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Videocamera spiona ti neutralizzo

Interessante: dade 23 Novembre 06 @ 09:00 am


Videocamera spiona ti neutralizzo

La privacy, questa sconosciuta. È ormai un dato di fatto che, con la diffusione capillare di fotocamere digitali, videocamere e videofonini, catturare immagini ovunque ci si trovi e condividerle con gli altri in tempo quasi reale è un gioco da ragazzi. Un gioco che però può facilmente sconfinare in abuso: se ne è accorto da tempo anche il Garante della privacy, che ha più volte messo in guardia contro l’uso indiscriminato dei nuovi dispositivi digitali in luoghi pubblici e privati. Tanto che in un provvedimento del gennaio 2005, l’Autorità allora presieduta da Stefano Rodotà aveva invitato le imprese produttrici a “dotare i futuri apparecchi di telefonia di segnali, in particolare luminosi, che contribuiscano a rendere meglio evidente a terzi che il videotelefono è in funzione”.

Una soluzione al problema potrebbe arrivare, tanto per cambiare, dagli USA: un team di ricercatori del Georgia Institute of Technology di Atlanta ha infatti messo a punto un dispositivo in grado di impedire foto e riprese video all’interno di aree circoscritte.

Costituito da due videocamere, una sorgente luminosa, un proiettore e un computer, il prototipo realizzato riesce ad individuare i sensori CCD presenti negli apparecchi digitali, e a renderli momentaneamente inutilizzabili colpendoli con un sottile raggio di luce bianca (che nella versione commerciale potrebbe diventare un laser), senza nessun rischio di salute per i malcapitati possessori di fotocamere, videocamere e videofonini. Il dispositivo potrebbe venire impiegato in edifici governativi, esposizioni commerciali, aree industriali e in generale in tutti quegli spazi che per ragioni di sicurezza o di salvaguardia non possono essere filmati o fotografati.

“Attualmente il prototipo da noi sviluppato può portare a prodotti adatti a mercati che devono proteggere una piccola area critica – spiega Gregory Abowd, professore associato che guida il team di ricercatori – ma stiamo facendo ulteriori ricerche per aumentare l’area da proteggere per uno dei nostri clienti più interessanti, l’industria cinematografica”. La nuova tecnologia potrebbe in effetti costituire una svolta nella lotta alla pirateria video, bestia nera per tutta l’industria dell’entertainment. Soltanto in Italia, secondo una stima della FAPAV relativa al 2003, la pirateria audio-video ha prodotto 1,5 miliardi di euro di evasione IVA e 4,2 miliardi di euro di perdita per le aziende del settore. La “camera-blocking technology”, una volta installata nelle sale cinematografiche, potrebbe impedire la realizzazione di copie illegali di film e quindi la loro distribuzione su Internet o la loro vendita “sulla strada”. Se non che, almeno in Italia, il suo impiego rischierebbe paradossalmente di violare la privacy di chi assiste a spettacoli pubblici: l’eterno dilemma tra imposizione della legalità e rispetto dei diritti dei cittadini.


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