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Blue Gene/P: Open Source, più potente di 100mila pc ed ecologico

Condividi:         ale 1 27 Giugno 07 @ 08:00 am

Blue Gene/P: Open Source, più potente di 100mila pc ed ecologico


Blue Gene/L lascia il posto a Blue Gene/P il nuovo supercomputer marchiato IBM.

Le caratteristiche tecniche valgono più di 1000 parole per descrivere questo concentrato di tecnologia che la casa International Business Machines Corporatio, IBM, ha voluto produrre.

Ogni chip, in grado di eseguire 13,6 miliardi di operazioni al secondo, si articola in quattro processori PowerPC 450 a bassa frequenza. Nel Blue Gene/P da un petaflop troviamo 294.912 processori, alloggiati in 72 rack collegati a una rete ottica ad alta velocità, velocità di 850MHz rispetto ai 700 MHz del Blue Gene/L. Oltre all'hardware migliorato anche il software, gestione del sistema, supporto alle applicazioni e ambiente di programmazione. Ogni rack alto circa 1,80 metri è in grado di contenere trentadue board. Ogni rack esegue 13,9 trilioni di operazioni al secondo ed è quindi 1300 volte più veloce del PC da casa attualmente più veloce.
Blue Gene/P è Open Source: Fortran, C e C++ con protocolli di comunicazione MPI standard.

Dalle pagine di riferimento del sito IBM dove troverete maggiori informazioni:

- la pagina ufficiale di Blue Gene/P;
- l'annuncio.


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Un commento a "Blue Gene/P: Open Source, più potente di 100mila pc ed ecologico":
ale ale il 27 Giugno 07 @ 11:21 am

IBM presenta Blue Gene/P: prestazioni triplicate, basso consumo energetico, ingombro ridotto

IBM ha annunciato oggi Blue Gene/P, la seconda generazione di supercomputer più potenti del mondo. La prestazione di Blue Gene/P è triplicata rispetto a quella del suo predecessore, Blue Gene/L, il computer attualmente più veloce del mondo, pur rimanendo il computer a più basso consumo energetico e a ingombro minimo.

Il sistema consente di effettuare elaborazioni complesse, sia in campo commerciale sia in campo scientifico, e può contribuire a risolvere questioni vitali prima insormontabili come la riproduzione di un intero organo di un individuo per determinare le sue interazioni con un farmaco. Ora i ricercatori potranno simulare gli esperimenti clinici su 27 milioni di pazienti in un pomeriggio usando solo una parte della potenza del sistema...


...continua la lettura di questa notizia.
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