Frengo78 ha scritto:Non riesco a capire la tua posizione. Da un lato dici che é giusto pagare il dovuto per ottenere un servizio. Poi critichi le scelte di questi anni di libero/wind/infostrada che hanno messo in mutande gli utenti con le sue scelte. Infine dici di avere 672 account gratuiti di libero infostrada per te e i tuoi collaboratori. Sono un po' confuso sulla tua posizione.
Innanzi a tutto ringrazio tutti per la pazienza dimostrata: il mio commento è risultato essere ambiguo. Me ne scuso..stavo per partire e mi sono trovato a scrivere on-line più di quanto avessi pensato. Avrei dovuto rimandare l'eventuale post a quando avessi avuto più tempo per riflettere.
Ma sono tali aspetti, quella della discussione tra persone intelligenti e del continuo aiuto reciproco, fanno sì che io apprezzi da tanto tempo questa "community"; i fora di pc-facile.com non sono un "crogiolo" di persone che casualmente si incontrano sulla rete ma di esseri umani che "sfruttano" tale sistema riuscendo a viverla/sentila (feel) proprio come una delle "vecchie" community": pensieri o problematiche differenti ma massimo rispetto per chiunque.
Tornando al core di quanto da me scritto due dd or sono: tre erano gli aspetti che avevo inserito.
Il mio -disgraziato- personale rapporto con il gruppo "Wind"; Wind e la decisione apportata nei confronti degli utenti di @libero/blu/inwind/iol; la fine dei free accounts ed il nuovo corso degli ISP.
Sul primo la mia linea è stata durissima: la prima volta che avevo ripreso i rapporti con l'Italia (1994 circa) avevo aperto accounts @iol. tali sono rimasti vivi -a pagamento- sino che l'allora Gruppo Infostrada decise di -pur pagando- che mi sarei DOVUTO sorbire il loro pacchetto servizi. Sono aperto ad ogni novità, ma amo decidere io se accettarla o meno. Nei fatti mi era stata imposta. Una volta aderito al Gruppo Infostrada avevo optato per la disgraziatissima (leggendone la sua evoluzione) soluzione "libero&sogno"..et voilà...appena entra Wind come marchio primario ecco che di nuovo fanno il giochetto: se vuoi stare con noi devi pagare/cambiare/piegarti a 90 deg e sottostare ai nostri nuovi cambiamenti di rotta: tutto questo senza quel congruo anticipotemporale che permettesse di trovare una soluzione intelligente al problema. Ora il nuovo giochetto, il peggiore dopo l'acquisizione di iol, poiché chi nn avesse uno spinotto telefonico (nella peggiore delle ipotesi) si è ritrovato a terra. Dopo la scottata di iol, comprendo la frustrazione di chi avesse puntato ad @libero.it come propria mailbox primaria ed ora deve trovare un escamotage per uscirne.
Quindi "wind a morte"...senza dubbio alcuno.
Nei fatti, qualcuno l'ha fatto notare, Libero aveva dato la possibilità a molti del Bel Pese di avvicinarsi all'ICT forte dell'esperienza anglosassose per la quale i servizi a pagamento non riuscivano a divenire capillari, mentre il "gratuito", così come i saldi di fine stagione, attrae api al miele. Una volta riempito l'alveare si passa da un modus operandi democratico ad uno totalitario: ecco cosa ha fatto, con "ben" 13 gg di preavviso, Wind. Ha di nuovo tolto l'etichetta "cliente" apponendone una "sei un oggetto che deve dipendere da me".
Da questa la mia prima frase: se vuoi usufruire di un servizio devi pagarlo: vi sono persone, costi ed un senso morale che impongono questo aspetto. Mi spiace che Wind si sia comportata in questo modo, pioché il servizio che offriva non era male. Quando scrissi dei 672 accounts da me fatti aprire mi riferivo, ovviamente, non a quelli societari (non v'è certo un
accounting.dept@libero.it) ma a quelli personali di uomini e donne che, venendo dall'estero e mondo anglosassone, dovevano trovare una veloce soluzione per nondover sfruttare l'intero apparato informatico aziendale a scopi personali (questo aspetto in Italia non è parte integrante dei contratto di lavoro, come invece lo è nei Paesi che per primi hanno beneficiato dell'informatizzazione a larga scala). Ecco perché la scelta di Libero: esulava dai miei "scontri" con i vari Gruppi che vi si sono avvicendati forti dell'esperienza Italica de IOL; permetteva di avere un buon servizio a costi contenuti. Il riscontro negativo si è posto nel modus operandi verso il Cliente. L'ha insultato.
Un tempo me lo sarei aspettato da quella che ora si chiama Telecom, ma incredibilmente, essendo sempre il primo servizio ad assere posto sotto accusa come ex-monopolista del mercato, ha avvisato per un anno intero che la tipologia di servizi sarebbe cambiata. Yahoo.com, Lycos, la "stramaledetta" AOL ed altri "vecchi" della rete hanno fatto la medesima cosa.
Alla fine ho optato di pagare il servizio che mi sembrava migliore e non posso che esserne felice; con la coscienza che provengo da un tempo e da luoghi dove queste problematiche -come end user- erano affrontate quando in Italia un Elaboratore l'avevavo giusto l'IBM Corporation ed alcune grosse Società, non certo l'"uomo della strada".
Quindi..i servizi free sono necessariamente indirizzati a morire in quanto tali: invece di 25 mailboxes ognuno dovrà decidere di usarne 1/2/3/4 a seconda delle proprie esinge pagando un fee: cambierà in positivo l'uso cosciente dei servizi in rete. Nessuno ha mai regalato nulla a nessuno: vige la regola del "do ut des". Ma i "tapini Italiaci" si sono trovati di fronte a soluzioni che altrove erano già state strategicamente pianificate, senza però averne vissuto l'evoluzione.
Io ancora mi stupisco che persone della mia generazione si siano trovate di fronte all'uso dello strumento informatico al momento della tesi di laurea; molti dei miei clienti Italiani sono della PA ed ancora -non parlo di Enti Locali, dove una deficenza (alla latina) e' scusabile- a livello ministeriale si trovano accounts free. L'unione Europea ha posto vincoli alle ammistrazioni italiane che non si erano mai preoccupate di vedere il cittadino se non come una mucca (in Italia si è prima contribuenti, poi cittadini), e porre quindi un dialogo da pari tra PA e Uomini Liberi. Ne è stata improvvisamente costretta lasciando molti basiti poiché priettati da un mondo medio-evale ad uno da terzo millennio, scombinato. La situazione economica contingente non favorisce certo i migliori rapporti tra e verso le istituzioni, che dovrebbero essere primi docenti, e quindi l'utente medio si trova in una situazione che non comprende poichè non ha gli strumenti per leggere tra le righe. Tanto che in italia v'è la nobile arte dell"arrangiarsi" per non essere abbattuti. (V'e stata una lodevole iniziativa, putroppo -per ragioni di costi- solo a livello di WAN, che ha permesso a molti cittadini di Milano e provincia di riuscire a comprendere l'evolversi del mondo ICT, la RCM. Però, appunto, non poteva comprendere un'estenzione territoriale maggiore)
Guardate che tipo sensazioni ha un Italiano nei confronti del proprio Stato (mi aveva molto colpito le prime volte che cominciavo a lavorare con Società Italine ma tutt'ora persiste): se ti arriva una lettera da parte del Ministero delle Finanze già ti accasci perché sei sicuro di aver comesso qualche errore e ti vedi ammanettato: poi apri e scopri che ti ringraziano poichè i versamenti effettuati sono regolari (intanto hai perso 10 anni di vita); sulla guida: le misure preventive (cinture, mobiles senza cuffia, fari accesi, telecamere et similia) sono interpretate putroppo da entrambe le parti come sistemi di punizione; portatele nel settore ICT e vedrete che l'atteggiamento è non è diverso.
Btw, vado a chiudere poiché rischio di andare ben oltre l'OT, sperando di non aver recato offesa ad alcuno ed avendo almeno chiarito quanto da me scritto in precedenza.
un caro saluto