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Truffa 419 Nigerian Scam, ecco come uno di noi si è salvato

News: ale 15 Gennaio 07 @ 06:00 am


Truffa 419 Nigerian Scam, ecco come uno di noi si è salvato

Un componente dello staff di pc-facile, per rispetto della sua privacy lo chiameremo ipoteticamente dado :p, stava per farsi abbindolare da scammers (color che fanno "scam") senza scrupoli che invadono la rete. Ecco come ha sventato la tentata truffa.

"Al fine di vendere la vecchia auto di mio padre, a fine ottobre ho inserito l'annuncio su diversi siti a tema. Ad inizio dicembre vengo contattato da un certo Frank Garry (g1frank@yahoo.com), un signore di indefinita nazionalità, il quale si presenta, scrivendo in lingua inglese, come una sorta di intermediario molto interessato all'auto in vendita.

Le trattative via e-mail proseguono per circa un mese, in cui Frank dice di essere spesso in giro per lavoro e di rappresentare un cliente, al quale (deduco io) dovrebbe rivendere l’auto una volta acquistata. Ad inizio gennaio, mi viene recapitato a casa, tramite lettera raccomandata proveniente dalla Nigeria, un assegno postale, riportante tra le altre cose la scritta Bank Of Ireland e due firme. Mi soffermo su questo particolare per un motivo che spiegherò successivamente.
Tale assegno è di importo di molto superiore a quanto richiesto (6.000,00 € anzichè 1.300,00 €). Segnalo dunque l'errore al presunto acquirente via e-mail; il Garry mi risponde scusandosi per l'errore e pregandomi di incassare l'assegno in banca e di restituire al più presto in giornata la differenza, altrimenti il cliente che rappresenta si ritira dall'affare! La restituzione dev’essere fatta mediante un Money Transfer della Western Union ad un suo collaboratore, un certo Badmus Ladi di Lagos, in Nigeria. Essendo un giorno festivo (06/01/2007), rispondo che la restituzione dovrà slittare per forza al lunedì seguente. Alla mia e-mail, Garry risponde cambiando le modalità di restituzione: questa volta chiede che l'eccedenza di 4700,00 € sia restituita tramite due differenti Money Transfer della WU indirizzati a due suoi collaboratori residenti sempre a Lagos, in Nigeria: Badmus Ladi e Laura Smith, ai quali dovranno venire inviati rispettivamente 2.400,00 € e 2.300,00 €.

A questo punto, sempre più sospettoso, mentre Frank fa pressioni sulla tempistica della restituzione con molteplici identiche e-mail e cambiando anche indirizzo (g_1_frank@yahoo.com), per confermare i miei dubbi procedo con un paio di ricerche su google in tema di frodi informatiche sull’acquisto di beni via internet e sul nome dello stesso Frank: il tizio è inserito in innumerevoli liste neri da siti antifrode e la truffa è molto diffusa e ha fatto vittime in tutto il mondo. Al chè, per dare un taglio deciso alla vicenda, rispondo alle sue e-mail di sollecito dicendo che la mia banca stava effettuando verifiche sull’assegno, in quanto di provenienza estera, in collaborazione con le autorità italiane al fine di evitare il propagarsi di frodi; per tale motivo non potevo fare alcuna restituzione di quanto ancora non incassato e non sapevo indicare alcuna data in cui avrei potuto procedere.
Il temerario (e aggiungo ormai disperato...) Garry, prova così a giocare l’ultima carta, chiedendomi almeno la restituzione di 1.000,00 € a titolo di cauzione per il deposito dell’auto (tra l’altro, ancora parcheggiata sotto casa mia!!): a tanta sfrontatezza non ho più risposto...

Visto quanto era successo, ho deciso di fare denuncia alla Polizia Postale: primo passo, denuncia compilata on-line sul sito della Polizia di Stato, da ratificare entro 2 giorni lavorativi nel Commissariato scelto; secondo passo, mi reco nel Commissariato di Polizia Postale più vicino a casa mia dove, in un’interminabile mattinata, sono riuscito a concludere l’operazione di denuncia depositando tutto il materiale a mia disposizione (copia delle e-mail, della lettera raccomandata e dell’assegno).

Tuttavia, è una denuncia che serve a nulla, come mi hanno spiegato, in quanto manca una rogatoria internazionale che permetta di operare su scala internazionale nei casi di frode (è prevista infatti solo per reati maggiori, come gli omicidi, le rapine, i rapimenti, ecc...). Ergo, finirà tutto in un cassetto! E’ stato però interessante venire a sapere di quanti casi simili di truffa fossero stati denunciati: mi hanno fatto vedere una denuncia di un caso simile dove l’assegno riportava proprio la scritta Bank of Ireland e le due firme, ma si trattava di 26.000,00 €!

Tra le utili informazioni trovate sul web, cito due fra quelle che più mi hanno illuminato:

- viene inviato un assegno di importo molto superiore al dovuto, richiedendone poi la restituzione tramite Money Transfer della Western Union;
- il presunto acquirente, per evitare i controlli messi in atto da parte della WU per far fronte a questo tipo di truffa, richiederà che l’importo eccedente sia restituito tramite due o più versamenti minori.

Ed aggiungo alcune impressioni:

- lo stile di scrittura tra le prime e-mail e quelle successive è cambiato: dopo era molto più curato, quindi chi lancia l’esca è probabilmente un soggetto diverso da chi poi porta avanti la truffa…;
- il presunto acquirente non ha mai voluto dirmi da dove scriveva, dove sarebbe finita l’auto o indicarmi un numero di telefono per mettermi in contatto con il suo collaboratore in Italia che sarebbe venuto a ritirare l’auto;
- aver fretta di concludere l’affare non è un buon segno, e Frank nelle ultime e-mail aveva una fretta spaventosa!
- il mandare molteplici e-mail identiche in breve successione è tecnica da spammer;
- nel corso di una trattativa, il cambiare indirizzo di posta (e tenere per di più lo stesso provider) da cui scrivere è anche da scammer;
- come si può sbagliare in modo così clamoroso l’importo di un assegno?
- abbassare in un’ultima disperata e-mail la cifra richiesta, oltre ad essere patetico, vuol dire anche firmarsi come uno che ha qualcosa da nascondere.

Questo tipo di truffa è conosciuta come 419 Nigerian Scam. Se si ‘abbocca’ e si fa la restituzione al truffatore, non si rientrerà mai più in possesso di quanto perso, in quanto come spiegato poco sopra, le forze dell’ordine non possono fare nulla e quando la banca avverte che l’assegno è scoperto (o falso) ormai la frittata è fatta...! Giusto per farsi un’idea, la banca si prende almeno 30 giorni per verificare la disponibilità dei fondi e dopo non è ancora sicuro che la cifra venga poi effettivamente accreditata, in quanto l’intestatario del conto potrebbe spostare i fondi dopo la verifica: complimenti comunque alle banche per la velocità!


Giusto per farsi un’idea di quanto lo zio Google sia di fondamentale importanza, alcuni fra i risultati della ricerca che ho fatto quando mi sono insospettito...

www.joewein.de
www.classiccarfair.com
www.safefromscams.co.uk
www.safefromscams.co.uk
www.runwalkjog.com
www.autotrader.co.uk
www.streetdirectory.com
www.hoax-slayer.com
www.met.police.uk
www.crimes-of-persuasion.com


La soddisfazione più grande di tutte è, oltre al fatto di essere stato più furbo di loro, quella che gli unici ad aver perso qualcosa sono stati gli scammer: spedire una raccomandata dalla Nigeria deve comunque costare qualcosa... "


Un grazie a dado per la preziosissima collaborazione :)



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