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CasoWin Media Player, Microsoft respinge le accuse di Real

Condividi:         Rosaspina 24 Febbraio 04 @ 16:00 pm

Microsoft sostiene di non imporre affatto il suo riproduttore di file multimediali e non intende corrispondere il risarcimento miliardario chiesto dalla Real: "Non esiste alcun monopolio di Windows Media Player nel campo dei software multimediali e quindi non può esiste alcuna pratica monopolistica da parte di Microsoft. Redmond risponde così, con un documento ufficiale presentato dai suoi avvocati, alle accuse avanzate nei suoi confronti da Real Networks che chiede danni miliardari per esercizio illegale di monopolio e concorrenza sleale nei confronti di RealPlayer. Secondo quanto afferma Microsoft nel documento presentato alla corte federale di San Josè dove dovrebbe tenersi il procedimento, Real Networks si contraddice quando afferma di essere esclusa dalla distribuzione ed oscurata dall'utilizzo improprio di Windows. Poiché sono in circolazione 300 milioni di player Real, dice Redmond, è impossibile parlare di preclusione dei canali per raggiungere il pubblico. Microsoft punta anche l'attenzione sulle quote di mercato nel campo multimediale. Al momento WMP è al 34,57%, RealOne al 20,1 e QuickTime al 9,6%, dati che non lascerebbero presupporre, secondo Redmond, uno scenario monopolistico. Real, che chiede 1 miliardo di dollari di danni, sostiene che non solo Microsoft restringe indebitamente l'accesso a Windows ai suoi concorrenti nel campo del multimedia, ma obbliga i produttori di PC a favorire Windows Media Player usando il suo peso nel campo dei sistemi operativi e mantiene segrete le API necessarie a far girare in maniera fluida i programmi della concorrenza. La vicenda legale che oppone Real a Microsoft è di grande rilevanza perché si inserisce in un contesto in cui la battaglia per l'affermazione degli standard multimediali è probabilmente l'argomento di maggior interesse. In Europa, ad esempio, l'UE potrebbe da un giorno all'altro pronunciarsi contro Microsoft proprio in questo ambito disponendo la separazione di Windows Media Player dal sistema operativo.
L'attenzione sul caso è molto alta anche perché esso ricorda da vicino, per portata delle accuse e possibile svolgimento, quello che venne intentato anni fa da Netscape e che sfociò nel ben noto processo per esercizio illegale di monopolio contro Redmond."
Fonte:Macity



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