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Scoperte baby galassie vicine alla Terra

Scienze: ale 23 Dicembre 04 @ 20:00 pm


Miliardi di anni dopo il "baby boom" galattico, un'astronave della Nasa ha rilevato una dozzina di galassie neonate in corrispondenza di alcune parti della Terra nell'universo.
La scoperta è avvenuta grazie al Galaxy Evolution Explorer, il quale le ha "spiate" seguendo l'ingente quantità di luci ultraviolette da loro emesse nel corso della formazione delle stelle originate da gas, secondo quanto riferito ieri dagli astronomi. Di queste neonate galassie, la più vicina dista un miliardo di anni luce dalla Terra, circa 9 miliardi di anni luce più vicina rispetto alle baby galassie osservate in precedenza dagli scienziati, spiega Tom Heckman, astronomo presso la Johns Hopkins University a Baltimore.

Un anno luce sono circa 10.000 miliardi di chilometri, la distanza che la luce percorre in un anno. Gli astronomi ritengono che il vero boom della nascita delle galassie ha avuto luogo pochi miliardi di anni fa, dopo la presunta esplosione del Big Bang che avrebbe originato l'universo. Il Galaxy Evolution Explorer, noto come Galex, è un telescopio spaziale che dal suo lancio, nell'aprile 2003, ruota attorno alla Terra, per vedere come si originano le stelle. Gli astronomi hanno a lungo cercato le baby galassie attraverso cui capire l'origine della Via Lattea, la galassia del nostro sistema solare.

Gli esemplari di queste galassie neonate sono così simili a quelle dei primi tempi dell'universo e potrebbero essere degli importanti strumento per lo studio dell'evoluzione delle galassie, spiega un astronomo dell'Università della California, Berkeley, Alice Shapley. Le immagini rivelano che la dimensione di queste giovanissime galassie è compresa tra un quinto a un terzo del diametro della Via Lattea e di altre galassie mature, e la forte luce da loro emessa è pari a quella emanata da galassie di mezza età, ma il loro raggio ultravioletto è più luminoso. Questa scoperta non vuol dire che una crescita di nascite galattiche sia in corso, precisa Heckman.

"Quello che vediamo sono gli ultimi sedimenti della nascita di una galassia, i ritardatari", ha detto, aggiungendo "non conosciamo la causa del declino".

News tratta da Mytech.it



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