Ciao.
Pur d'accordo con Mikizo sulla considerazione che ciò che sembra logico non sempre è anche lecito, e con MrBlue sui principi del copyright, c'è da considerare il mezzo tramite il quale diffondi l'opera (in questo caso parliamo di filmati) e le specifiche caratteristiche di "riutilizzo" dell'opera stessa.
Un libro è certamente diverso da un film ma sono entrambi assoggettati al medesimo concetto di copyright, no?
Allora - fotocopie a parte - perché nessuno ha mai avuto da ridire se lo stesso libro fa il giro del mondo e viene letto - l'originale intendo - anche da 1 miliardo di persone?
Non credo poi si possa paragonare il cinema alla televisione.
Premesso che in entrambi paghi (in uno il biglietto e nell'altro il canone) è evidente che nel primo caso lo spettacolo è indirizzato ad un numero basso e ben definito di spettatori. La televisione tradizionale invece non ha strumenti per sapere quanti saranno a vedere un programma.
Infatti si accapigliano come furie sui dati Auditel!
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A proposito di Auditel - Mai capitato a nessuno di conoscere il vicino di casa di un cugino della sorella che fosse certo che un amico del cognato ha in casa l'apparecchio di metering?
Sembra di parlare della pietra filosofale: nessuno l'ha mai visto!
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Concludendo.
Come puntualizzato da Dado, le Major cinematografiche ci hanno provato ai tempi dei videoregistratore ed hanno perso due volte: in tribunale perchè hanno dato loro torto e come visione strategica, visto che dall'home Video hanno ricavato una quantità di miliardi enormemente superiore che dal cinema.
Il mio parere concorda con Verbal Moon: salvo in presenza di espliciti vincoli e
solo per scopi strettamente personali, registrare un programma alla TV o alla radio non è poi così diverso da registrarlo da un PC.
Le tecnologie stanno convergendo!
Tra poco anche mia nonna avrà un PC in casa per vedere la TV.
Solo che non avrà l'aspetto di un PC (e magari nemmeno il S.O.
).
Ciao
Marlon