___MIKIZO___
Grazie mille dei chiarimenti e delle citazioni riguardo alla legittimazione che la $IAE (scusate, ma il mio correttore ortografico ha preso il sopravvento... :-))) si è "guadagnata" per poter fare i suoi stramaledetti comodi coprendoli con un velo di legalità.
Sul sito in questione non avevo approfondito in quanto, dopo aver letto quanto riportato da Punto Informatico il 15 maggio scorso (Link =
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44100), successivamente ripreso in altri articoli dello stesso P.I. (link =
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44115) mi è sembrato che l'atteggiamento dei gestori del sito fosse non solo di parte ma anche contrario al buon senso ed al comune sentire.
Chiaramente gli articoli che citi sono Legge e vanno presi come tali.
Tuttavia quando la gente di dirittodautore.it commenta il decreto, salendo in cattedra affinché noi - piccoli ed ignoranti - si possa capire, mi cascano le palle.
Soprattutto nei primi tre punti:
1 - il fatto che la si chiami "tassa" è improprio.
In effetti la tassa va allo stato in cambio di servizi.
Questo abominio funziona come una tassa senza esserlo:
paghi obbligatoriamente (non allo stato) ma di servizi in cambio non ne hai!
Invece di denunciare una simile mostruosità, questi eminenti studiosi del Diritti, la difendono a spada tratta.
2 - Il denaro raccolto non si sa né a chi finisce né in base a quali criteri di riparto.
Il fatto che la SIAE sia commissariata non mi sembra abbia mai aiutato a comprendere i meccanismi più reconditi sulla spartizione della torta.
Vedi anche le pagine RAI su Report (Link =
http://www.report.rai.it/servizio.asp?s=82)
3 - Il concetto di equità che il presidente di Dirittodautore.it sostiene è quantomeno discutibile, e denuncia la sua gravissima mancanza di conoscenza della materia.
Se io, povero ignorante, posso incappare in qualche scivolone (es.: sulla legittimazione legale della SIAE, tanto per citarne uno), ciò non è ammissibile da parte di chi dovrebbe, per deontologia professionale, sapere di cosa parla ed aver quindi analizzato fino all'ultimo sottocomma il testo della legge.
Il concetto di "equità" viene abbinato al concetto di "compromesso".
Non nego che possano esistere compromessi "equi".
Quello che trovo aberrante è che il termine possa essere applicato a questo decreto e addirittura possa essere difeso ad oltranza.
Sei io fossi stato l'estensore della legge (ipotesi), e per leggerezza l'avessi redatto così com'è rendendomi conto solo dopo l'approvazione dei risvolti perversi che comportava, me ne sarei stato zitto e buono.
Dalla reazione di questa gente, sembra che siano stati usati come consulenti legali per la stesura del testo e debbano quindi giustificare il loro operato di fronte ai committenti.
Oltretutto c'è un errore di fondo.
La copia privata, purché non a scopo di lucro, è sempre stata legalmente consensita sia in Italia che in Europa che negli USA.
Non è stata introdotto con questo decreto come il tipo sembra credere.
Da quel che vien detto, pare che si sia raggiunto un nuovo e determinante traguardo per il Diritto: "Pensa! da oggi puoi fare il backup legale delle tue cose!".
SBAGLIATO!
Il backup legale esisteva già, mentre il nuovo decreto, legittimando l'uso delle protezioni elettroniche, ha fatto sì che - essendone impedito per legge l'aggiramento - il tuo diritto diventasse non usufruibile.
E' stato messo un recinto invalicabile intorno ai tuoi diritti: sei libero di andare dove ti pare, anche in Perù, ma se valichi la linea che ho tracciato col gesso a 3 metri da casa tua sei un malfattore.
Come Henry Ford: "le mie auto sono disponibili in ogni colore purché sia nero" (cito a braccio).
Insomma: l'atteggiamento di dirittodautore.it è sfacciatamente di parte e quindi, di tutto quel che scrivono sul sito, vale la pena di andare a consultare solo le sezioni che riportano i testi delle leggi (come peraltro hai fatto tu).
Ripeto che non sono nessuno, io, per criticare questi esimi professori.
Non ho le lauree in legge né l'esperienza che vantano loro.
Ma lasciatemi dire che non occorre essere il capo dei Vigili Urbani per capire se un'auto sta viaggiando contromano.
Bastano due occhi collegati ad un cervello (acceso, ovviamente).
Riguardo al bollino $IAE non so cosa dirti.
Basta guardare e chiedere in giro.
Quel che vedi e senti è "bollini dappertutto".
Sarà che la gente non ha voglia di sbattezzarsi a spulciare le leggi; sarà che le leggi, in Italia, vengo interpretate in 16 modi diversi (tutti corretti!); sarà che quando viene interpellata, la $IAE ti risponde immancabilmente che ci vogliono.
Ho visto VHS e DVD che contengono semplici trailer di film dotati di bollino; anche se difficilmente possono essere ritenute "opere audiovisive intere" oppure contenere più del 50% del film originale.
La mia esperienza l'ho già descritta: software e ideazione mia, realizzata con opere di secoli fa. Eppure...
Siamo stati mal consigliati?
Non sarebbe stata l'unica volta (la stessa cosa mi è stata detta in merito a dei Cd contenenti delle presentazioni ed una demo di un nostro applicativo).
Forse il fatto che non ci sia chiarezza fa sì che i fabbricanti preferiscano, nel dubbio, farti pagare il bollino anche se in realtà non dovresti.
Mi sembrano quei commercialisti che, per non sbattersi, ti fanno pagare più del dovuto. "tanto nessuno si lamenterà!".
Certo è che non mi sono sentito nemmeno un briciolo più tutelato dalla presenza di quel dannato adesivo.
Tra l'altro hai notato come lo posizionano sempre "a pene di segugio"?
Praticamente ti costringono ad eliminarlo fisicamente per poter usufruire dell'oggetto.
C'è molta malizia nel metterlo proprio sull'apertura...
Comunque, per concludere.
Mi sono presentato senza munizioni alla battaglia.
Ma anche chi le munizioni le avrebbe, spesso e volentieri sbaglia bersaglio.
Il fatto che la SIAE sia legittimata a difendere certi diritti mi lascia comunque più che perplesso: avrei preferito (e non li amo particolarmente) che si fosse scelta la strada di creare una sezione apposita nella Guardia di Finanza.
Per lo meno, avrebbero trovato meno facilità nello schierarsi dalla parte degli editori.
___RAIGHERCN___
Innanzitutti un applauso!
Leggibilità del post = 7+ (come si usava un tempo...).
Punto A
Perché l'abolizione la vedi impossibile "per la normativa attuale"?
Gli obblighi imposti dalle leggi esistono a prescindere dal fatto che esista o meno qualcuno che le fa rispettare.
Come si è più volte scritto, chi infrange una legge si deve prendere le proprie responsabilità.
La presenza di un entità "repressiva" serve a "convincere" i più recalcitranti che le regole civili che ci siamo dati devono essere rispettate.
Stiamo parlando di utopia, è chiaro, ma in un mondo dove tutti rispettassimo i diritti altrui non servirebbero multe ma soltanto "richiami" che ti facessero notare che quel che stai facendo lede le libertà o i diritti di un altro.
Purtroppo la repressione è necessaria per via dei soliti furbetti, ma non dimentichiamo che è sempre "posteriore" al fatto.
Ed in quanto tale dovrebbe esser vista per educare a non ripetere gli errori, non a compensare qualcuno per i danni subiti.
Intendo dire che se mi fanno una multa per eccesso di velocità, il messaggio che mi dovrebbe arrivare è "devo rispettare i limiti".
I soldi che mi tolgono, realmente, non vanno a compensare nessuno per la mia infrazione.
Le multe preventive non funzionano né funzioneranno mai.
Mancano della funzione di insegnamento insita nell'istituto stesso.
Tantomeno quelle che rimborsano per dei presunti diritti perduti.
Punto B
Anche io ritengo che sia giusto prevedere la possibilità di sfruttare il Diritto d'Autore.
Purché non sia un obbligo.
Alcuni scienziati in passato hanno liberamente deciso di non sfruttare i diritti delle loro scoperte ed hanno salvato migliaia di vite umane.
Se il diritto fosse stato imposto per legge non avrebbero potuto farlo.
Te le vedi le aziende farmaceutiche che regalano roba?
Per quel che le riguarda possono crepare tutti!
Ad ogni modo non sono del tutto d'accordo che non ci deve interessare se il diritto di AUTORE passa all'EDITORE.
Ad esso dovrebbe essere possibile trasferire solo un limitato (nel tempo e nei modi) "diritto di sfruttamento" dell'opera.
Non possiamo considerare un'opera come una merce in un caso e come una cosa particolare nell'altro, a seconda di come ci fa comodo in quel momento.
Se è una merce, e quindi la vendo come tale, perché l'intermediario deve percepire qualcosa che vada al di là del semplice margine tra acquisto e vendita?
Perché promuove il mio disco?
Beh!
Anche il negoziante lo fa.
Diamo le royalty anche a lui?
Dato che sono per la libertà, comunque, mi piacebbe che ciascuno potesse fare ciò che vuole delle cose che ha creato. Anche vendere il pacchetto completo.
Però troverei aberrante un principio legale che rendesse brevettare la filastrocca del "giro giro tondo" solo perché, essendo "priva di autori", chi la promuovesse e la rendesse di nuovo popolare, potrebbe mandare la $IAE per gli asili a riscuotere l'obolo.
Punti C, D, E
Sulle leggi che regolano i prezzi di un bene dovrebbe esistere il libero mercato e la concorrenza.
E' tutto vero fino a che non c'è una categoria così pesante che si accorda coi propri simili per fare cartello.
Nessuno se ne è mai occupato in merito alla musica o ai DVD, ma dubito che troverebbe facile spiegare come mai un CD costa oggi 19 Euro.
Li compro da quando esistono e mi ricordo che all'epoca li pagavo tra le 15 e le 17.000 Lire.
C'erano solo 1 o 2 fabbriche in Europa ed erano tutti d'importazione.
Spesso contenevano dei brani extra rispetto all'LP.
Immagino che allora i costi di produzione ed importazione costituissero una parte consistente del prezzo di vendita (e non dimentichiamoci che le novità tecnologiche te le fanno pagare da sempre più care di quel che sarebbe logico).
Ora i Cd te li tirano dietro gratis alle fiere o te li allegano al giornale con 2 euro.
Il CD-R (tecnologicamente più avanzati) li pagavi anche meno di 30 centesimi.
Il costo industriale è bassissimo e le fabbriche le trovi anche in mezzo al deserto.
Certo c'è stata l'inflazione, ma mi sembra arduo giustificare con essa un tale aumento dei prezzi.
Sono invece d'accordissimo sul fatto che un po' di sana fame contrinuirebbe a far calare il costo di questi beni di consumo.
Peccato che il dato di vendita in calo sarebbe prontamente giustificato come "dovuto alla pirateria".
Non ci piove sul concetto che copiare illegalmente (non per uso personale ma per lucro) sia un'azione riprovevole, così come lo scaricare roba dalla rete.
Non piove nemmeno sul fatto che il prezzo alto possa essere una giustificazione morale.
Gli esempi che hai portato e che potresti portare sono innegabilmente calzanti.
Anche io sono convinto che l'Italiano medio, lasciato libero di fare quel che gli pare, regredirebbe all'età della pietra nel giro di poche settimane.
L'illogicità di certi comportamenti e la prevaricazione del più forte sul più debole sono sotto gli occhi di tutti.
Il problema è che quando sono attuati dal "popolo bue" è una cosa, quando invece a praticare questi sport è la classe dirigente il fatto si fa grave.
Mi riferisco al solito decreto.
La $IAE si ritiene tanto forte da prevaricare i diritti legittimi di tanta gente e quindi, avendo il coltello dalla parte del manico, non esita ad affondare il colpo.
Non succede solo in Italia, purtroppo.
Forse è un problema sociale di "noi umani".
Dai una carica o metti una divisa a chiunque: si sentirà automaticamente un gradino sopra gli altri e comincerà ad applicare il "potere" di cui dispone in maniera inflessibile.
Ciò premesso, continuo a pensarla come prima.
Se il prezzo fosse percepito come equo molte persone in più comprerebbero il CD regolare.
Non c'è poi tutta questa voglia di illegalità dichiarata, nel mondo.
Molti continuerebbero a rubare (musica, automobili, merendine), ma molti che ora lo fanno, troverebbero che il gioco non vale la candela.
Non è solo il fattore economico a favorire il diffondersi di queste attività.
La facilità tecnica con cui si scarica un brano dalla rete è disarmante.
Molti, non appena hanno un po' di banda a disposizione, lo fanno.
Poi si accorgono che i 30 Giga scaricati nemmeno li ascoltano.
Lo fanno per il gusto di farlo e, prima o poi, si stancano e la smettono.
E' la novità che li attrae.
Il fatto di poter fare qualcosa di illecito li elettrizza.
Si sentono ribelli.
Di quelli che conosco, in effetti, questo atteggiamento è prevalente tra i giovanissimi.
Vogliono sentirsi originali e trasgressivi a tutti i costi.
Qualche volta si accorgono da sé che quel che fanno non serve nemmeno a loro e soprattutto di originale (non mi riferisco ai CD, maligni!) hanno ben poco.
Comunque.
"Chi infrange una regola non ha diritto a lamentarsi".
Mah!
Se mi beccano sull'autobus senza biglietto, ho poco da dire: devo pagare e tacere.
Diverso è il caso di cui stiamo parlando.
Il biglietto è aumentato PER TUTTI perché l'azienda degli autobus dice che c'è parecchia gente che viaggia a scrocco.
Se permetti, io che il biglietto lo pago, mi arrabbio sì!
Che rimettano i bigliettai in vettura, capperi!
Quando c'erano non potevi fare tanto il furbo...
Lo stesso la $IAE.
Le leggi c'erano anche prima, ed anche prima non potevi vendere copie pirata.
Che facciano i loro controlli e puniscano chi non è in regola!
Senza multe miliardarie, però, altrimenti chi le deve applicare non lo fa.
Se mettessero una multa di 800.000 Euro per chi guida col cellulare all'orecchio, finirebbero sul giornale i primi 20 sfigati (e stupidi) che vengono beccati dal vigile.
Poi, dato che sarebbe palese l'impossibilità di applicare a cuor leggero una simile cifra, sarebbero le stesse forze dell'ordine a chiudere un occhio e a derubricare la "guida col cellulare! sono 800.000 Euro" in un "ha la cintura slacciata, fanno 50 Euro, ma stia attento che se la ribecco...".
La pena DEVE essere istruttiva e, se possibile, difficile da evitare.
Quelli che attraversano la strada a 20 metri dalle strisce, se sapessero che li beccano nel 99% dei casi, non lo farebbero.
Siamo fatti così!
Ci fa più rabbia pagare 20 Euro di multa che non rischiare la pelle.
La multa mette in luce le nostre debolezze e ci fa sentire stupidi.
Non è l'importo ma il fatto che siamo stati visti fare una cosa sbagliata.
Spendiamo milioni per comprare un'auto robusta, con 8 airbag e l'ABS, e poi lasciamo il pupo in piena libertà sul sedile anteriore, mentre distrattamente viaggiamo col cellulare all'orecchio e le cinture slacciate.
Per questi atteggiamenti occorrerebbe una continua repressione.
Altro che incidenti del sabato sera: in tutta la settimana c'è gente che si ammazza.
E' una scusa che l'organico non basta.
Manca un banalissimo studio su quanto si incasserebbe nel multare le infrazioni più pericolose.
Forse si scoprirebbe che, oltre a molti morti in meno, lo stipendio del vigile/poliziotto si pagherebbe alla grande.
Chiudo qui il discorso perché sto divagando.
A nessuno, me compreso, farebbe piacere vivere in uno stato di polizia.
Però sono d'accordo con te che a molta gente che infrange disinvoltamente le regole del buon vivere civile (rispetto dei diritti altrui, musica compresa), una bastonata sulle orecchie ogni tanto bisognerebbe darla.
Altro.
Anche io ho scritto a diversi siti e trasmissioni.
Il più delle volte senza ricevere nemmeno un cenno di risposta preformattato.
Credo che il problema stia nel fatto che siamo stati in pochi a farlo.
Se tutti quelli che hanno letto questo forum (o altri), o che hanno semplicemente saputo della cosa, si fossero fatti parte attiva nello scrivere due righe, questa gente avrebbero capito che di persone scontente ce ne sono tante.
Purtroppo anche noi che stiamo approfondendo la cosa, siamo un club ristretto e finiremo immancabilmente per averne a noia di rimpallarci le nostre opinioni.
Seguirà il diradamento dei post ed il successivo silenzio tombale sull'argomento.
Tutti ci sentiremo defraudati dei nostri diritti e ci sarà qualcuno che, invece del democratico dialogo o della lettera di protesta, troverà comoda la scorciatoia auto-giustificante del "pago quindi copio".
____ANCORA MIKIZO____
Leggendo i vari passaggi che riporti nel post delle ore 1:00 si evince una cosa chiarissima:
il potere della $IAE ricade sempre ed esclusivamente nel dominio "ispettivo".
Non ha poteri di polizia, tanto che le occorre una autorizzazione specifica per accedere ai luoghi non aperti al pubblico, e può solo rilevare le eventuali infrazioni dettagliandole in un verbale.
Se anche rileva una irregolarità non può lei, in prima persona, comminare un'ammenda.
Perché allora, con il famoso decreto, le si è dato il diritto di tassarci?
Per il resto concordo, anche se l'IVA al 4% da sola non basterebbe a far molto.
Personalmente mi andrebbe bene di mantenere l'IVA al 20% purché:
- le major la smettessero di romperci le palle con i loro noiosi piagnistei;
- la piantassero di parlare di P2P e dessero contro alla vera pirateria;
- la finissero di attribuire alla $IAE tutto il potere che ha;
- eliminassero l'equivalenza "masterizzatore o CD-R = copia pirata";
- togliessero questa assurda tassa sul bit.
___LUNA11____
Ben detto!
Che la piantino di parlare di musica quando invece dovrebbero discutere dei diritti personali che hanno infranto e delle tasse imposte alle memorie per le fotocamere digitali.
E la moda?
Boh!
Io vedo da sempre i Marocchini che vendono le borse di Vuitton...
Hanno persino fatto una sorta di "liberalizzazione" legiferando che "non può trattarsi di vera frode in quanto, chiunque comprasse una borsa di Prada su di un marciapiede, non potrebbe certo pretendere di aver comprato del materiale originale".
Sarebbe come dire: in gabbia non vogliamo metterli, punirli nemmeno, lasciamoli là ma sappiate che vendono roba falsa.
Siamo alla frutta, ragazzi!
Se non ci fosse la $IAE a difendere i nostri interessi, legalizzerebbero anche l'extracomunitario che vende CD...
...gli imporrebbero il bollino "attenti! materiale irregolare!".
Grazie SIAE!
Bleah!
:-(((
____GMG____
Carissimo.
La Costituzione non è poi così criptica.
Né tu devi sentirti stupido.
Sono le leggi ed i decreti attuativi che sono scritti in maniera da non essere capiti.
Ovvero da richiedere per forza una interpretazione.
Un apparecchio ben costruito lo usi subito e bene, senza bisogno di leggere il manuale.
Quando te lo vendono con un libro di 200 pagine e magari una videocassetta, evita di coprarlo perché forse è fatto male.
Tornando alle leggi.
Dove non c'è chiarezza ci si può muovere con molto più agio e si possono mantenere intatti gli interessi di gente che, in apparenza, dovrebbe essere danneggiata dalla legge stessa.
Non ho mai capito che problema c'è a porre le cose nella maniera più semplice e lineare.
Se il 740 lo potesse fare un ragazzo delle medie, ci sarebbe meno evasione fiscale e comunque sarebbe difficile dimostrare la propria buona fede in caso di errori "fortunosamente" a favore del contribuente.
Oltretutto, mentre nel resto del mondo un Giudice basa le proprie sentenze anche in base a quelle emesse dai suoi colleghi in situazioni simili (Giurisprudenza), qui da noi ogni tribunale è Repubblica.
Se giri in topless a Viareggio ti multano, se lo fai a Pescara ti arrestano e se cammini con le poppe al vento a Capri ti applaudono.
Le leggi sono uguali per tutti.
L'applicazione delle stesse no.
Qui le leggi ci sarebbero già e sarebbero anche abbastanza chiare.
Il CD che compri puoi ascoltarlo illimitatamente e pure duplicarlo per scopi personali.
Non puoi copiarlo per lucro, nemmeno per regalarlo ad un amico (sia col P2P che in altre maniera); non puoi trasmetterlo alla radio o impiegarlo in uno spot o in un film.
Questi sono i diritti che acquisisci comprandolo.
Se ti beccano a fare dell'altro sei passibile di punizione.
Sulla questione che la Musica non dovrebbe avere padroni posso essere a grandi linee d'accordo, anche se la "M" maiuscola sarebbe da capire chi la attribuisce.
Ci sono Quadri e Cattedrali che, con tutto il rispetto, a me non piacciono.
Se fossi io a giudicare, non metterei la maiuscola.
L'Arte, quella moderna, è un po' un darsela ad intendere.
Certa musica che è arte per me non lo sarebbe per te.
E comunque ribadisco il mio concetto: se diritti devono esserci, occorre che siano legati all'autore e non siano automaticamente estesi a tutta la categoria.
Altrimenti assisteresti a scene in cui il tipografo pretende soldi per ogni copia di un libro che non ha scritto lui.
Semplifichiamo la cosa.
Deve essere l'autore che definisce i confini di volta in volta.
E se decide di regalare una canzone al mondo, non vedo perché l'editore dovrebbe beccarci dei soldi oltre al rimborso per le spese che ha sostenuto.
___BRUNOK____
Se la gente, prima di parlare, si informasse un pochino o semplicemente ragionasse, certe castronerie non le sentiresti.
Questa gente che va in TV a sparare sentenze non ha nemmeno idea dei danni che fa.
Facciamo un ragionamento logico:
lo scarico in "locale" di una canzone equivale ad una duplicazione.
Se l'hai fatta perché ne hai diritto (possiedi il CD originale e non la userai per scopi diversi dall'ascolto personale oppure hai pagato al sito i diritti di download ed uso) te la puoi tenere.
Negli altri casi non è che 1 minuto o 1 giorno cambino lo stato di illegalità.
Non è che se riporti la merendina che hai rubato al supermercato entro 24 ore non sei più un ladro...
Se l'hai pagata alla cassa (o sei il figlio del titolare :-), allora mangiatela e basta.
Però tutti quelli che hanno sentito questa imbecillità alla TV (Mikizo, non è che ora troverai un'altra legge che mi smentisce, vero? ;-) potrebbero essere tratti in inganno e quindi fare cose non regolari pensando di essere nel giusto.
Quelli che vanno in TV dovrebbero parlare con competenza e cognizione di causa, mentre spesso si arrogano il diritto di spiegarti cose che non conoscono.
Fine anche di questo ennesimo MegaPost.
Sono aperte le sottoscrizioni per il referendum abrogativo del Marlon.
M;-)