News: tutti i segreti di Internet

Separazione Telecom: del diritto d'impresa nelle TLC

Condividi:         dany 12 Dicembre 07 @ 22:30 pm

Separazione Telecom: del diritto d'impresa nelle TLC

Assoprovider ritiene che una vera separazione funzionale e ancor meglio strutturale della rete, per non essere una farsa né l'ennesimo regalo alle oligarchie economiche, debba riguardare soprattutto le strutture logistiche di supporto (cavidotti, sistemazioni per antenne, edifici per apparati di commutazione, etc.) e debba essere accompagnata dalla creazione di un "catasto pubblico" delle risorse di telecomunicazione che consenta l'accesso a tali strutture a condizioni non discriminatorie.

Come e' ben noto a tutti gli operatori più del 70% del costo di una infrastruttura di comunicazione è costituto dalle strutture logistiche di supporto. Queste per esistere devono far uso di suolo pubblico o devono essere agevolate da una legislazione che limiti la sovranità della proprietà privata nel caso essa debba essere attraversata da queste infrastrutture. Si tratta pertanto di "beni collettivi" nel senso più profondo del termine ed è nel pieno diritto della collettività e del libero mercato, pretendere che i prodotti/servizi che ne fanno uso possano godere del massimo grado di concorrenza possibile, e di conseguenza, che su di essi sia consentito, a qualunque cittadino che voglia esercitare il suo diritto di
intraprendere, l'accesso a condizioni non discriminatorie.

Assoprovider ha plauso a suo tempo al piano Rovati e plaude ora all'iniziativa della Comunità Europea che incita le singole Autorità Regolatorie Nazionali ad operare per una separazione funzionale (strutturale) degli operatori Incumbent.

Nel contempo Assoprovider coglie l'occasione per ribadire che la creazione di (infra)strutture di comunicazione non ha nessuna necessità, contrariamente a quanto alcuni soggetti vogliono far credere, di una regia centralizzata (nelle mani di una cerchia ristretta e selezionata di soggetti) né di un piano faraonico e centralizzato di investimenti, e questa non è una teoria che necessita di una dimostrazione ma è una evidenza già sotto gli occhi di tutti.

Internet si è sviluppata incessantemente per decenni senza interruzione in totale assenza di una regia centrale ed all'insaputa degli Incumbent, perché la regia della sua evoluzione è scritta nelle sue regole (RFC) e l'unico elemento per la sua evoluzione che necessita di una struttura gerarchica è il registro dello spazio di
indirizzamento (RIR).

In pochi mesi, la liberalizzazione dell'uso del WiFi ha portato alla rinascita di centinaia di piccoli operatori ed alla copertura di centinaia di migliaia di cittadini trascurati dalla potenziale regia centralizzata, pertanto anche la pretesa "necessità" di investimenti faraonici per la NGN (Next Generation Network) e la conseguente contropartita delle "mani libere" per gli operatori Incumbent che la attuano, va attentamente considerata, ma soprattutto solo dopo aver rimosso tutte le barriere artificiose che impediscono il diffondersi sul nostro territorio di una sana competizione.

L'unica regia pubblica che andrebbe subito attuata senza indugi è quella che consenta a tutti i cittadini di conoscere la disponibilità di tali risorse e che garantisca l'accesso non discriminatorio alle medesime

Maggiori informazioni sul sito Assoprovider.



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