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Intervista a Alessandro Pegoraro... le risposte

Interviste: webmaster 08 Novembre 03 @ 09:00 am



Vorrei ringraziare per prima cosa Alessandro Pegoraro per essere stato così gentile da concederci il suo tempo per quest'intervista. Sono personalmente contento che l'abbia fatto perché penso che le sue risposte siano molto interessanti per chiunque si occupi di Internet: professionalmente o come semplici amatori! [ovviamente dovrete perdonarlo se non ha potuto rispondere direttamente ad alcune delle nostre domande più difficili :) ]

1. Le presentazioni [webmaster]
La prima domanda sarà forse la più banale che ti faremo in questa intervista, ma per correttezza nei tuoi contronti e nei confronti dei lettori, ci racconti a grandi linee chi è Alessandro Pegoraro e cosa fa in Yahoo!
[Il resto delle domande, mi scuso, non sarà così facile :)]


Alessandro
Sono nato 47 anni fa a Bergamo, sono sposato e ho un cane di nome Molly, sono un tifoso dell’Atalanta. Ho 2 passioni: le chitarre e la cucina. Sono in Yahoo! dal novembre 1998 come Direttore Generale della sede italiana, sono diventato poi Amministratore Delegato e adesso sono Direttore Generale di Yahoo! Sud Europa che comprende le attività operative in Italia e Spagna e la rappresentanza commerciale in una serie di paesi come la Grecia, la Turchia, e il sud Africa, il Middle East e Israele.

2. Siamo stati abituati male [pjfry]
Come affronta Yahoo! Italia la crisi dell'Internet gratis? Su quali introiti si basa il portale per guadagnare?
Pensi che la gente sarà disposta a pagare per avere servizi che sono stati sempre gratuiti, o semplicemente smetteranno di usarli?


Alessandro
Attualmente Yahoo! Sud Europa, basa il proprio fatturato sui ricavi pubblicitari, però la questione dei servizi a pagamento, che saranno la grande sfida dei prossimi anni, è un elemento assolutamente incontrovertibile.
Infatti negli USA alla fine del 2002 la percentuale dei ricavi derivanti dai servizi a pagamento è aumentata del 75% rispetto all’anno precedente.
Quindi i servizi premium avranno uno sviluppo secondo me in armonia con lo sviluppo di Internet nel vecchio continente, che è diverso da quello americano oggi, però ci sarà.

3. Yahoo vs Google [ale]
Google è riconosciuto come il motore di ricerca per eccellenza nel web. Come vi ponete difronte a tale affermazione?
Col tempo vi auspicate il raggiungimento di Yahoo! a tale livello? Se sì, come intendete incrementare il servizio?


Alessandro
Credo che paragonare Google e Yahoo! sia impossibile date le profonde differenze tra le due aziende.
Yahoo! è un portale multi - servizi, mentre Google è essenzialmente un motore di ricerca. La gamma di servizi offerti da Yahoo! è molto vasta. Noi abbiamo creato nel 1994 il primo motore di ricerca poi diventato portale generalista. La ricerca è dunque nel nostro DNA ma intorno abbiamo costruito un mondo di servizi che i nostri utenti dimostrano di apprezzare per completezza e facilità d’uso.
Paragonare Yahoo! e Google è difficile anche per la differenza di metodologia: noi abbiamo un team di websurfer che "recensiscono" i siti di migliore qualità, analizzandoli in dettaglio e evidenziandone i caratteri salienti. Google invece utilizza un algoritmo. Da un lato il lavoro è umano, dall’altro è matematico.
Certamente il modello di Google ha avuto un giusto riconoscimento, Yahoo!, dal canto suo, continua a migliorare la propria funzione di ricerca anche grazie l’apporto della recente acquisizione Inktomi, leader proprio nell’elaborazione dei modelli matematici.

4. Yahoo vs Microsoft [frodo]
Microsoft vuole integrare la ricerca su Internet (del suo nuovo motore di ricerca online) con il suo nuovo sistema operativo Longhorn. A parte che considero questa mossa un esempio bundling di scorrettissimo, ci spieghi che spazio lascerebbe ai motori di ricerca "tradizionali" se Microsoft riuscisse nel suo intento?

Alessandro
L'integrazione della funzione di ricerca su web all'interno di un sistema operativo avrebbe con ogni probabilità un notevole impatto distributivo.
Il successo di un motore di ricerca è legato però alla rilevanza dei risultati e alla qualità dei siti che vengono proposti agli utenti.
Directory di siti come Yahoo! o motori di ricerca come Google e Altavista sono diventati popolari in rete grazie al passaparola tra utenti che ne hanno apprezzato la qualità dei risultati proposti.

5. Open Source [smantha77]
Si parla molto di Open Source in questo periodo e allo stesso tempo si critica molto Google per il modo quasi massonico di costruire il suo Page Ranking. Ho visto addirittura che ci sono alcune iniziative per costruire un motore di ricerca Open Source. Tu che ne pensi: la ricerca dovrebbe essere trasparente?

Alessandro
Yahoo! ha sviluppato i propri siti grazie su una piattaforma open surce (Linux con sistema operativo FreeBSD, server web Apache, database MySQL e sofware proprietari scritti in Perl e C++) ed ha seguito e mantenuto la stessa filosofia sia nella gestione dei contenuti, sia nel rispetto della "user experience".
La web-directory di Yahoo! contiene siti recensiti uno ad uno dai nostri surfer ed elencati in ordine puramente alfabetico, senza alcuna forma di classificazione decisa a priori. I "siti sponsor", o risultati a pagamento, inseriti in collaborazione con Overture, sono un modo efficace per evidenziare e per migliorare i risultati di ricerca relativamente all'area aziendale, senza intaccarne l'integrità editoriale. I risultati vengono infatti proposti in modo trasparente all'interno di una sezione separata, in modo che l'utente possa distinguerli molto chiaramente e ne apprezzi il contenuto commerciale.

6. Ricominciamo [ezechiel2517]
Se oggi fosse il 1994 e tu volessi aprire il tuo primo sito Internet che tipo di sito apriresti e perché? (Yahoo escluso ;-) ) E che errori non commetteresti?

Alessandro
Sicuramente accanto alla buona gestione finanziaria insisterei ancora di più, rispetto a quanto è stato fatto, sulla dimensione di "servizio". La nostra mission iniziale era Find, Connect and Buy. Ora lo scenario è più complesso e anche le esigenze dei navigatori sono diverse. La sfida è intuirle e rispondere pienamente alle aspettative degli utenti.
Credo che Internet nasca all’interno di una vocazione di servizio ed è in quell’area che si sono viste le cose migliori, Yahoo! ne è la prova evidente.La nostra è un’azienda "consumer centric" e in ogni scelta strategica non dobbiamo commettere l’errore di dimenticarcene.

7. Il problema dello spam [Frengo78 & zello]
Di recente yahoo ha avuto problemi con i filtri antispam di alcune DNSBL.
[Il mailserver di store.yahoo.com (216.136.224.113, il principale) è blacklistato sia da Spews sia da Spamhaus, per dirne una. Il commento di Spews può leggerlo su http://spews.org/html/S1928.html
Peraltro, se la mia memoria mi assiste, c'è stato un momento in cui Yahoo! cancellava i siti degli spammer - poi la tendenza si è invertita, e Yahoo! si è guadagnata la fama di pessimo vicino di rete.]
In seguito la sua sensibilità nei confronti di questo problema è decisamente e improvvisamente aumentata. E' stata una mossa strategica per uscire velocemente dalle liste nere oppure c'è un reale impegno da parte di yahoo nel condurre una battaglia contro lo spam?


Alessandro
La ricezione di "spam" - cioè di messaggi di posta non desiderati - è sicuramente uno dei più grossi problemi di Internet: a livello mondiale nel 2002 lo "spam" è costato alle aziende quasi 9 miliardi di dollari, nel 2007 si prevede che ognuno di noi riceverà in media 3.700 messaggi di spam all'anno.
Le "blacklist" come quella presente su Spews.org a volte sono molto efficaci, ma a volte bloccano e cestinano delle mail che gli utenti desiderano invece ricevere, attuando quindi una forma di censura. Nel caso specifico di Yahoo! Store, Spews aveva messo in "blacklist" alcuni server di mail di Yahoo! che ospitavano dei negozi su Yahoo! Shopping negli Stati Uniti che effettivamente avevano mandato dello "spam". I negozi sono stati prontamenti chiusi da parte di Yahoo! e Spews ha immediatamente tolto Yahoo! dalla "blacklist".
Yahoo! è scesa in campo nella battaglia contro lo "spam" proponendo ai propri utenti Spamguard, uno strumento gratuito fruibile all'interno di Yahoo! Mail, molto simile come funzionamento alle blacklist tradizionali.
Spamguard presenta però alcune sostanziali differenze: invece di cestinare a priori il messaggio non desiderato senza consegnarlo all'utente, il server Yahoo! Mail provvede a smistarlo in una cartella denominata "Anti-spam" non attuando così alcuna forma di censura, lasciando all'utente la possibilità di recuperare il messaggio e di segnalare al nostro servizio clienti la presenza di nuovi "spammer".

8. Yahoo e Page Ranking [Mikizo]
E' vitale oggi per un sito riuscire ad apparire nei risultati dei motori di ricerca. Questo ha portato alla creazione di vere e proprie strategie di posizionamento, per combattere le quali ad esempio Google ha messo in atto misure poi rivelatesi imprecise.
Come si regola Yahoo di fronte a fenomeni come questo e quanto è difficile distinguere un sito "buono" da uno "fasullo"?


Alessandro
Per quanto riguarda l'inserimento all'interno della directory, i nostri web-surfer verificano ad uno ad uno i siti e valutano la qualità, la navigabilità, l'unicità dei contenuti e l'interesse che può suscitare verso il nostro bacino di utenza.
Per quanto riguarda invece motori di ricerca e siti che garantiscono il "pay per positioning", la qualità viene garantita soprattutto dalla presenza di team editoriali interni che verificano la pertinenza dei posizionamenti.

9. Come si svilupperà Yahoo! [Frengo78]
Il vostro principale rivale é senz'altro Google. Un altro rivale, Altavista, tempo fa ha semplificato la sua interfaccia rendendola molto piu semplice e simile a quella di Google. Voi di Yahoo! invece continuate ad offrire un portale sempre piu ricco e un home page zeppa di contenuti. Perche? Secondo voi la scelta di Altavista é stata errata? Quali sono secondo lei i motivi per cui Google é leader nel settore e cosa fará Yahoo! per scavalcarne la leadership?

Alessandro
Yahoo! non è Google: si tratta di due prodotti completamente diversi, Google fa il motore di ricerca, Yahoo! fa il portale multi - servizi. Oggi Altavista è entrato, grazie all’acquisizione di Overture, nella galassia di Yahoo! e stiamo infatti valutando come abbiamo fatto prima per Inktomi - un altro motore di ricerca acquisito - i possibili sinergici sviluppi. Io vorrei ribadire che la ricerca è sicuramente una nostra priorità ma noi non siamo un motore di ricerca, siamo qualcosa di molto di più.

10. Il domandone [kadosh]
Il Disaster Recovery è un processo che si attiva al verificarsi di un evento disastroso per minimizzare l'interruzione dei processi aziendali critici ed assicurare all'organizzazione il ritorno all'operatività nel minor tempo possibile.
La Business Continuity Plan è un documento che fissa le regole in modo organico per la gestione della continuità operativa dei processi aziendali critici.

Non ci sono segreti vincolanti riguardo alle misure usate per prevenire gravi incidenti, di genere tecnico ma anche naturale, quali possono essere calamità naturali, incendi, attentati terroristici, aggressioni criminali o semplici errori umani.

Indipendentemente dalla causa, se l'incidente è rilevante, l'azienda ne subirà le conseguenze per un certo periodo. Ancora più importante è il fatto che la sua capacità di ritornare ad essere completamente operativa nel giro di 12 mesi dipende fortemente da ciò che avrà saputo pianificare per affrontare un'emergenza: ovvero quello che conta è ciò che si fa prima che accada un disastro. I numeri non sono clementi con le aziende che non hanno pianificato l'eventualità di un evento catastrofico, l'80% di esse esce dal business entro i primi 18 mesi dall'incidente. Il restante 20% si stima che rischi il tracollo nei successivi 5 anni nel 50% dei casi.
Quali sono le strategie di Business Continuity Plan che Yahoo! sta portando avanti?


Alessandro
Yahoo! pone una grossa attenzione sia in tematiche di sicurezza che di disaster Recovery.
Ambedue le aree sono supportate da un team specifico con proprie risorse e procedure.
In particolare il disaster recovery è affrontato metodologicamente dal Business Continuità Planning che impone fasi di sviluppo implementazione, test di processi e procedure per il recupero da malfunzionamenti o eventi estremi che possono affliggere attrezzature, rete o perdita totale di un centro dati.
L'attività comprende dati, conoscenze procedurali e documentali e data center con piani di recupero e personale predisposto.
Il network di Yahoo! comprende diversi "centri dati", che costituiscono una rete in caso di malfunzionamenti con ridondanza di collegamenti di rete sia terrestri, sia satellitari.
Per dare un esempio in concreto che possa rendere un'idea, in casi estremi di emergenza è stata predisposta negli Stati Uniti un'unità mobile con collegamenti satellitari con 48 postazioni di lavoro.


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