News: tutti i segreti di Internet

Peer to peer: non solo musica

Condividi:         dany 1 24 Aprile 05 @ 07:00 am

WASHINGTON (Reuters) Gli studenti universitari affamati di musica gratuita avranno anche reso famosi i programmi per lo scambio di file su Internet, ma oggi quei software vengono usati da tutti, dai cacciatori di telefonate a basso costo agli esploratori polari.

Persino l'industria discografica sta cambiando atteggiamento, e le etichette che da anni portano avanti battaglie legali contro il "peer-to-peer" permettono oggi usi legali di questa tecnologia.

"Non avrei mai immaginato che me lo avreste sentito dire, ma l'industria discografica è stata, in gran parte, alquanto collaborativa", ha detto Wayne Rosso, che sta per lanciare un servizio autorizzato chiamato Mashboxx (www.mashboxx.com) proprio mentre la Corte suprema degli Stati Uniti sta esaminando una causa per violazione di copyright contro Grokster, la sua vecchia società peer-to-peer.
[url=http://www.reuters.com/locales/c_newsArticle.jsp;jsessionid=2cb%3A4269e4cf%3A3e4a80313b284e9a?type=internetNews&localeKey=it_IT&storyID=8268621é/] continua[/url] news tratta da reuters.com



Un commento a "Peer to peer: non solo musica":
dany dany il 27 Aprile 05 @ 11:34 am

Dopo lo scambio di canzoni e i film ora si "scarica" anche la televisione
I preferiti in America: 24, Stargate Atlantis, The Simpsons, e da noi il pallone. Cambiamo i contenuti ma il concetto è uno solo. Che il peer to peer, cioè la tecnologia che ha permesso la diffusione pulviscolare prima di migliaia di brani musicali e poi dei film, sta toccando ora i programmi televisivi. Quelli a pagamento. La notizia affiora sia in qualche ricerca americana - quella condotta da Magna Global - che nel tam tam della rete. Nei giorni scorsi ne ha scritto in italiano il blogger Mambro riportato da Giancarlo Mola che conduce su Repubblica "Codice a barre".

Mambro ha parlato dell'ultimo grido nella rete, il programma "coolstreaming", grazie al quale è possibile "prelevare" le partite gratis di calcio vendute normalmente a pagamento. Come ciò sia possibile lo descrive il blogger e ancor meglio lo fa il sito di Coolstreaming. Qui non staremo a spiegare le tecnicalità di quella che rimane una operazione - per esprimersi in modo benevolo - perlomeno discutibile.

continua news tratta da repubblica.it

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