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Google compra Motorola per pompare Android

Telefonia: Mikizo 16 Agosto 11 @ 11:00 am


Ebbene si, alla fine Google ha fatto il "grande passo", ed è entrata nel mercato dei telefoni anche per ciò che riguarda l'hardware. E lo ha fatto con un certo stile: nel giorno di Ferragosto, mentre tutti se ne stavano al mare o comunque spanciati a riposare, si è comprata niente meno che la Motorola.
(Nota personale: la mossa mi ha fatto venire in mente la scena di Inception in cui Saito dice a Cobb che per organizzare un volo si è comprato direttamente la compagnia aerea).

La compagnia non era apparentemente in acque eccellenti, ma in realtà rappresentava ancora un ottimo acquisto. Motorola aveva dichiarato perdite per circa 56 milioni di dollari nel Q2, sebbene con un fatturato non bassissimo nello stesso periodo. Dal punto di vista delle vendite è comunque un periodo di crisi per l'azienda, che trae dunque un beneficio dalla capitalizzazione di Google che ha investito la bellezza di 12,5 miliardi di dollari per rastrellarne le azioni.

Ma il vero valore di Motorola sta nei suoi brevetti. In un mondo in cui la proprietà intellettuale è diventata una delle principlai fonti di profitto, l'azienda può vantare il possesso di circa 17000 brevetti e, ancora più importante, circa 7500 applicazioni concrete dei propri brevetti. Un portafoglio che rischiava, a quanto rivelano alcune voci diffuse oggi, di finire nelle mani di Microsoft, che era interessata a sua volta all'acquisizione.

E coomunque, è ben chiaro a tutti che l'investimento di Google è indirizzato soprattutto al potenziamento di Android. Larry Page ha dichiarato che "il totale impegno di Motorola Mobility per Android ha generato una fusione naturale per le nostre due società. Insieme, creeremo incredibili esperienze per gli utenti, dando energia all'intero ecosistema Android per il beneficio di consumatori, partner e sviluppatori."

Cosa succederà adesso? Ovviamente, l'acquisizione rafforzerà i legami tra hardware e software, ma Google ha dichiarato il suo impegno nel continuare ad offrire Android come piattaforma aperta. Inoltre, Google pensa di gestire il suo nuovo business come attività a parte, evitando di trasformarlo in un'ala hardware della casa madre. Insomma, terrà un profilo basso sul mercato dei telefoni? Si vedrà.

Bisognerà anche vedere cosa questa fusione significherà per aziende come Samsung, che ha collaborato a stretto contatto con Google sul Nexus S, e come HTC, checon Big G ha rilasciato il Nexus One e il G1. Potrebbero non prenderla benissimo, anche se per ora i CEO di queste compagnie plaudono all'acquisizione come ad un passo in avanti per l'ecosistema Android.



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