Guide: passo per passo

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Generale
PREMESSA: se non conoscete il significato di qualche parola consultate il nostro Glossario.
2. Giovanni Tritemio

Il primo vero passo in avanti fu compiuto dall'abate Giovanni Tritemio (1462-1516) con i suoi trattati Steganographia e Clavis Steganographiae, nei quali venivano gettate le basi per un modello di Steganografia usata ancora oggi. Ma in cosa consisteva di preciso l'idea di Tritemio?

Supponiamo per un istante di voler mandare un messaggio ad un nostro amico Tizio, avvertendolo di non fidarsi di un certo Caio. Abbiamo però paura che Caio legga tutta la nostra corrispondenza e quindi, usando la Steganografia, scriviamo il seguente testo: "Nelle ore notturne feroci illusioni di antichi riti tramandati in dimenticate isole ci assalgono, ivi ora..." ecc. ecc... Tizio, per leggere il messaggio originale che noi gli volevamo mandare, non dovrà far altro che leggere tutte le iniziali delle parole e comporre il testo nascosto: "Non fidarti di Caio...".

Questo è l'esempio più semplice di tutti gli schemi proposti da Tritemio, che elaborò 40 sistemi principali e 10 sotto-sistemi secondari, sfruttando non solo varie combinazioni di acronimi, ma anche usando dei dischi rotanti (come quello riportato qui a fianco)basati sulla sostituzione mono-alfabetica di Cesare. In questa cifratura il posto di ogni lettera del messaggio è preso dalla lettera che si trova ad una distanza di x posti nell'alfabeto ordinario, dove x, nel caso dell'alfabeto completo di 26 lettere, è un numero compreso tra 1 e 25.

Il messaggio "Mio zio è andato a Zurigo non per incontrare Silvia e nemmeno le Kromanev, quindi domani si farà il solito giretto nel centro storico. Dovrebbe mandarmi un kimono per sabato, e allora...", prendendo una parola si e una no, nasconde la stringa, a prima vista illeggibile, "zazpsnkdfsnsmksa". Usando però la trasposizione del disco riportato qui sopra, che quindi tramuta le 'a' in 'o', le 'b' in 'p', le 'c' in 'q' ecc..., ecco che riusciamo ad ottenere il solito "nonfidartidicaio".

L'idea fondamentale di Tritemio era quindi quella di nascondere un testo segreto dentro un messaggio che funzionasse come copertura, senza quindi ricorrere a brutali sistemi fisici come ad esempio la rasatura di capelli ma sfruttando invece abili artifizi matematici e letterari. A meno di non sapere il sistema usato per nascondere il testo, era dunque praticamente impossibile riuscire a estrarre il significato reale del messaggio.

Unico inconveniente: il mittente ed il destinatario dovevano avere entrambi il libro di Tritemio per poter conoscere il sistema steganografico usato...


Generale: Sergio1983 [45 visite dal 20 Dicembre 04 @ 00:01 am]