di marlon » 21/07/03 12:05
Carissimi.
Ho letto ormai parecchi mesi fa, sul sito di Paolo Attivissimo, la faccenda del rimborso della licenza OEM fornita in dotazione coi PC.
Non vorrei che quanto scriverò venga frainteso, dato che espongo il punto di vista di un "operatore del settore"; ma credo di poter dare un contributo abbastanza chiarificatore su quelle che sono le "meccaniche" del mercato dei PC.
Premetto anche che, sebbene ne capisca le ragioni tecniche e quelle politiche, sono sostanzialmente contrario al fatto che i PC vengano forniti con un S.O. a bordo.
Meglio sarebbe che precaricassero Windows e ne demandassero l'attivazione ad un Floppy o ad un codice che ti viene dato SOLO SE hai deciso di comprarti la licenza.
Peraltro è un po' quel che succede con l'odiosissima "registrazione OnLine" di XP (che però ti vien data di default).
Allora.
Dopo aver letto con attenzione l'articolo di Paolo Attivissimo, la sensazione che ho avuto è stata di eccessiva parzialità.
Intendo dire che viene dato per scontato che l'utente ha dei diritti inalienabili e quindi, per contrapposizione ideologica, tutti quelli che non sono utenti sono automaticamente nel torto ed hanno come unico scopo quello di fregarti.
In un mondo schematizzato può essere, ma nella realtà di tutti i giorni non è ovviamente così.
Il rivenditore che oppone resistenze a chi gli chiede il rimborso della quota sul S.O. OEM, in realtà, lo fa essenzialmente per due motivi:
A) - non sa niente dell'ipotetico rimborso e, conoscendo M$, non pensa nemmeno che possa esistere;
B) - conosce il problema ma sa perfettamente che in caso conceda il rimborso, a lui non verrebbe rimborsato un bel niente.
Il lato "A" della faccenda non va visto solo nell'ottica di Bovina Ignoranza da parte del rivenditore (cosa che spesso è presente in quantità impressionanti).
Occorre tenere presente che il rivendotore non tratta un solo oggetto e quindi non può permettersi di leggere ed imparare a memoria tutti i diversi foglietti contenenti l'Agreement.
Le licenze OEM, infatti, sono tante.
Sotto l'aspetto di "foglietto sempre uguale" si nascondono delle sostanziali differenze introdotte ed hoc dal produttore.
Quello che può esser vero sul Notebook Acer XXX, può non esserlo per l'Acer YYY uscito in quasi-contemporanea.
Come si fa a dubitare della buona fede del rivenditore solo perché non ha notato un "non" inserito proditoriamente su di un foglietto in formato A5 stampato in grigio chiaro con corpo 0,02?
Prima di procedere all'acquisto, quindi, fatti fotocopiare la licenza OEM e verifica se è ancora presente la clausola relativa al rimborso.
Ciò detto, non dimentichiamoci mai che il rivenditore è a sua volta cliente di colui che gli fornisce il materiale.
E' utente a sua volta, quindi, ma un utente con meno diritti.
Si trova in peggiori condizioni di chi entra in negozio: ha a che fare con organizzazioni (la distribuzione) gigantesche e poco propense ad ascoltarlo.
La distribuzione, tanto perché sia chiaro, non ti si fila per niente.
Non le importa un fico delle tue esigenze ed è contenta solo se tu gli ordini molto materiale e glie lo paghi puntualmente alla scadenza.
Altrimenti - mi è successo per LORO sviste contabili - ti chiude i rubinetti e ti fa morire di sete non consegnando più nulla.
Il rivenditore è quindi nella condizione del "becco e bastonato": da un lato non può e non vuole scontentare il proprio Cliente (con "C" maiuscola), ma sa bene che quando ad essere cliente (notare la "c"...) è lui, non potrà ottenere nulla.
Un esempio può forse chiarire la faccenda.
La legge, ormai da più di un anno, impone di vendere hardware (non solo ma stiamo parlando di informatica) con DUE ANNI di garanzia.
Ebbene: ancora oggi, se acquisto un costoso e rinomato apparato Cisco, ottengo TRE MESI di garanzia.
Peccato che, se dopo 4 mesi, al mio Cliente gli si guasta, io sono LEGALMENTE VINCOLATO a ripristinargli il corretto funzionamento.
Questa legge resta valida anche se io mi faccio firmare e timbrare da un Cliente un foglio nel quale lui accetta di avere 3 mesi di garanzia anziché 24.
E' quello che si definisce "diritto inalienabile".
Allo stato attuale, quando vendo Cisco, abbino l'apparato con un'estensione di garanzia SMARTnet di 2 anni, che essendo costosa mi fa crescere l'offerta e spesso il Cliente prende l'oggetto altrove.
Però, se non altro, non resco con il c..o fuori dalla finestra.
In alternativa, se il Cliente non accetta la forzatura dell'estensione di garanzia a pagamento (pensando erroneamente che sono io ad essere ingordo), preferisco rinunciare alla vendita.
E sappiate che anche molti PC e notebook di, per esempio, Sony, Compaq o HP, vengono immessi nel canale distributivo con UN ANNO di garanzia anche in questi giorni.
Leggetevi i caratteri piccolini sui dépliant di alcune case (HP ha pubblicato in primavera il cataloghino delle promo: 1 anno di garanzia anche se la legge ne impone 2...).
Tornando a Windows ed alle licenze OEM.
Ammesso e non concesso che la clausola del rimborso sia ancora presente, resta da stabilire il valore di questo rimborso.
Qual'è?
Il costo di una licenza nuova?
Windows XP Pro è venduto con prezzi diversi a seconda delle modalità e del numero di licenze acquistate in un sol botto.
Quale si sceglie?
Si usa il prezzo di listino oppure quello al rivenditore?
Il rivenditore acquista dalla distribuzione con sconti personalizzati: a quale rivenditore si fa riferimento?
Si prende il prezzo al rivenditore della versione OEM per gli assemblatori?
Nemmeno questo è corretto, perché è roba che si compra a 3 licenze alla volta mentre Acer ha un contratto per qualche decina di migliaia...
Insomma è un casino inaudito.
Il tipo che ha poi ceduto alle insistenze ed ha reso i soldi al suo Cliente, ci ha di fatto rimesso l'importo e, forse, ha pure deciso di perderci dei soldi solo per mantenere il suo Cliente.
Non l'ha fatto perché doveva ma perché ha capito la situazione ed ha voluto essere corretto anche a costo di rimetterci.
Le licenze OEM in dotazione alle macchine "industriali", tra l'altro, non sono impiegabili su altro hardware.
Quindi, a parte il fatto che gli altri PC che 'sto venditore può offrire hanno già tutti il loro bel S.O. a bordo, non c'è nemmeno da credere che possa aver recuperato qualche lira da questa licenza.
Occorre poi dire una cosa alla quale nessuno pensa mai.
L'oggetto che compri ha delle caratteristiche, tra le quali c'è il S.O..
Se non ti sta bene puoi sempre rinunciare all'acquisto.
Non voglio scatenare vespai, con questa affermazione.
Desidero semplicemente puntualizzare alcune situazioni, peraltro molto spiacevoli, che sono state IMPOSTE a TUTTA la catena distributiva, non solo agli utenti finali.
Anceh a me, quando compro un PC per la mia azienda, può essere che mi venga dato con un bel XP Home del quale non so cosa farmi (lo standard è W2k).
Vi assicuro che è INUTILE cercare di farsi rimborsare anche solo 2 Euro dalla distribuzione o da Microsoft.
Ultima annotazione.
Le licenze OEM, come tutte le altre, sono state concepite e scritte in Americano per gli Americani, e successivamente tradotte ed adattate per i singoli paesi (localizzate, come dicono loro).
Non mi toglie niente dalla testa che quella famosa clausola di rimborso era stata introdotta per il mercato USA che, in quanto a diritti agli Utenti, è decisamente più avanti dell'Italia.
Probabilmente è stata tradotta e mantenuta anche per noi solo e soltanto perché una variazione della licenza avrebbe dovuto essere approvata da Redmont e loro (testine!) non avrebbero capito che la situazione quaggiù è parecchio differente dalla loro.
Insomma.
Quelli che giocano allo "scarica barile" non sono i rivenditori ma tutti gli altri, Microsoft per prima.
Sull'EULA (EUropean License Agreement, se non sbaglio) allegata ad un palmare Compaq iPAQ acquistato il mese scorso è scritto tra l'altro:
...you may not rent or lease the software...
...you may permanently transfer all of your rights under this EULA only as part of a sale ... of the iPAQ...
E, al punto 7
...Product support for the software is NOT provided by MS, it's parent corporation, Microsoft Corporation, or their affiliates or subsidiaries....
...Please refer to Compaq...
In italiano:
<<Se ti venisse voglia di affittare il software non potresti farlo, e se desiderassi trasferirne i diritti dovresti rivendere il "pacchetto" completo (S/W + H/W).
Infine, anche se i casini li abbiamo creati noi scrivendolo, non ti aspettare che qualcuno di Microsoft, nelle sue molteplici versioni, ti dia una mano!
Rivolgiti alla Compaq e non ci rompere le scatole.>>
Che l'utente finale si rivolga direttamente a chi gli ha venduto l'oggetto mi sembra non solo ragionevole ma anche doveroso.
Sarebbe però altrettanto ragionevole e doveroso che il rivenditore potesse fare altrettanto col suo fornitore.
Purtroppo chi fa queste leggi non tiene conto né della realtà né della fattibilità reale di quello che ha scritto.
Non dimentichiamoci che di negozi di informatica ce ne sono a migliaia, mentre di distributori ne esistono ben pochi (ed in continua contrazione ed accorpamento).
Se tu, utente finale, mandi affancuore il tuo rivenditore, domani puoi andare altrove.
Se io, rivenditore, mando gli avvocati al mio distributore, oltre a rimetterci la buccia, non ho più chi mi vende.
E se io rivenditore riesco ad accordarmi con il mio Cliente per farlo contento, c'è il caso che ci rimetta il guadagno (circa il 10/12% del prezzo di vendita).
Concludendo.
1) verifica la effettiva presenza AD OGGI della clausola;
2) prova a sentire Microsoft per prima, e rompigli le palle con determinazione e tenacia;
3) senti il rivenditore cosa può fare;
4) non aspettarti che possa davvero fare qualcosa;
5) in bocca alla balena!
Aloha
M.
P.S.: per una questione di correttezza, non chiedergli di scaricarti la licenza DOPO che ti ha battuto lo scontrino.