Ciao a tutti,
sono nuova di questo forum, anche se sono iscritta da un po' è una delle prime volte che posto in verità.
Sono un'appassionata di filesharing e sistemi peer to peer... ne ho provati parecchi ed anche se non sono un tecnico e le mie conoscenze informatiche tendono a zero, mi sono fatta un'idea sommaria circa quello che è il mondo del filesharing sotto diversi punti di vista.
Che ne dicano, secondo me il sistema è ben lungi dal morire... anche se RIAA e case discografiche varie danno la caccia ai programmatori di software peer to peer ed agli utenti, cercano di danneggiare chi usufruisce di questo tipo di software con sistemi sulla cui liceità ci sarebbe molto da discutere, non riusciranno mai, secondo me, a distruggere il sistema. Perchè la sua nascita ha segnato una rivoluzione nel mondo sia della musica che dell'informatica, ed il suo sviluppo testimonia il malcontento che da tempo si respirava nel mercato musicale da parte dei consumatori.
Ora: le case discografiche tentano di far tornare il mondo indietro di 10 anni... ma è possibile? L'errore è, secondo me, riassumibile nel proverbio: chi troppo vuole nulla stringe.
Perchè tentano di vendere album di indiscusso valore musicale allo stesso prezzo di album privi di tale valore? per una questione di marketing, si dice... ma siamo sicuri che tale strategia sia poi veramente accettata dai consumatori? Quanti consumatori sono disposti a spendere 20 € per un album di Britney Spears?
E perchè non segmentano la loro domanda in modo tale da potersi orientare verso diversi gruppi di consumatori, ciascuno con proprie esigenze musicali, con un proprio reddito disponibile, e soprattutto con diverse somme di denaro che sono disposti a spendere per acquistare un album?
Ho intenzione di proporre una tesi al riguardo, sperando che il docente a cui mi rivolgerò accetti... brrr....
Nel frattempo spero di essermi espressa in modo adeguato, e spero siate d'accordo con me...
Ciao!