandra Christille
Responsabile Redazione
www.pc-facile.com

Gentilissima Signora Alessandra,
vorrà certo perdonarmi per il mio precedente ed amicale "tu", il quale, Le assicuro, non voleva mancarLe di rispetto. Tutt'altro.
In tempi recenti e per caso, sono capitato sul vostro sito che ho trovato estremamente gradevole ed interessante e come tutti i "vecchi" non ho molta dimestichezza con questo nuovo e diabolico strumento di libertà e diffusione della conoscenza, quale che essa sia e quindi capita che provi dei "sussulti angosciosi" quando debbo cimentarmi con esso. Cio' causa delle "defaillances" sulla mia capacità di comunicare o peggio, bene utilizzare i vostri servizi o i servizi di Internet in generale.
Pensi, mia cara Alessandra, ho sottoscritto un abbonamento con un (?) Hosting negli USA per tre anni (gli States sono gli unici al mondo che non censurano i pensieri da chiunque espresso) e dopo due anni non ho scritto un solo rigo e sa perché ? Non ho capito come funziona il "coso".
Non certo per stupidità od incapacità oggettiva ad operare con il "coso" ma semplicemente perché le persone della mia età destinano buona parte del loro tempo ad "affinare la loro anima" ed a meglio comprendersi ed a coccolarsi per rendersi disponibili e sereni per il "grande viaggio verso le verdi praterie di Manitou".
Questo "limine" non aiuta la mia voglia di narrare le mie esperienze, non già per narcisismo ma per desiderio d'illuminare chiunque lo desideri e renderlo il piu' libero possibile.
La mia "professione" è stata quella d'insegnare a come "costruire" un partito od un uomo politico piuttosto che una qualsiasi idea, incidendo profondamente sul subconscio ed inconscio dei destinatari del "messaggio" e quindi "obbligandoli" ad ingurgitare una "minestra avvelenata" .
La mia etica, l'educazione ricevuta, il rispetto dovuto al mio nome ed alla mia famiglia, cosi' come la mia coscienza , mi hanno sempre vietato di "superare il limite" tra il concetto di "potere" e quello di "responsabile autorità".
Se ne avessi potuto scrivere, avrei potuto insegnare qualche “trucco” ai nostri ragazzi e non e farli riflettere un pochino prima di accettare una qualsiasi idea o principio che darebbe o potrebbe dare un potere malato a chi lo vuole o vorrebbe propugnare/divulgare. Cosi’, ad oggi non è stato. Non ho capito il “coso”, eppure mi farebbe piacere e mi porrebbe in pace con me stesso, se potessi narrare di quanti farabutti dall’aria innocente fregano le nostre “innocenti anime” !

La ringrazio , cara Alessandra, per le Sue parole di apprezzamento e vorrei cogliere l'occasione per pregarLa di voler far si che i vostri messaggi mi raggiungano al mio nuovo indirizzo:
mialma732[@gmail.com]*

Cordiali affettuosità

Alessandro Vanno de' Vanni

* edit by ale: togliere le parentesi quadre per comunicare con il sig. Alessandro

gringo gringo il 14 Maggio 07 @ 10:45 am

adesso posso fare una domanda?
Come si sa chi naviga in internet non è solo per passatempo (questa domanda viene escluso che chi usa internet per lavoro) per quello che ne so si usa pure per scaricare .La domanda è : a me chi dice che a mettere in rete le canzoni o film siano proprio gli addetti ai lavori,perchè sanno che monostante si scaricherà sempre,tanto poi questi svizzeri prenderanno questi indirizzi IP è di conseguenza arrivano le lettere di risarcimento per esempio questi 4.000 utenti in un colpo solo pagheranno la bellezza di euro 1.320.000,00. Che ne pensate non è una bella rendita che la legge gli permetterà.Ciao

giro70 giro70 il 15 Maggio 07 @ 21:28 pm

Quando i tempi cambiano, tutti siamo parte dei cambiamenti .Il fatto che le case discografiche o chi per loro vogliano far giustizia ,sommaria, con metodi ,al pari di chi secondo loro ruba, e' un modo sbagliato, che non puo' vincere,e' come se vediamo uno che ruba una bicicletta e vediamo che si dirige verso una casa, gli scassiniamo la serratura per entrare e forse trovare la bici,forse troveremo la bici ma davanti a nonno nonna padre madre e tre figli dovremo scegliere a caso il colpevole.Forse un esempio crudo ,perche' rubare mi sembra esagerato,ma volevo far capire che non possiamo violare la legge noi e loro si?ma facciamola finita! Sul fatto che la legge va rispettata sono d'accordo ,ma diamo a tutti uguale possibilita' di difendersi perche' senno' cosi'si esagera. Avere musica sul mio pc condivisa con altri ce lo volete negare?Fate una legge in parlamento ,perche' mi sembra che leggi non ce ne sono ,no?
Ma perche' volete sempre bu.......elo nel di dietro
a noi poveri disgraziati,abbassate i prezzi invece di fare i padroni e guadagnare somme esorbitanti,ora guadagnate un po' meno?la colpa non e' del p2p ma vostra!!!!!Il mercato e' cambiato per tutti cari amici,pensate un po',io sono INTERINALE!!!!

Alcide Alcide il 27 Maggio 07 @ 16:04 pm

Inanzitutto, anch'io sono daccordo sul fatto di non arrendersi davanti a tutto questo polverone solevato dalle Major tedesche.

In secondo luogo, non capisco come, essendo la Svizzera un paese neutrale, ed anche fuori dal trattato Ipred2, possa diventare di parte, mettendosi a disposizione dei Tedeschi. Così facendo non si sono attenuti alla loro neutralità, e per questo loro gesto dovrebbero anche essere perseguiti legalmente. Oppure davanti al loro lauto compenso offertogli dalle Major, possono permettersi di fare questo ed altro?

Certo non sono un esperto, ma ancora non capisco il pensiero polito della loro neutralità, e mi domando se non sia giunta l'ora di ricordarglielo a questi Svizzeri, di rimanere al loro posto di paese neutrale.

Malfidato Malfidato il 29 Maggio 07 @ 10:42 am

Ma la canzone citata nelle 4000 raccomandate avrebbe guadagnato il 1.320.000,00 euro? BO! Facendo così le major li guadagna sicuramente. Non potrebbe essere una trovata pubblicitaria? Forse la canzone è stata messa nel circuito p2p volontariamente e così andare sul sicuro per il guadagno

Rosario venticinque Rosario venticinque il 01 Giugno 07 @ 12:21 pm

Secondo il mio modesto parere, l'identificazione dell'ID
da parte di chiunque, è una gravissima inflazione alla legge sulla privasi,e mi ha fatto molta impressione,l'affrmazione dell'avvocato quando dice:che chi manda le raccomandate,si fa accusatore e giudice,questo è un abbuso di potere,che qualsiasi giudice,ho legge, non dovrebbe permettere,e poi,(spero di non averne bisogno)vorrei sapere come suggerisce l'Avvocato se esiste già un associazione che tutela ,con un Avvocato le vari questioni denunce,racc.sanzioni.ecc.SAluti e Grazie per l'informazioni Rosario Venticinque

Fuser Fuser il 08 Giugno 07 @ 19:50 pm

Io credo che le case discografiche abbiano tirato troppo la corda, cosi da costringere noi utenti a trovare modi alternativi per avere le canzoni che ci piacciono. Quindi se la sono cercata e ormai, una volta avviato questo processo secondo me non dovrebbe essere più arrestato perchè è un crimini farci comprare a prezzi esorbitanti i CD dei nostri cantanti preferiti.

pinny pinny il 27 Giugno 07 @ 23:48 pm

Parassiti mettetevi nei panni dell'artista che lavora mesi e mesi per scrivere canzoni e musica, paga studi di registrazione, insomma lavora alacremente per tantissimo tempo, per poi pubblicare il suo lavoro e vedere che parassiti come voi non vogliono pagargli quello che gli è dovuto e gli rubano il lavoro. ANDATE A LOVORARE PER UN'ANNO E NEL MOMENTO IN CUI DOVETE ESSERE PAGATI VI DICONO SOLDI??? QUALI SOLDI?? SONO DACCORDO CHE IN ITALIA IL CD COSTA TROPPO, MA NON È TUTTA COLPA DELLE CASE DISCOGRAFICHE MA ANCHE DEL GOVERNO CHE NON RICONOSCE LA MUSICA COME CULTURA E MANTIENE L'IVA AL 20% ANZICHÈ PORTARLA AL 4% COME NEL SETTORE LIBRARIO. IVECE DI SCRIVERE CAZZATE COME QUELLE CHE AVETE SCRITTO IMPEGNATEVI NELL'ANDARE A FIRMARE LE PETIZIONE DEI PROGETTI DI LEGGE ISTITUITI DAI VARI POLITICI CHE SI STANNO BATTENDO PER VOI!! VISITATE QUESTO SITO http://www.abbassalamusica.it/

piercing piercing il 02 Luglio 07 @ 22:12 pm

pinny... un giusto tono moderato sarebbe stato sicuramente più consono ad un progetto sacrosanto come quello che hai linkato... usare termini come "parassiti" e "cazzate" rivolto alle persone che discutono di qualcosa che non rientra nelle tue idee e convinzioni non ritengo possa portare ad alcuna soluzione...

personalmente non scarico musica e non compro cd... ma c'è una grossa analisi del problema che viene ampiamente trascurata dalle case discografiche... e cioè quale possa essere realmente il veicolo a pagamento dei download musicali...

mi è piaciuto molto il progetto di tanti siti di musica a pagamento ad 1 o 2 euro a canzone. Eppure ci sono entrato, ho acquistato un brano, ho scoperto che non lo potevo sentire sul mio lettore CD e quindi è stato il primo e l'ultimo che ho acquistato.

sai... per uno che acquistava solo CD masterizzati in DDD doversi piegare ad un mp3 e molto molto dura.

Che il ragazzino copi la musica è normale, è sempre stato così da prima dell'avvento di internet, e nessuno ha mai detto nulla (non so quanti anni hai... ma vogliamo parlare di doppie piastre a cassetta che hanno spopolato per anni nei salotti o nelle camerette?).

Il mercato che invece state perdendo e proprio quello di coloro che la musica la acquistavano davvero, pagando con i propri soldini.

Tante, troppe chiacchere e atti inutili a colpire l'incolpibile, e a me... che vi pagherei volentieri, non ci pensa più nessuno...

riflettici...

ciao.


GIUSEPPE GIUSEPPE il 10 Luglio 07 @ 17:48 pm

vorrei sapere se la casa discografica tedesca ha preso in considerazione che esiste una tecnologia in "wireless"!...!mi spiego:non è percaso vero che chiunque puo attaccarsi alla mia rete internet(vicini di casa)..e scaricare file a mia insaputa?secondo me..colpiscono nel mucchio per spaventare..e considererei le loro raccomandate carta straccia..io non posso essere perseguitato se le onde del mio wireless..si propragano nell'aria...causando atti di pirateria..quindi se non si ha la certezza dell'individuazione del reato..non si prende nemmeno in considerazione la sanzione..ciao

piercing piercing il 13 Luglio 07 @ 23:56 pm

giuseppe non è così... quando fai un contratto con un provider chi lo firma è responsabile in sede civile e penale dell'utilizzo della connessione, a meno che non dimostri che chi si è collegato l'ha fatto manomettendo i tuoi sistemi di protezione...

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