Mikizo ha scritto:Le prove di cui parli sono, a quanto mi pare di capire, riportate sul tuo stesso sito.
Ergo, ci stai invitando a leggere il tuo sito.
Sorvolando dunque sul fatto che il tuo topic è quanto meno al limite dello spammatorio (ti iscrivi al forum alle 20:03 e alle 20:12 il tuo primo topic riguarda il tuo sito...), mi pare comunque che l'argomento sia troppo complesso per poterlo affrontare in questo modo.
Non è mia intenzione spammare.
Le prove che vi avevo indicato erano un buon punto di partenza: infatti avere le idee chiare su quante sono le schiave in Italia è essenziale. Comunque ecco altre semplici constatazioni dalle quali si evince che le schiave sono in minoranza:
* Perchè la magistratura non contesta QUASI MAI ai papponi il reato di riduzione in schiavitù (art. 600 del codice penale) ma si limita allo "sfruttamento della prostituzione" (sfruttare non implica necessariamente schiavizzare)?
* E se tutte le prostitute straniere che stanno in strada sono schiave come mai la POLIZIA non va a colpo sicuro, visto che le stesse ragazze si trovano ogni sera sugli stessi marciapiedi, e stronca immediatamente il racket?
La risposta alla domanda è ovvia: questo accade perché LA PERCENTUALE DI SCHIAVE E' BASSA e ciò risulta anche quando le forze dell'ordine fanno controlli e di conseguenza tolgono dalla strada solo una piccola percentuale di ragazze (e spesso per puri motivi di clandestinità e non di schiavismo).
Francesco Carchedi, ricercatore del Parsec, dice che LA PROSTITUZIONE COATTA È MINORITARIA e che SI DEVE NECESSARIAMENTE MESCOLARE A QUELLA LIBERA, confondendosi con essa negli stessi luoghi e con le stesse modalità di esercizio, altrimenti sarebbe subito scoperta e colpita.
Mikizo ha scritto:Inoltre trovo un grossolano errore di fondo in quello che dici: proponi la riapertura delle case chiuse sulla base dell'assunto che (come sostieni) le prostitute non sono schiave.
Nessun errore: se fossero TUTTE schiave sarebbe giusto punire i clienti (come propongono molti parlamentari della Margherita o di FI).
Mikizo ha scritto:Ma allora è perfettamente inutile riaprire le case chiuse. Tutto infatti (secondo il tuo punto di vista) fila già perfettamente liscio, e non c'è nulla da sanare.
Sbagliato.
La legge attuale è un disastro, dato che le prostitute non possono ottenere il permesso di soggiorno e sono esposte all'illegalità, alla clandestinità e allo sfruttamento.
Mikizo ha scritto: Credo che la riapertura delle case chiuse sarebbe invece una proposta interessante, proprio se servisse a liberare le prostitute da una situazione di semi-schiavitù.
D'accordissimo con te.
1) con la legalizzazione e il riconoscimento della prostituzione come lavoro le ragazze non hanno più bisogno (o hanno molto meno bisogno) dei magnaccia: alloggio, trasporto, luogo di lavoro, sono tutte cose che con la legalizzazione possono essere fatte alla luce del sole, non si capisce perchè una ragazza dovrebbe affidarsi a dei poco di buono per ottenere le stesse cose in condizioni di rischio e dovendoli anche pagare!
2) con la legalizzazione i luoghi di lavoro legali sono noti e controllati periodicamente; chi opera dentro a questi luoghi (datori di lavoro e prostitute) è controllato periodicamente, chi opera al di fuori di questi luoghi e modalità è immediatamente riconoscibile come "illegale". Questa semplificazione consente alla Polizia di concentrarsi facilmente sull'aspetto illegale; è esattamente ciò che sta accadendo in Germania e in Olanda.
3) con la legalizzazione i clienti stessi tendono a rivolgersi al mercato legale, che da sicurezza (fisica e sanitaria) anche a loro, piuttosto che andare in ambienti potenzialmente legati alla criminalità. Fanno eccezione quelli che cercano cose di per sè illegali (es.: prostitute minorenni), che sono una parte limitata e che comunque la legalizzazione non aiuta certo a nascondersi (anzi, vedi il punto detto sopra ...).
La legalizzazione avvantaggia prostitute, Polizia, clienti ed anche i cittadini che non vogliono le prostitute sulle strade.
Chi rimane "fregato": i magnaccia.
Dylan666 ha scritto:[...]
menzogna, propagandata dai catto-integralisti e dalle fascio-femministe
vanno stemperate fino a risultare assolutamente NON offensive per qualunque tipo di sensibilità, credo religioso e fede politica.
Nessuna offesa.
Infatti NON (ripeto: NON) ho detto che tutti i cattolici sono integralisti, come non ho detto che tutti gli integralisti sono cattolici. E aggiungo che ci sono femministe liberali e femministe illiberali (che hanno combinato un disastro all'estero nel modificare la legge sulla prostituzione... ma evito riferimenti diretti per timore di essere bannato
)