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La Guardia di Finanza prende di mira Facebook - news originale

La Guardia di Finanza prende di mira Facebook

Condividi:         webmaster 08 Dicembre 12 @ 06:00 am

La Guardia di Finanza prende di mira Facebook

È arrivato il turno di Facebook. Dopo i controlli degli ultimi giorni a Google è adesso il più grande social network al mondo nel mirino della Guardia di Finanza.

Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano sta conducendo una serie di accertamenti fiscali nella sede milanese di Facebook Italia con l'intento di capire se l'azienda sta evadendo i suoi obblighi tributari verso il fisco italiano.

Come Google Italia, anche Facebook Italia è un'azienda che presta servizi per conto dell'azienda madre situata in Irlanda. Come negli altri casi in Francia e in Inghilterra sta però diventando difficile per le aziende statunitensi sostenere che i venditori, il supporto e tutta l'infrastruttura presente in Italia siano solo di supporto alla compagine irlandese e che dei €2 milioni di ricavi del 2011, €1,86 milioni sono costi - di cui €1,30 milioni solo per gli stipendi - lasciando quindi solo poco più di €150.000 di utili tassabili.

Facebook Italia Srl appartiene a Facebook Ireland e vende spazi pubblicitari sul territorio italiano per conto di quest'ultima. I venditori sono situati in Italia e i contratti sono in italiano e fanno riferimento alla legge italiana. I ricavi sono invece veicolati a Facebook Irlanda dietro la scusa del pagamento di una licenza. Ricordiamo che l'Irlanda è un paese con una pressione fiscale del 12,5% per le aziende: pressione fiscale molto al di sotto di quella italiana.

Facebook Ireland è a sua volta controllata da Facebook Global Holdings, azienda che opera dallo stato del Delaware, negli Stati Uniti. Il Delaware offre delle condizioni molto vantaggiose per le aziende lì costituite, ma che non operano negli Stati Uniti: a fine anno non pagano tasse sugli utili, ma solo un'imposta fissa annuale di poche centinaia di dollari.

Il portavoce di Facebook non si è fatto attendere dichiarando che, "Facebook paga le tasse in Italia come parte della sua attività nel Paese e rispetta molto seriamente i propri obblighi ai sensi della legislazione italiana in materia fiscale. Facebook lavora a stretto contatto con le autorità fiscali di ogni Paese in cui opera per garantire la conformità con la legislazione locale. Facebook ha cooperato pienamente con la Guardia di Finanza nel corso delle indagini e intende continuare a farlo."


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