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Intervista a Patricia Sierra, cofondatrice di Palabea.net - news originale

Intervista a Patricia Sierra, cofondatrice di Palabea.net

Condividi:         Alessandra Christille 1 06 Febbraio 08 @ 06:00 am


a cura di Anna Ambrosi per pc-facile.com

1. Com’è nata l’idea di Palabea?

Ai tempi lavoravo come insegnante di spagnolo a Berlino e gli studenti mi chiedevano sempre cosa avrebbero dovuto fare, una volta terminato il corso, per non dimenticare quanto imparato. Io davo sempre la stessa risposta: prima di tutto partecipare ad uno scambio internazionale oppure iscriversi ad una vacanza-studio. I miei studenti, però, non sempre accoglievano con entusiasmo questi suggerimenti. Vivere in una nazione straniera comporta la necessità di avere una grande disponibilità di tempo, le vacanze-studio tendono ad essere soluzioni di breve termine prive di risultati duraturi. Gli studenti erano, naturalmente, ancora meno entusiasti di provare a conservare le prozie capacità linguistiche leggendo libri in spagnolo.

Nello stesso periodo in cui io lavoravo come insegnante, il mio amico Sebastian Schkudlara lavorava in una nota compagnia informatica. Lui non faceva che ripetere quanto fosse grande il potenziale di internet come strumento d’apprendimento e, nello specifico, di come potesse arricchire quelli tradizionali. Infine, Guido Veth, terzo fondatore di Palabea ed esperto in ricerche di marketing, portò avanti uno studio a riguardo sul mercato internazionale che confermò da un punto di vista quantitativo le nostre intuizioni circa il fatto che il concetto di Palabea sarebbe stato ben accolto.

Palabea nasce da questo scambio di idee e ricerche. E’ un social network che fornisce gli strumenti online per l’apprendimento delle lingue straniere, che è un’attività assolutamente fondamentale in quest’epoca di globalizzazione. Da parte nostra, continuiamo a progettare e sviluppare strumenti e funzioni sempre più dettagliate.


2. Che lacune avete riscontrato nel mercato al quale vi rivolgete?

Anzitutto, abbiamo riscontrato un problema nel web 2.0 che affligge proprio i social network. Fino ad ora, questi sono stati utilizzati prevalentemente per scopi d’intrattenimento o per incrementare il numero delle relazioni sociali individuali. Noi ci auspichiamo che questi network possano essere integrati in qualcosa di più alto. Perché limitare le nostre possibilità di social networking alla parola scritta o alle fotografie? Palabea vuole andare oltre. Fornisce la possibilità di connettersi con persone di tutto il mondo e di scambiare le proprie competenze linguistiche. Palabea è stato, infatti, concepito come un network globale, da qui l’idea del dominio .net.

Palabea offre anche un altro vantaggio: fino ad ora, l’e-learning si è basato sulla mera interazione con dei software già esistenti. Noi abbiamo capovolto la situazione. Diamo la possibilità di interagire direttamente con le persone, e di utilizzare degli strumenti informatici soltanto come un supporto, non più come metodo primario d’apprendimento. Per chiarire questo punto vi farò un esempio: immaginate due compagni di università che si stiano preparando per l’esame di lingua straniera e che abbiano bisogno di una piattaforma per studiare insieme e condividere i propri appunti. Se i due studenti fossero membri di Palabea, potrebbero lavorare insieme senza la necessità di uno spazio comune fisico. Potrebbero creare una classe virtuale ed inviare, leggere e modificare documenti, ottenere informazioni da madrelingua o professori su come risolvere ogni genere di dubbio e, naturalmente, comunicare in tempo reale attraverso il “langphone”, il nostro strumento di comunicazione che permette di effettuare videoconferenze senza la necessità di installare nessun software addizionale. Per Palabea, la tecnologia è progettata per venire incontro alle necessità umane, non vice versa.


3. Ma nel concreto come si usa Palabea?

Palabea è molto facile da utilizzare, grazie all’immediatezza dell’interfaccia ed al suo design semplice e chiaro. Se un utente dovesse incontrare difficoltà nel capire come utilizzare una qualsiasi delle funzioni della piattaforma, noi consigliamo di dare un’occhiata a cosa hanno creato altri utenti su Palabea. In ogni caso, va detto che per il navigatore tipico trova molto semplice intefacciarsi con il sistema. Secondo me, il modo migliore per utilizzarlo è semplicemente provarlo ed esplorare tutte le funzioni che Palabea può offrire, e poi avventurarsi nell’apprendimento della lingua che si desidera. Per utilizzare il sito, è necessario registrarsi e dichiarare quale lingua si conosce e quale si desidera imparare. Una volta fatto questo, Palabea offre molte possibilità:

- Ricevere lezioni e materiali (testuali o multimediali) per la lingua che si desidera imparare rispetto al livello scelto. Nel momento in cui si incontrassero difficoltà, è possibile cercare una persona che possieda le capacità linguistiche desiderate, invitarla ad aggiungersi al proprio network e creare un produttivo scambio di conoscenza.
- Aprire una classe virtuale dove è possibile modificare ed arricchire questo materiale. Gli utenti possono scegliere se lavorare da soli o in gruppo
- È possibile il download di podcast o di lezioni video
- Lavorare con documenti, dizionari eccetera
- Se uno studente volesse studiare una lingua offline con metodi tradizionali potrebbe:
-- ottenere informazioni su corsi di lingua nella sua città o all’estero
-- tenersi in contatto con persone che seguono questi corsi ed ottenere opinioni, commenti eccetera
-- avere accesso a materiale che le stesse scuole mettono a disposizione su Palabea
- Offrire servizi alla community (lezioni di lingue, scambi au pair, famiglie ospitanti…)
- Creare contenuti (per i quali la community potrebbe essere interessata a pagare)


4. Qual è la differenza tra la vostra piattaforma ed una convenzionale community orientata all’e-learning?

Non esiste un social network con strumenti orientati all’e-learning. Esistono community che offrono strumenti di base, come quelle orientate all’ampliamento del proprio vocabolario, che sono per definizione troppo specializzate per essere definite propriamente community di e-learning. Palabea è una piattaforma pionieristica in questo senso, dato che in realtà consente l’apprendimento di una lingua straniera in modo estremamente flessibile rimuovendo ogni rigidità che siamo abituati ad incontrare nei tradizionali software offline.


5. Quali sono le maggiori novità che offre la vostra piattaforma?

Come detto, Palabea offre agli utenti la possibilità di apprendere una lingua straniera online in modo flessibile e personalizzato. Su Palabea, ogni utente può adattare la propria esperienza di apprendimento per renderla performante alle proprie esigenze. Noi non abbiamo sviluppato un software che richieda di seguire un percorso determinato, abbiamo creato un coinvolgimento virtuale nell’apprendimento della lingua. Su Palabea, ad esempio, gli utenti possono comunicare attraverso conferenze audio-video. Questa è una grande innovazione, dato che al momento la grandissima maggioranza delle community online non offre questo servizio.

Un’altra innovazione di Palabea consiste nel fatto che offre ai propri utenti uno spazio per conoscersi e condividere foto, video, pod cast eccetera. Fino ad ora, i social network si sono concentrati prevalentemente su una sola funzione (caricare video, fotografie), che comporta la necessità da parte degli utenti di iscriversi a molte community per poter utilizzare funzioni diverse. In questo senso, Palabea offre un ampio spettro di possibilità, con l’obiettivo di unire le funzioni di molte community differenti. Infine, anche il fatto che Palabea non sia una piattaforma avulsa dalla realtà è un’innovazione: abbiamo stanze sia per l’apprendimento offline che per quello online. Palabea non intende sostituire il tradizionale metodo d’insegnamento, ma al contrario mira ad arricchirlo e, come ultimo obiettivo,a fondersi con esso.


6. Quante lingue è possibile imparare con Palabea?

Quante se ne desidera. Naturalmente le lingue più popolari (ad esempio spagnolo ed inglese) avranno molti più contenuti e materiali rispetto ad altre, ma il nostro obiettivo è quello di permettere agli utenti di imparare anche le lingue meno conosciute attraverso Palabea. Al momento abbiamo già pronte cinque lingue (spagnolo, italiano, tedesco, francese ed inglese), ed è già un ottimo risultato considerando che Palabea è un sito nato poche settimane fa. Entro brevissimo abbiamo in programma di aggiungerne altre dieci.


7. Quanti utenti avete in programma di raggiungere? Entro quando?

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere un milione di utenti in un anno.


8. Quali sono i principali problemi che le persone incontrano nell’imparare una nuova lingua?

Carenza di tempo, di motivazione ed il costo elevato delle lezioni private. La maggior parte delle persone studia una nuova lingua all’università, e successivamente solo una piccola percentuale di loro prosegue, perché è sia troppo costoso che troppo oneroso in termini di tempo. Quando si manifesta una carenza di motivazione è il risultato principalmente dell’assenza di flessibilità dei corsi, e secondariamente del fatto che dopo una lunga giornata di lavoro la maggior parte delle persone non è interessata a frequentare un corso di lingua con degli sconosciuti. È un grande sacrificio, sia in termini economici che di motivazione. Penso che questo sia vero per la maggior parte delle persone, il che non significa che non siano interessate all’apprendimento delle lingue straniere (molti Europei sono davvero decisi su questo punto), ma ci mostra come la maggior parte dei potenziali studenti incontrino degli inconvenienti che rendono difficoltoso l’apprendimento di una nuova lingua.


9. Quali lingue sono più importanti da conoscere in questo momento e quali lo saranno in futuro?

Un’accademia di lingue di Berlitz ha curato uno studio veramente dettagliato a riguardo, usando un campione tratto dai suoi 450 centri di insegnamento distribuiti in 50 paesi su 5 continenti. Lo studio ha portato ai seguenti risultati: 69,43% degli studenti Berlitz vogliono imparare l’inglese, il 6,8% il francese e il 5,9% lo spagnolo. Lo spagnolo supererà il francese molto presto. Nel periodo tra il 1989 ed il 2004, lo spagnolo era una delle poche lingue la cui domanda è reciuta al tasso del 9,8%. Nello stesso periodo, l’italiano ed il tedesco hanno perso richiesta ad un tasso del 17% e del 42% rispettivamente. La lingua la cui domanda è cresciuta con il tasso maggiore è il cinese mandarino (+454%), l’inglese ha guadagnato il 43,29% e l’area dell’America Latina è in significativa crescita.

Un’altra ricerca curata da ALTO (un’associazione che organizza viaggi), mostra che le destinazoni più desiderate per imparare le lingue sono:

- Gran Bretagna 79%
- Spagna 58%
- Stati Uniti 58%
- Canada 47%

Seguita da Australia e Francia (42%), Malta (32%) e Nuova Zelanda (11%). Altre nazioni come Italia, Germania e Messico sono intorno al 10%.


10. Qual è stata la funzione di Palabea più costosa da sviluppare? Di quale parte del sito siete più orgogliosi?

Le classi virtuali e tutti gli strumenti che rendono possibile il funzionamento del sito sono state le più costose da sviluppare. Le classi non sono ancora completate al 100%, perché vogliamo tracciare come gli utenti le utilizzano, così potremmo continuare a modificare ed aggiungere funzioni basate sui loro riscontri. Dall’inizio del 2008, queste classi virtuali includeranno strumenti che ci renderanno orgogliosi di essere stati pionieri delle tecnologie più innovative. Un altro aspetto di cui siamo molto orgogliosi è il “langphone”, il nostro strumento di comunicazione. L’idea essenziale di connettere persone di tutto il mondo per aiutarsi l’un l’altro per migliorare il proprio livello di conoscenza della lingua ci rende molto fieri di Palabea, soprattutto perché pensiamo che poco a poco alcune barriere culturali e pregiudizi saranno finalmente abbattuti.


11. Com’è composto il team di Palabea?

Palabea è gestita da un team di 11 persone. Ci incontriamo il lunedì e programmiamo tutti i compiti per la settimana entrante. In quell’occasione, ci confrontiamo e dividiamo il lavoro tra i sette programmatori ed il designer. Dal punto di vista della programmazione, altri tre componenti del team lavorano allo sviluppo delle funzioni ed all’organizzazione del team così che ogni parte venga codificata e sia coerente con le altre entro la fine della settimana e non ci siano errori.


12. Quanto ci vorrà per lanciare Palabea?

Secondo il piano iniziale, ci vorranno 14 mesi di lavoro intenso e stress senza week end. Vorrei ringraziare tutto il team di Palabea per il loro duro lavoro, la loro dedizione e fiducia. L’ambiente lavorativo di Palabea è molto speciale, che dipende dall’ideale che perseguiamo, ovvero che Palabea diventi un portale di riferimento per tutte le persone interessate all’apprendimento delle lingue straniere.


Le interviste curate da pc-facile



Un commento a "Intervista a Patricia Sierra, cofondatrice di Palabea.net":
Dylan666 Dylan666 il 08 Febbraio 08 @ 14:28 pm

bravi, veramente una bella iniziativa e una bella intervista.
Speriamo che il sito cresca in fretta e con l'aiuto di persone

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