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Samsung ha copiato Apple? Chissenefrega!

Legale: webmaster 21 Agosto 12 @ 05:00 am




Nelle ultime due settimane il web si è fermato a seguire i dettagli della battaglia legale tra Apple e Samsung. Si è trattata di un'opportunità unica per capire come operano queste due aziende mentre il mondo si chiede: Samsung ha davvero copiato Apple? O, come sostiene Samsung, è stata Apple a copiarla?

C'è però un'altra domanda, forse più importante, a cui è necessario rispondere per il mondo tecnologico in cui viviamo. Senza curarci di cosa deciderà la giuria, in una società che si evelove e si innova tanto rapidamente come la nostra, non sarebbe meglio se permettessimo alle aziende di copiarsi l'un l'altra?

Questo è particolarmente rilevante nel contesto del processo che vede coinvolte Apple e Samsung perché non è la prima volta che Apple è la protagonista in un processo sul plagio a così alto livello. Apple si trovò in una situazione simile a metà degli anni '90, quella volta contro Microsoft. "Abbiamo innovato creando un'interfaccia grafica; Microsoft ci ha copiato; se i nostri competitor ci copiano sarà impossibile per noi innovare," dichiarò Apple ai tempi.

In quel caso, Apple perse la causa, ma ciò che successe dopo fu davvero interessante.

I cloni crearono quello che è il più importante sistema operativo al mondo: non solo perché è il più utilizzato, ma perché grazie alla sua diffusione ha creato un numero di standard che rendono la comunicazione tea i PC molto più veloce di quanto sarebbe se ci fossero invece tre o quattro sistemi operativi in concorrenza.

Apple, dal canto suo, non smise di competere. Al contrario, creò l'iMac. Poi OS X. Poi l'iPod. Poi venne l'iPhone. E, adesso, l'iPad. Se non altro sembra che la concorrenza sproni Apple a fare di più e di meglio.

Il libro di Kal Raustiala and Chris Sprigman The Knockoff Economy: How Imitation Sparks Innovation (L'economia dei cloni: come l'imitazione aiuta l'innovazione) sembra sostenere proprio questo punto. La tesi ripetuta da tutti è che senza protezione dalla copia, l'innovazione si ferma. Gli autori sostengono sostengono che, invece di rallentare l'innovazione, ci sono molti mercati che funzionano molto bene proprio perché c'è libertà di copiare. "Le più grandi innovazioni si basano su quelle esistenti, ed è per questo che è necessario essere liberi di copiare," sostengono gli autori.

Apple è un ottimo esempio in quanto l'azienda fa valere i suoi brevetti molto facilmente, ma, allo stesso tempo è oggetto di contr'attacchi violenti, come nel caso contro Nokia o nell'attuale contro Motorola.

Se Apple dovesse vincere contro Samsung e, in questo modo riuscisse a bloccare la coreana dal vendere i suoi dispositivi negli Stati Uniti, qualcuno davvero crede che questo renderebbe Apple più innovativa? Se invece fosse Samsung a vincere qualcuno crede che i prezzi degli iPhone si abbasserebbero e che non Apple non lancerebbe l'iPhone 6, il 7, l'8... Non è certo quanto successe l'ultima volta che Apple perse una causa per plagio.

Come ho già scritto, la tattica di Apple - e forse anche quella di Samsung, a questo punto - non è di vincere la causa ma di promuovere il brand. Di dire al mondo - e di far credere al mondo - che i loro prodotti sono unici, innovativi, qualcosa di speciale. Loro sono pronti a battersi in tribunale per questo credo, quindi dev'essere vero. Che vincano o che perdano Apple ha ottenuto una tale quantità di pubblicità gratuita i cui costi sarebbero stati difficili da sostenere anche per le loro casse. In questo modo invece il messaggio è stato chiaro e semplice: noi siamo unici, innovativi e speciali. Se vi accontentate di una copia, andate dagli altri.



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