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Una sorpresa

Blog: zello 03 Aprile 06 @ 05:00 am


L'altra notte ero nella punto di Luca, guidava lui per una strada di collina piena di curve e di erba, con la radio accesa. Sorrideva, e mi diceva "guarda chi ti presento! E' una sorpresa, una bellissima sorpresa. Ci sta aspettando". Io lo guardavo, gli chiedevo chi ci aspettasse, ma lui mi rispondeva "vedrai! vedrai!" con la sua espressione emozionata di bimbo felice che aveva quando mi portava i regali dai suoi viaggi all'estero.
Abbiamo parcheggiato in una curva, ai bordi di un fosso, e siamo andati a piedi, in fila indiana io dietro di lui, fino ad un casolare di campagna; non c'era un'anima all'orizzonte.
Siamo entrati, mi ha fatto sedere su di una sedia, davanti ad un tavolone di legno, mi ha detto "aspetta qui". Hanno suonato alla porta, ho fatto per alzarmi ma lui è uscito dalla stanza per aprire; è entrato un nero dinoccolato, con un po' di barba, si è seduto di fronte a me. Luca è rimasto sulla porta, in piedi, con un'espressione divertita.
Il nero si è presentato. Era John Coltrane.
Abbiamo parlato per un sacco di tempo, di musica soprattutto, lui sempre gentile a spiegarmi che quando uno ha dato quello che ha da esprimere deve smettere; B.B.King avrebbe dovuto smettere vent'anni fa, e mi sono dichiarato d'accordo. Non ricordo tutto ciò che ci siamo detti, solo l'impressione di estrema gentilezza e pacatezza di Coltrane. Ad un certo punto Luca si è avvicinato, e appoggiandosi sul tavolo con un'aria un po' svagata ha detto "dobbiamo andare". Coltrane si è alzato e stretto la mano, Luca mi ha sorriso ed abbracciato, e sono usciti. Io sono rimasto seduto al tavolo, poi dopo un po' sono uscito; la macchina di Luca non c'era più. Ho guardato in alto, e c'era un bel sole al centro di un bel cielo azzurro.

E' un sogno, ovviamente. Coltrane è morto, e Luca anche. E' un sogno, e dunque io penso che sia qualche parte della mia testa che dà suono immagine e colore alle emozioni che ho accumulato dentro di me. Niente di più.
Potrei avere torto, però. Mi piacerebbe avere torto. Mi piacerebbe pensare che Luca, dopo un anno e mezzo che cerca qualcuno che avrei voluto conoscere, Hendrix o Steve Ray Vaughan, Jim Morrison o Johnny Thunder, Cliff Burton o Kurt Cobain, abbia trovato questo omone con un sax soprano a suonare in un angolo, con una faccia gentile ed un po' triste, e abbia detto "beh, 'trane è 'trane, perché no?". E Coltrane, uomo umile e disponibile, abbia lasciato il sax e lo abbia seguito dentro il mio sogno.
Se questa è la maniera in cui è andata, ringrazio per primo Coltrane per la disponibilità. Suona bene, benissimo- anche quel diavolo di jazz modale che non amo - ma l'ho scoperto solo dopo, quando mi sono messo ad ascoltare "my favourite things" e mi sono trovato con il suo sax soprano nella testa per giorni.
E a Luca voglio dire, grazie, davvero, mi ha fatto piacere vederti. Mi manchi, e - sai - le ragazze sono più belle del solito questa primavera. E la prossima volta non importa che giri tutti i bar dell'altro mondo per trovare un musicista o uno scrittore o un poeta o qualcuno da presentarmi, fosse anche Lenin o Che Guevara. Basta che vieni tu, che ti siedi al tavolo di fronte a me, e che magari porti un mazzo di carte da 800. E una bottiglia di vino. Soprattutto una bottiglia di vino.



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