News: tutti i segreti di Internet

Scientology e la libertà di link

Condividi:         webmaster 1 08 Settembre 03 @ 09:47 am

Mettetevi comodi perché la storia che ho da raccontarvi ha dell'incredibile.
Se non sapete cosa sia Scientology vi dico che si tratta di un gruppo religioso il cui scopo è liberare i propri seguaci dalla perfida divinità aliena Xenu che controlla tutti tranne, appunto, i seguaci di Scientology. Per poter essere liberati bisogna seguire dei corsi che, neanche a dirsi, costano una barca di soldi.

Un ex seguace, tale Steven Fishman, è finito in carcere per aver commesso vari crimini al fine di ottenere i soldi per questi corsi. Fishman sostenne che Scientology gli diede dei soldi per uccidere delle persone. Neanche a dirlo Scientology querlò Fishman per diffamazione. A testimonianza della sua tesi però Fishman portò in tribunale vario materiale di Scientology da cui si evince che questo gruppo religioso incita al furto, l'inganno, l'indimidazione e qualunque cosa lecita o illecita al fine di poter essere "liberati" (ricordatevi che secondo il loro punto di vista io sto scrivendo sotto l'influsso di Xenu, una malvagia entità aliena che controlla me e tutti voi).

E ora passiamo al collegamento con Internet. Una volta giunti in tribunale, i documenti super-segreti-che-se-li-conosci-muori sono diventati di dominio pubblico, cioè chiunque poteva leggerli e ripubblicarli a piacere.

Vi consiglio di darci un'occhiata partendo da qui (e qui in italiano): penso che sia la prima volta che leggo che Gesù fosse un pedofilo-omossessuale. Vabbé, a ognuno le proprie convinzioni (faranno causa anche a me per questi link e queste citazioni?).

Ma continuiamo. Un piccolo sito olandese (appunto il sito indicato sopra) decise di pubblicare alcuni stralci di questi documenti pubblici mandando Scientology su tutte le furie. E' dal 1995 (qui in italiano) che Scientology cerca di far chiudere il sito di Karin Spaink per violazione di copyright (evito di comentare questi tentativi). E' invece di queste ore la notizia che la Corte d'Appello dell'Aia (qui in italiano) ha sentenziato che, in Olanda, questi documenti e questi link sono assolutamente legali. Un interessante passo avanti verso la libertà di parola.



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