Le 100 miglior invenzioni che hanno arricchito il nostro 2006
Le 100 miglior invenzioni che hanno arricchito il nostro 2006
Popular Science, una tra le più diffuse riviste statunitensi di divulgazione scientifica, ha rilasciato una classifica, da giovedì in rete, delle 100 miglior invenzioni del 2006.
Scoprite con me le più meritatevoli e bizzarre!
Cominciamo da Hurriquake il chiodo che ogni architetto degno di tale titolo sogna. Si tratta di un particolare chiodo a prova di uragano. È un'invenzione dell'ingegner Ed Sutt ed è stato prodotto in modo da resistere, grazie alle particolari sfilettature, agli uragani più temuti dall'uomo (tanto per citarne qualcuno, Katrina a New Orleans e lo tsunami in Sri Lanka); pensate resiste alle raffiche di vento di oltre 270 Km/h. 15 dollari il costo della confezione per tutta la casa.
Abbiamo poi la Bugatti Veyron 16.4, 400 Km/h. Dotata di retro aerodinamica e di tanti gadget impossibili da contare... tanto per citarne uno il lettore portatile di e-book by Sony. Ancora, troviamo Celestron, apparecchio che attraverso un sistema Gps, riconosce esattamente cosa sì stà inquadrando: dalle stelle a Marte, da Giove alla via lattea. Se vi avanzano 400,00 Euro e siete appassionati di astronomia fa per voi. E ancora: la consolle Wii (dotata di controller senza filo con sensori di movimento), l'edifico dell'anno, la vescica artificiale, il misuratore del colesterolo faidate, il laptop studiato per i bambini dei paesi in via di sviluppo, etc etc...
L'edifico dell'anno è degno nota: il Water Cube di Pechino.
Ospiterà la prossima edizione degli sport acquatici alle Olimpiadi del 2008: 5 piscine, 17.000 posti a sedere, 70 mila metri quadri. L'archiettura è straordinaria: strutturato a rete, il peso cade sui nodi di congiunzione che la rendono la struttura elastica per eccellenza, in grado di resistere a qualsiasi terremoto; il tutto rivestito con un particolare involucro di Teflon che cattura l’energia solare permettendo così un considerevole risparmio energetico.
L'altra novantina vi invito a consultarla nella sezione dedicata nel sito di Popular Science.
