Ciao.
Vero è che l'attribuzione di un numero di P.IVA è praticamente a "costo zero. Sennonché, per ottenerla occorre essere iscritti in appositi albi professionali o costituire una persona giuridica, cose queste che, ovviamente, sono tutt'altro che a "costo zero"! Tutto ciò ha senso solo se si ha intenzione di esercitare una certa attività in via professionale.
A mio avviso, l'unica possibilità è ricorrere alla ricevuta con ritenuta d'acconto del 20% per prestazione occasionale (che, in quanto tale, è esente IVA ex art. 5 d.p.r. 633/1972).
La ricevuta con ritenuta d'acconto comporta quanto segue:
- non è possibile superare la soglia dei 5000 € lordi/anno, altrimenti non viene più considerata dalla legge come prestazione occasionale;
- il committente deve versare direttamente al prestatore (secondo le modalità concordate) l'80 % dell'importo indicato nella ricevuta;
- il committente trattiene il 20% dell'importo pattuito e lo versa all'erario a titolo di ritenuta d'acconto in nome e per conto del prestatore;
- il committente deve inviare la ricevuta che attesta l'avvenuto versamento dell'acconto, che il prestatore deve poi allegare alla propria dichiarazione dei redditi (Mod. Unico).
- il prestatore emette una ricevuta nella quale indica l'oggetto (ad es. prestazione occasionale consistente nella realizzazione di un sito web o consulenza informatica o formula simile), e gli importi secondo lo schema che segue:
Compensi lordi -
Ritenuta d'acconto =
______________________
Netto percepito
- il prestatore deve rilasciare una quietanza di pagamento al committente.
- il prestatore deve presentare la dichiarazione dei redditi.
Spero che sia tutto comprensibile.
Ciao