News: tutti i segreti di Internet

Truffatori all'attacco

Condividi:         webmaster 24 Aprile 12 @ 12:19 pm

Da ieri mattina il sito web dell'Aduc è sotto attacco informatico: la concentrazione in contemporanea di milioni di richieste di accesso rendono il sito inaccessibile. In particolare, sono stati presi di mira i forum "Dì la tua", dove i navigatori dibattono fra di loro sui vari temi, senza censura e senza moderazione. Forum per i quali più volte siamo finiti in tribunale perché querelati da aziende che si ritenevano diffamate per il solo fatto che alcuni loro clienti raccontavano esperienze negative. I giudici hanno sempre accolto le nostre argomentazioni a tutela della libertà di espressione, ma evidentemente qualche azienda non si è rassegnata e sta ora tentando di oscurare con metodi criminali l'intero sito dell'Associazione.

Le aziende che agiscono per censurare lo spazio di libertà che l'Associazione mette a disposizione dei consumatori, con notevoli costi di tempo e denaro, non tollerano qualsivoglia espressione che metta in dubbio la loro onestà e professionalità. Secondo questi soggetti, la libertà di espressione dovrebbe limitarsi ad esprimere solo commenti favorevoli: una teoria troglodita secondo cui il parlar continuamente bene di qualcuno - anche in modo stucchevole e pacchiano, magari attraverso l'inserzione di finti elogi nei nostri forum - possa giovare al loro business. Ed è certamente una di queste aziende che in questi giorni si è rivolta a qualche delinquente informatico per evitare che i commenti sul loro operato - espressi in modo civile e senza violare alcuna legge - siano visibili sul web.

Al momento siamo riusciti a porre un freno, ma ad un prezzo per noi altissimo: abbiamo temporaneamente chiuso i forum "Dì la tua" verso cui è indirizzato l’attacco. Una parte fondamentale del nostro essere sul web è ora ferma. Ma il resto del sito, pur sé con difficoltà, e' ora nuovamente accessibile a chi vuole ricevere informazioni sui propri diritti e porre domande.

Abbiamo alcuni sospetti e stamane abbiamo sporto querela presso la Polizia postale, che in parallelo con i nostri esperti informatici, sta avviando le necessarie contromisure e indagini.

Ai 50/70 mila navigatori che mediamente frequentano ogni giorno il nostro web, chiediamo pazienza, comprensione e sostegno.



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