Giochi controllati con il pensiero

All'inizio era una semplice rotella, poi è arivato il joystick e quindi controller con sempre più pulsanti e levette. La Wii ha fatto il primo balzo verso i sensori di moto, subito seguita dalla Microsoft con la sua Kinect. Il prossimo passo?

Per quanto possa sembrarvi fantascientifico, molta ricerca si sta indirizzando verso i controller cerebrali. Questi gadget che usano le onde celebrali sembrano infatti usciti da uno dei molteplici film sci-fi che sono usciti al cinema negli anni passati, da qualche fumetto o libro che collezionavamo quando eravamo più giovani. Ebbene, sono in tanti quelli che si sono gettati in questa nuova tecnologia, mettendo a disposizione controller dai prezzi abbordabili che sono in grado di determinare lo stato mentale dell'utente.

Il controller traduce le onde cerebrali in bit e quindi le invia wireless al dispositivo centrale. Una delle primissime a produrre un simile gadget è stata la NeuroSky di San Jose in California. Nel 2009 fece scalpore con un dispositivo usato per una dimostrazione di Star Wars nella quale un bimbo azionava un ventilatore e teneva sospesa una pallina da ping pong. In base al grado di 'concentrazione' del bimbo, il ventilatore girava con intensità direttamente proporzionale e quindi la pallina si alzava e abbassava. Per quanto semplice, era il primo passo verso un controller in grado di usare il pensiero e, particolare di grande importanza, non richiedeva nessun tipo di impianto cranico, solo un dispositivo esterno molto simile ad alcune versioni di cuffie con microfono.

Recentemente la NueroSky, in collaborazione con un partner giapponese, ha messo sul mercato un gadget che ha spopolato in giappone, il NecoMiMi. Si tratta di un set di orecchie da gatto che si abbassano quando chi le indossa è rilassato e si alzano quando chi le indossa è concentrato.