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Gli Stati Uniti cedono lo scettro dello spam

Spam: Mikizo 14 Settembre 11 @ 16:00 pm


Per la prima volta da tantissimi anni, gli Stati Uniti non sono più tra i principali paesi distributori di spam. Anzi, sono addirittura usciti dalla top ten, secondo un nuovo rapporto di Kaspersky Lab.

Gli Stati Uniti una volta erano saldamente tra i paesi leader nello spam, ma negli ultimi tempi appaiono solo occasionalmente nei primi venti paesi fonti di spam, a quanto ha rilevato l'esperto di Kaspersky Lab, Maria Namestnikova, effettuando sondaggi accurati sulle mail spammatorie.

Namestnikova dice che ci sono stati grandi cambiamenti nelle reti globali di distribuzione dello spam, che sono seguite, e sono probabilmente loro conseguenza, allo smantellamento delle botnet Pushdo/Cutwail, Bredolab e Rustock.

India, Indonesia, Brasile, Perù e Ucraina sono attualmente i paesi più "produttivi" secondo i dati raccolti da Kaspersky, che ha svolto la sua indagine da aprile a luglio di quest'anno. Insieme, questi cinque paesi hanno rappresentato quasi la metà dello spam mondiale durante il periodo preso in considerazione. Quasi il sessanta per cento dello spam mondiale è prodotto in soli dieci paesi, sempre più in Asia e America Latina.

Una analisi attenta del traffico di questi paesi suggerisce che i criminali informatici stiano diversificando le loro botnet su diverse frontiere, come forma di prevenzione contro le azioni di chiusura delle botnet stesse da parte delle polizie internazionali, una guerra che ha molto ridotto i loro affari. A quanto pare, stanno ancora disperatamente lavorando per sostituire le botnet americane e dell'Europa occidentale che sono state smembrate lo scorso anno.

Se siete interessati all'analisi completa, o anche solo a dare un'occhiata ai grafici, trovate tutto su Securelist.com.



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