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E-mail: Dylan666 20 Dicembre 04 @ 00:01 am

4. Lo spam negli USA

La situazione attuale è che negli USA non molti Stati hanno emanato leggi in materia di spam, e che non tutti lo hanno fatto tutelando gli utenti Internet. Va rilevato che, già da tempo, è in vigore negli USA una legge federale su un argomento molto simile: la Telephone Consumer Protection Act nel 1991 (TCPA), e in particolare la Sezione 227 denominata Junk-Fax Law, riguardante l'abuso dei fax. Il TCPA mira a regolare l'impiego dei sistemi di composizione automatica dei numeri telefonici, di chiamate pre-registrate, e obbliga i telemarketers a compilare una lista di numeri da non comporre. Il TCPA proibisce inoltre l'invio di pubblicità commerciale non richiesta ai telefax escludendo dal divieto le comunicazioni di associazioni no-profit e quelle derivanti da un corrente e preesistente rapporto d'affari. Il Congresso ha basato il divieto di fax pubblicitari non richiesti sul principio che nonostante la vigenza del Primo Emendamento non esiste il diritto di inviare comunicazioni pubblicitarie facendo subire i costi al destinatario che non ha manifestato un espresso consenso. Quindi il tenere acceso un fax con ricezione automatica non autorizza nessuno ad approfittarne per l'invio di pubblicità o altro. Può essere anche notevole il danno arrecato ad una azienda qualora, tenendole impegnato il fax, le si impedisca, di fatto, di ricevere messaggi importanti.

Tale legge ha dimostrato di avere risolto il problema, ma la possibilità di una sua applicazione alla realtà dei computer non è mai apparsa facile. La definizione che il TCPA dà di "telephone fax machine" è molto ampia e da questa definizione è possibile qualificare un PC con una stampante, o uno scanner, come una macchina telefax, ed è proprio con tale argomentazione che molti utenti si sono rivolti alle Corti americane chiedendo l'applicazione del TCPA contro le UCE. Per questo si costituì la CAUCE (Cohalition Against Unsolicited Commercial Email), il cui scopo è quello di giungere alla messa fuori legge delle e-mail commerciali non richieste; alla CAUCE si sono successivamente affiancate altre iniziative (es. il F.R.E.E.) finalizzate a perseguire, con differenti accenti e strategie, i medesimi risultati. Spesso sono presentati disegni di legge sostenuti dagli spammer, o comunque da interessi economici legati al mondo del marketing: questi mirano a "legalizzare" lo spam, facendo approvare una regolamentazione nell'ambito della quale questo tipo di attività possa essere svolto in tutta tranquillità.

Mentre, come anticipato, alcuni stati USA (California e Virginia ad esempio) hanno già approvato leggi anti-spam con connotazioni garantiste nei confronti degli utenti (tanto da permettere il primo arresto di uno spammer in California ), la situazione a livello federale negli USA è sempre più confusa, in quanto, come abbiamo visto, lo spam è un fenomeno commerciale, e quindi i progetti di legge sono fortemente influenzati dagli interessi economici in gioco. L'ultima proposta di legge in materia di spam che, tuttora, sta procedendo col proprio iter alla House of Representatives (indicata come HR718) è denominata "Anti-spamming Act of 2001".

La HR718, come molte altre precedenti iniziative di legge, prevede di istituzionalizzare l'opt-out. Inoltre sono state inspiegabilmente eliminate alcune parti della proposta di legge che erano a favore degli utenti: ad esempio la disposizione presente nella versione del 14 febbraio 2001, la quale rendeva illegale, e passibile di sanzioni, l'invio di e-mail commerciali non sollecitate qualora ciò fosse avvenuto in violazione delle policy del provider usato per trasmetterle.

La policy è generalmente una dichiarazione da parte del provider di accettazione o meno dell'invio, smistamento e recapito del traffico di UCE provenienti da indirizzi reali dei propri server o da altri server, provenienti da indirizzi falsi o non autorizzati; già molti provider si sono dotati della loro policy (ne è esempio la Unsolicited Bulk E-Mail Policy di AOL, uno dei maggiori provider americani, in prima linea nella lotta allo spamming ).





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