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Tripadvisor: la città continua a bearsi di recensioni bufala

Internet: webmaster 11 Marzo 11 @ 08:00 am


Tra inglese maccheronico, italiano che ostenta errori per non sembrare scritto da italiani, utenti che girano 40 città all'anno, le istituzioni locali, a Firenze, salutano con trip-udio l'ennesimo premio di Tripadvisor. Ma sono premi attendibili?

Per il secondo anno consecutivo, il sito di consigli per viaggiare, Tripadvisor, conferisce un premio alla città di Firenze: in base alla qualità dei suoi ristoranti, alberghi e bellezze artistiche, l'anno scorso fu addirittura dichiarata la meta più ambita al mondo, ora è la volta delle famiglie, per le quali Firenze rappresenta il tour ideale.

L'attendibilità di Tripadvisor è però tutt'altro che certificata. Che Firenze sia giudicata, in sostanza, la più bella città al mondo, più di Venezia, Roma, Parigi, New York, Londra e chi più ne ha più ne metta, è una questione tutt'altro che scontata (almeno non per i malati di giglio-centrismo) e che, piuttosto, lascia pensare all'intervento di altri fattori nella valutazione di queste classifiche. Classifiche, nel caso di Tripadvisor, tutt'altro che attendibili.

Innanzitutto, l'utenza su questo network non è certificata. È facile vantare 45 milioni di utenti (ma da un po' di tempo sulla home page compare: "45 milioni di recensioni"), quando chiunque, in qualsiasi momento, si può prendere un numero infinito di account su Tripadvisor. Addirittura, la registrazione è automatica, non c'è neanche bisogno di autenticarla dalla propria casella di posta elettronica. Proprio questa mattina, abbiamo cliccato su "iscriviti ora", abbiamo dato la mail marcobaz@hotmail.com, ci siamo chiamati Marco Bazzichi, abbiamo indicato come città da cui scriviamo Firenze, come nome utente abbiamo scelto markbazz e siamo entrati automaticamente in Tripadvisor con la possibilità di scrivere un numero infinito e indefinito di recensioni, ci possiamo inventare di aver dormito in un albergo di Barcellona, dicendo che faceva schifo, e, magari il giorno stesso, di aver visitato un museo a San Pietroburgo, lodandone gli spazi espositivi e
recriminando un po' sulla caffetteria.

Poi abbiamo cliccato su "esci", ci siamo ri-iscritti con la mail marcobaz@sitilab.it, ci siamo chiamati di nuovo Marco Bazzichi e abbiamo scelto markuzzino, con un piccolo, nuovo, dettaglio: adesso scriviamo da Bogotà. Infine, ci siamo inventati di sana pianta tutto: ci chiamiamo Petra Moretti, scriviamo da Miami, e l'email che abbiamo dato, franzusti@gcail.com, naturalmente non esiste. E via con le recensioni. Naturalmente, con questa facilità di accesso, le recensioni su Tripadvisor non sono minimamente attendibili e 45 milioni di utenti sono persino pochi.

Per fare un esempio di sito di consigli per turisti, che funziona in maniera del tutto antitetica a Tripadvisor, c'è l'ottimo booking.com, sul quale l'utenza è sempre certificata. E non solamente l'email (su Tripadvisor non c'è bisogno di cliccare alcun link dalla propria casella di posta) ma anche per rilasciare le recensioni. E' possibile infatti recensire solo l'albergo che si è prenotato, e solo dopo averci effettivamente dormito.

Allora, col suo sistema, Tripadvisor premia solamente chi riesce a fare network con le recensioni, chi ha più voce in capitolo, chi ha più pazienza e interessi a promuovere una città: in questo modo, quella città risulta vincitrice. Si dirà: ma volete fare polemica contro un premio rilasciato a Firenze? No, è chi esalta questo inutile e ciarlatano premio a voler coprire con una foglia (virtuale) di fico le magagne, molto abbondanti, della ristorazione e del sistema alberghiero fiorentino.
Ma prendiamo, infine, un esempio della ciarlataneria che abbonda su Tripadvisor.

Le recensioni che riguardano il campeggio nei pressi di piazzale Michelangelo. Qui, come altrove, abbonda uno stile eclatante di finta recensione: è la recensione che ostenta errori in italiano. Sono recensioni scritte da italiani, che per far finta di essere stranieri, accentuano gli errori nella propria lingua. Ci dovrebbe spiegare il fantomatico utente "iamthewhale", che scrive da Boulder, Co, come fa a partorire una recensione che non è frutto né di una persona che si sforzi di mettere insieme qualche parola di italiano, né di un traduttore automatico. In risposta alle (e quelle saranno vere) recensioni negative del campeggio, la nostra buona amica "iamthewhale" scrive: "Le tende sono belle e ragionevolmente spaziosa ma piuttosto utilitaristica. L'elettricità o illuminazione.

È un po' di camminata dalla tenda per il bagno, quindi un tempo di notte chiamare la natura è scomoda. Il persona era sempre Funziona... non pulire i bagni ma erano in realtà mai pulito." La signora "iamthewhale" è proprio un girellone, se si considera che, lei sola, nel suo profilo, indica di aver recensito 39 città diverse. La signora "purplecat" da Londra dovrebbe invece spiegarci come mai insegua l'italiano di ultima generazione di "iamthewhale" ("abbiamo alloggiato in uno le tende della casa e un po' freddo per il periodo dell'anno.

Tuttavia ci hanno fornito coperte quando abbiamo chiesto") e, al tempo stesso,
sceglie, pur essendo di Londra, l'italiano anche per il suo profilo: il suo stile di viaggio è "una via di mezzo", quando viaggia "provo ad inserirmi tra le gente del posto", di solito viaggia per "piacere". E, per piacere, sarebbe meglio ignorare del tutto queste centinaia di milioni di inutili recensioni che pullulano su Tripadvisor.
Come funzioni in realtà questo network è ben spiegato dal coraggioso albergatore di newhotelbizarre.blogspot.com, che rimanda ad un articolo di Sosalbergatori sui "meccanismi perversi di Tripadvisor" e che ci ricorda come non si tratti altro che di "uno specchietto per le allodole gestito da Expedia".

In sostanza, "Tripadvisor pubblica informazioni su esercizi alberghieri senza chiederne il consenso e senza che questi ne abbiano firmato il contratto di pubblicazione e accettazione dei termini di utilizzo (il che è contrario al Dis 196/2003) lasciando che utenti anonimi scrivano ciò che più gli pare senza mai accertarsi della veridicità di quanto essi scrivono". In fondo, "non sono mancati esperimenti come quelli di alcuni giornalisti inglesi che hanno pubblicato recensioni negative e positive su strutture chiuse e in cui non avevano mai alloggiato". Un esperimento che, chiunque può continuare all'infinito dal proprio pc. E se si vuole passare il tempo così, si potrebbe chiedere a Expedia un compenso, visto che "arriva a chiedere fino al 30% di commissioni sulle prenotazioni".

E quando navigate su Tripadvisor, rivolgete un pensiero speciale a quell'albergatore che si esprime in un inglese o in francese maccheronico per cercare di ribattere alle recensioni negative verso la propria struttura. E così, se c'è chi ingrassa al solo leggere la descrizione di un ristorante ("I'm gaining weight just reading"), l'esperimento più terribile è dato da quegli albergatori che nascondono, sotto forma di commento libero degli utenti, la recensione della propria struttura. Magari in un francese che sa di italiano: "ancien moulin au bord de l' Arno, restauré avec goût et recherche: élégante décoration ponctuée d'antiquités" -tutte cose che non si capisce quale utente potrebbe sapere o scrivere- fermo restando il "bon rapport qualité prix"!

Da questo calderone di recensioni finte, fuori controllo e fuori privacy, ancora una volta se ne esce con un premio Firenze: perfetto, di questo passo lo chiameremo Trippa-advisor.

Qui il comunicato online.



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