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Apple intensifica i controlli sulle condizioni dei lavoratori cinesi

Apple: ElisaMenozzi 27 Gennaio 13 @ 18:14 pm


Apple intensifica i controlli sulle condizioni dei lavoratori cinesi

Anche a seguito dello scandalo provocato dal caso Foxconn, Apple durante il 2012 ho intensificato i controlli sulle condizioni di lavoro dei propri fornitori, in particolare su quelli cinesi. I risultati di questa indagine sono stati pubblicati nel Supplier Responsibility Report, ossia il rapporto sulla responsabilità dei fornitori verso i loro dipendenti, un documento che da sette anni viene stilato con cadenza annuale. Le categorie prese in considerazione nel rapporto sono, per esempio, la discriminazione, la libertà di associazione, i salari e lo sfruttamento del lavoro minorile.

Mentre c'é un miglioramento in quasi tutti i settori, i casi di sfruttamento di minorenni sono in aumento: nel 2012 Cupertino ha rilevato 106 casi di bambini con meno di 16 anni di età impiegati nelle fabbriche, per un totale di 11 aziende coinvolte. Il caso peggiore é stato quello della Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics Co., partner che impiegava 106 dipendenti, di cui ben 74 con meno di 16 anni, l'età minima lavorativa prevista dal governo cinese. La scoperta ha portato Apple a troncare il rapporto di lavoro con l'azienda e a denunciarla alle autorità locali, che dovrebbero averla multata e averle revocato la licenza.

Secondo un comunicato stampa, nessuno dei minorenni coinvolti lavora più per Apple. Dopo che le autorità locali hanno fatto luce sui molti casi di documenti falsi, i ragazzi sono stati rimandati alle loro famiglie e il loro viaggio é stato pagato dalle aziende presso le quali erano impiegati. Il rischio di immediato riciclo di questa manodopera a buon mercato presso altre aziende é naturalmente molto alto.

Secondo i dati di Apple, nel 92% delle settimane lavorate da un milione di dipendenti sparsi nella catena di fornitori è stato rispettato il criterio di un massimo di 60 ore di lavoro a settimana e di un giorno di riposo. L'anno precedente solo nel 38% dei casi i requisiti minimi erano stati rispettati, un importante risultato che é anche frutto dell'impegno di Apple per riprendersi dai danni d'immagine che le cattive condizioni dei lavoratori cinesi le avevano causato l'anno scorso.



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