Siamo più stupidi di 2000 anni fa
Uno scienziato dell'Università di Stanford ha proposto una teoria per cui siamo molto più stupidi dei nostri antenati di 2000 anni fa.
"Sono pronto a scommettere che se il cittadino medio di Atene dell'anno 1000 AC dovesse apparire d'improvviso tra noi, lui o lei sarebbe tra le persone più intelligenti e intellettualmente vive tra tutte quelle che conosciamo," ipotizza Gerald Crabtree in due articoli pubblicati su Trends in Genetics. "Sono anche pronto a scommettere che sarebbe la persona più emozionalmente stabile tra tutti i nostri conoscenti."
Crabtree sostiene che nel mondo comodo in cui viviamo c'è una pressione evolutiva inferiore, il che lascia spazio a un maggior numero di persone stupide. C'è però di peggio, Crabtree pensa che nei prossimi 3000 anni gli esseri umani subiranno due o più mutazioni genetiche del DNA a causa di questa vita facile.
Ma non tutti ne sono convinti. A Febbraio, il New York Times ha pubblicato un articolo in cui scriveva che "la persona media di oggi avrebbe 30 punti di QI in più dei suoi nonni."
Altri sono ancora più scettici, specialmente della teoria della mutazione genetica. Il Professor Steve Jones di University College London, ha dichiarato, "In questo modo potremmo anche sostenere che le mutazioni hanno ridotto il nostro livello di aggressione, la depressione e la lunghezza del nostro pene, ma nessuna rivista che si rispetti l'avrebbe pubblicato. Perché l'hanno pubblicato?"
In effetti nell'antica Atene il cittadino medio non andava a scuola fino ai 18 anni e non c'erano tante università e studenti universitari come oggi (poteva però vantare studenti del calibro di Socrate, Aristofane, Sofocle e Euripide). Quindi il cittadino medio potrà essere stato più furbo grazie allo stile di vita dell'epoca che richiedeva prendere decisioni velocemente, ma anche questo piccolo vantaggio sarebbe stato annullato da pessima alimentazione e dall'alto tasso di malattie: due fattori molto importanti nello sviluppo del cervello umano. Basta fare un salto in un paese in via di sviluppo per vedere l'effetto che la mancanza di scolarizzazione, la denutrizione e le malattie hanno sullo sviluppo intellettuale dell'uomo medio.