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Koffice, alternativa KDE per l'ufficio

Condividi:         ale 08 Luglio 04 @ 17:00 pm

La crescita di OpenOffice ha messo probabilmente in crisi diversi altri programmi dello stesso tipo, più o meno noti, facendo mancare loro i benefici che apporta una buona diffusione, in particolare il feedback da parte degli utenti.
In effetti per far cadere in disuso un prodotto può bastare inserirne uno simile in una o più distribuzioni, la pigrizia poi, se non ci sono ottime ragioni per vincerla, farà il resto.

Ecco perchè a volte, davanti alla lentezza di OpenOffice, ci si rassegna all'attesa invece di cercare quel programma nuovo di cui tutti parlano... quel programma non c'è o forse non lo conosciamo oppure ancora siamo troppo pigri per cercarlo.

Tra le suite per l'ufficio KOffice comprende principalmente un word-processor, foglio di calcolo, il programma per le presentazioni e qualche altro tool più o meno interessante: Kivio, Karbon14 per la grafica vettoriale, Krita per la manipolazione di immagini, KChart per inserire grafici nei documenti, Keki, ancora molto incompleto, per la creazione e la gestione di database.

Attualmente è disponibile la versione 1.3.1 uscita lo scorso maggio, che richiede la presenza di KDE 3.1 o superiore.
A questo indirizzo si può leggere una recensione del prodotto: le applicazioni mediamente ottengono almeno la sufficienza; KPresenter la sfiora, KSpread si ferma a 4/10, mentre Kivio ha un punteggio più alto. Non si tratta di un risultato entusiasmante, ma KOffice può ancora essere una valida alternativa per chi usa KDE e non è soddisfatto di OpenOffice, oppure vuole avvalersi di alcune caratteristiche particolari come una maggiore integrazione con Konqueror.

Ovviamente l'integrazione con KDE costituisce anche un forte limite alla diffusione del progetto, una strada da seguire sul modello di Abiword potrebbe essere quella di abbracciare altre piattaforme e magari separare i prodotti rendendoli disponibili singolarmente.

Trattandosi di software open source è possibile unirsi alla comunità degli sviluppatori. Al di là comunque delle potenzialità attuali e future, una maggiore competizione in questo settore farebbe bene a tutti e quasi sicuramente porterebbe ad un miglioramento nella qualità generale dei prodotti.

Articolo tratto da Programmazione.it



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