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Palladium: soluzione finale?

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Palladium: soluzione finale?

Postdi kyara » 31/07/02 21:00

Riporto un articolo tratto da apogeo on line scritto da Paolo Attivissimo
sperando che lo abbiate già letto prima di me, visto che sono rientrata da poco e quasi mi vanno le ferie di traverso.

Palladium: la Soluzione Finale secondo Microsoft e Intel
di Paolo Attivissimo

Nei computer del prossimo futuro potrà girare soltanto software autorizzato
(indovinate da chi), in modo da offrire finalmente diritti digitali
realmente protetti all'industria del software, del cinema e del disco. I
primi prototipi sono già in vendita. Effetti collaterali trascurabili:
l'eliminazione definitiva di Linux e delle libertà degli utenti

I piani di Microsoft per il futuro dell'informatica sono stati rivelati in
questi giorni con un'anteprima nelle pagine di MSNBC/Newsweek: in
un'iniziativa denominata Palladium, Microsoft si è alleata con Compaq, HP,
IBM, Intel e AMD per creare una nuova generazione di software da abbinare a
processori nei quali saranno integrate direttamente potenti funzioni di
sicurezza. Sicurezza realizzata non più soltanto a livello software, come
adesso, ma anche a livello hardware, come nei sistemi militari.

L'obiettivo dichiarato è rendere più sicuro l'uso dei computer, che stando
alle promesse di Microsoft diventeranno immuni ai virus, elimineranno lo
spam, proteggeranno i nostri dati personali e consentiranno finalmente
transazioni commerciali online sicure e l'avvio di servizi legali di
distribuzione di musica e film attraverso Internet.

Una vera rivoluzione, insomma, che dovrebbe arrivare concretamente entro il
2004, quando uscirà la prossima versione di Windows (denominata
provvisoriamente Longhorn) e saranno pronti questi nuovi processori, ma che
sta già entrando nelle nostre case e nei nostri uffici. Il portatile
Thinkpad T-30 di IBM è già acquistabile con un sottosistema di sicurezza
conforme allo standard Palladium (noto più tecnicamente come TCPA). La X-Box
è in sostanza una versione 1.0 di un PC dotato di Palladium, come ho
descritto recentemente. Il sistema di attivazione di Windows XP, che
richiede un nuovo codice di sblocco se si cambia significativamente il
proprio hardware, è un esempio (solo software) di Palladium.

A prima vista, questa sembra la classica Ottima Idea che porterà benefici a
tutti. Microsoft venderà una nuova versione di Windows, i produttori di
hardware venderanno una nuova generazione di PC, e gli utenti della Rete,
che da sempre reclamano sicurezza, finalmente navigheranno protetti.

Per capire perché in realtà Palladium è la materializzazione dei nostri
peggiori incubi ci vuole una parentesi tecnica.




Come funziona Palladium/TCPA

Come descritto da Ross Anderson, dell'Università di Cambridge, in una FAQ
ricca di dettagli, Palladium/TCPA si basa sul fatto che l'intera
architettura del PC, anziché essere aperta e pubblica, viene blindata: la
comunicazione fra i vari componenti (tastiera, dischi, monitor) è cifrata,
proprio come fa (parzialmente) l'X-Box, e il PC si avvia partendo da un chip
speciale il cui contenuto è cifrato.

Questo chip è un componente di monitoraggio che sorveglia costantemente lo
stato del sistema e ne controlla il funzionamento (donde il nome Palladium,
che non si riferisce all'elemento chimico ma all'omonima statua della dea
Atena che sorgeva a Troia e proteggeva la città).

All'accensione, il chip verifica il contenuto della ROM di boot e, se è
quello previsto dai creatori del chip, ne consente l'esecuzione; poi
verifica che l'hardware installato sia costituito esclusivamente da
componenti autorizzati. Infine il chip verifica la porzione iniziale del
sistema operativo e ne consente il caricamento soltanto se è conforme a
quanto previsto. A questo punto la palla passa al sistema operativo, che
carica le proprie parti rimanenti e si incarica di verificare continuamente
che le applicazioni eseguite siano a loro volta certificate come sicure.

Tutte queste verifiche e certificazioni consentono di avere un computer il
cui stato è sicuramente conforme alle specifiche del produttore
dell'hardware e del software. In altre parole, non può contenere modchip (i
circuiti che si aggiungono adesso alle console per ampliarne le
potenzialità) o programmi non autorizzati, che possano ad esempio
intercettare un flusso di dati (un film o una canzone) per farne copie
abusive. E' una scatola chiusa nella quale non può entrare nessuno, neppure
l'utente.

I sistemi anticopia introdotti finora sono sempre stati fallimentari perché
basati esclusivamente sul software, che per natura è facilmente
modificabile. Palladium, invece, usa anche hardware dedicato. Rispetto al
software, decifrare e modificare l'hardware è enormemente più impegnativo,
per cui questo sistema ha ottime possibilità di essere inviolabile non solo
per l'utente comune ma anche per l'hacker più attrezzato.




L'utente come nemico

Questo modo di progettare computer ha delle conseguenze molto interessanti.
Quella più ovvia è la fine della pirateria software, musicale e
cinematografica domestica: se il flusso audio/video è cifrato lungo tutto il
percorso all'interno del PC e oltretutto non è possibile installare
programmi non autorizzati che lo registrino, come si fa a crearne copie
abusive? Forti di questa garanzia, finalmente discografici e magnati di
Hollywood potranno offrirci i loro prodotti via Internet, legalmente e (va
da sé) a pagamento. Analogamente, i programmi saranno forse copiabili (per
motivi di backup), ma non potranno essere eseguiti senza la relativa
autorizzazione individuale.

La conseguenza meno ovvia è che lo stesso sistema consente ai suddetti
discografici e magnati di decidere che cosa possiamo vedere e ascoltare,
nonché quando e quante volte possiamo farlo. I programmi di lettura (il
Windows Media Player, per intenderci) saranno scritti in modo da suonare
soltanto musica autorizzata. Dite addio alla vostra collezione di MP3, anche
se sono legittimamente tratti dai CD che possedete e avete pagato. E non
pensate nemmeno di installare un altro programma meno schizzinoso (come
WinAmp): non funzionerà, perché non è software autorizzato.

Applicando questa tecnologia al software, le conseguenze si fanno ancora più
interessanti. Supponiamo che siate affezionati alla vostra copia di Office,
che ha sempre funzionato ragionevolmente bene e conoscete a menadito, per
cui non sentite il bisogno di spendere denaro per la nuova versione.
Attualmente potete tenere Office sul vostro PC a tempo indeterminato. Ma con
Palladium, all'uscita di Office 2004 Microsoft potrebbe bloccare
l'esecuzione del vecchio Office sul vostro PC, obbligandovi ad acquistare la
nuova versione. Benvenuti nell'era del software a tempo. Si prega di
infilare un'altra monetina nella fessura, grazie.

In altre parole, tutto ciò che passa per il nostro computer sarà controllato
da un sistema di autorizzazioni gestito dai produttori di musica, film,
hardware e software. L'utente non avrà modo di autorizzare nulla. Potrà
soltanto aprire il borsellino ogni volta che qualche pezzo grosso di
Hollywood decide di rifarsi la Jacuzzi. L'utente è cortesemente pregato di
pagare e tacere: anzi, per dirla con Ross Anderson, per imporre i diritti
digitali su un PC è indispensabile trattare l'utente come un nemico.




La morte di Linux e Apache

Un'altra conseguenza di Palladium/TCPA: se sui futuri PC potranno girare
soltanto programmi autorizzati, il software libero e quello gratuito sono
spacciati. I codici di autorizzazione non saranno certamente gratuiti: c'è
un'infrastruttura di certificazione da mantenere e qualcuno la dovrà pagare.
Di conseguenza, nessuno potrà più offrire freeware, ad eccezione dei grandi
gruppi commerciali che possono permettersi di lavorare in perdita pur di
togliere l'ossigeno alla concorrenza. Il vivace sottobosco dei piccoli
programmatori indipendenti, che ci hanno regalato programmi storici come il
già citato WinAmp, il mitico PKZip, Napster, WinMX e infinite altre chicche,
sparirà.

Fondamentalmente, ogni software scritto per Windows dovrà essere
certificato. Da Microsoft, ovviamente: il che significa che spetterà a
Microsoft decidere quali programmi sono degni di entrare nel suo regno
blindato. Questo potere si presta a ogni sorta di abuso. E' difficile
pensare che Bill Gates autorizzerà WinAmp, o i lettori Divx, o qualsiasi
suite di applicazioni per ufficio diversa da Office, quando sono in diretta
concorrenza con i suoi prodotti.

E che dire di Linux? In teoria è possibile realizzare una versione di Linux
compatibile con i computer blindati dall'architettura TCPA, ma in pratica
quel che ne viene fuori è l'ombra del Linux che conosciamo adesso. Innanzi
tutto ci vuole un filantropo che paghi la procedura di certificazione (ogni
software autorizzato deve essere esaminato per garantirne la sicurezza) per
ogni singola versione del kernel e per ogni componente aggiuntivo del
sistema operativo. Addio, quindi, alle distribuzioni Linux stracolme di
software gratuito. Addio, naturalmente, anche ad Apache, il server Web più
diffuso del pianeta. Il movimento open source è completamente spiazzato.

Diventa poi impossibile compilarsi un kernel su misura (non sarebbe
certificato e quindi eseguibile), installare una patch e più in generale
contribuire allo sviluppo di Linux. La flessibilità e libertà che sono la
linfa vitale del successo di Linux sono strangolate. Anche se tutti questi
ostacoli venissero superati e si arrivasse alla distribuzione di pacchetti
RPM con firma digitale compatibili con Palladium/TCPA, resta il fatto che se
sui nostri PC c'è un chip che decide quali programmi possiamo eseguire e
persino quali file possiamo aprire, non siamo più padroni delle nostre
macchine. In sostanza, Microsoft, IBM, HP e tutta l'allegra brigata del TCPA
sono root sui nostri computer a casa e in azienda.

E in più, tanto per gradire, hanno debellato ogni altra possibile
concorrenza presente e futura. Molto, molto astuto.




Compromessi ingannevoli

Chi se ne frega, potrebbero dire in molti. Se quattro sfigati devono
rinunciare a Linux in cambio della sicurezza planetaria, pazienza, ne vale
la pena. E poi perché dovremmo installare altri programmi sul nostro PC,
quando Microsoft include già tutto quello che ci serve?

In fin dei conti, la separazione fra hardware e software nei computer è
un'anomalia che in tutti gli altri apparecchi in casa e in ufficio non
esiste. Quando acquistiamo un cellulare, un microonde, un videoregistratore,
una Playstation o una telecamera, non pretendiamo di potervi installare un
software alternativo; e grazie a questa integrazione fra hardware e
software, questi apparecchi non vanno in crash come i PC. Forse sono dunque
i PC ad essere stati progettati male, e Palladium rimedia a questa anomalia.

Il problema è che Palladium/TCPA non è concepito per proteggere noi utenti
come ci vogliono far credere: è concepito per tutelare gli interessi dei
produttori di hardware, software e media. Per esempio, è vero che un
computer TCPA non eseguirà un virus (sarebbe software non certificato), ma
non farà nulla contro un worm o una semplice pagina Web che contenga script
che sfruttano una falla del sistema operativo. Non ci proteggerà dai furti
dei codici delle carte di credito, che usano meccanismi su cui il TCPA non
ha alcun effetto. Non ci proteggerà contro i crash delle applicazioni che ci
fanno perdere ore di lavoro: il fatto che un programma sia certificato non
ne garantisce affatto la robustezza. Per contro, consentirà alle industrie
del software, del disco e del cinema di mungerci a loro totale piacimento.
Proteggerà loro contro ogni tentativo di difendere i nostri diritti.




Diritti fondamentali

Quando parlo di “diritti” non mi riferisco soltanto al diritto di riversare
su cassetta un CD regolarmente acquistato o di acquistare un DVD mentre si è
in vacanza all'estero e vederselo a casa. Parlo anche di diritti un pochino
più fondamentali.

Nell'intervista a MSN/Newsweek, Bill Gates pronuncia questa frase: “Ci siamo
avvicinati al problema pensando alla musica, ma poi ci siamo accorti che
l'e-mail e i documenti sono ambiti molto più interessanti”. L'idea, insomma,
è di applicare le protezioni di Palladium non solo a musica, video e
software, ma anche ai documenti.

Gli esempi proposti nell'articolo sono rassicuranti: l'utente potrà scrivere
e-mail che soltanto le persone autorizzate potranno copiare o inoltrare ad
altri, e potrà creare documenti Word che saranno leggibili solo per una
settimana. Tranquilli, ci viene detto, l'utente è sovrano.

Ma il meccanismo di Palladium funziona anche nell'altro senso. Una macchina
Palladium può essere impostata in modo da bloccare l'accesso a pagine Web
ritenute pericolose. Ad esempio, un pirata decide di mettere online una
copia di un film, o un pedofilo pubblica la propria collezione fotografica
di brutalità. Invece di perdere tempo con costose cause e indagini
internazionali, è possibile riprogrammare da remoto tutti i computer
Palladium in modo che non possano accedere a questi siti. Per restare al
passo con i pirati, infatti, le autorizzazioni di Palladium sono gestite
tramite server centrali e sono revocabili e aggiornabili in qualsiasi
momento.

E' un sistema molto efficiente, ma chi lo controlla? Usare Palladium
significa togliere l'amministrazione della giustizia ai tribunali e metterla
nelle mani delle aziende. Supponiamo che io scriva sul Web qualcosa di
sgradito a Microsoft: chi mi dice che l'azienda di Redmond non userà
Palladium per oscurarmi? Se qualcuno pubblica una brutta recensione
dell'ultimo disco di Celine Dion, la Sony otterrà un'ingiunzione per usare
Palladium per bloccarla? Se qualcuno rivela che il prossimo film di Star
Trek è una boiata colossale, la Paramount lo zittirà? Se le mie idee
politiche o religiose sono sgradite nel mio paese, il governo ordinerà ai
server di Palladium di farle sparire dal Web?

La tentazione è forte, anche perché il sistema è rapido e indolore. Niente
tribunali, niente cause, niente avvocati: due comandi su un terminale, e il
gioco è fatto. Gli utenti Palladium non si accorgeranno neppure della
censura. Non sapranno mai che è avvenuta.




Il finto pulsante di spegnimento

Va detto che secondo le specifiche del TCPA tutte le sue funzioni sono
disattivabili dall'utente, che è libero di avviare il proprio PC nella
maniera tradizionale. Questa facoltà è sicuramente stata introdotta per
tranquillizzare gli utenti preoccupati delle proprie libertà, ma in realtà è
un'operazione di facciata.

Avviando il PC senza TCPA, non potrete usare nessuno dei suoi programmi
certificati. Potrete forse far girare programmi non certificati (quelli
attuali, per esempio), che però non riusciranno a comunicare con le
periferiche, che per motivi di protezione del copyright si aspetteranno
soltanto dati certificati. Se così non fosse, potreste stamparvi un libro
scaricato da Internet oppure masterizzarvi un CD.

Le cose peggiorano ulteriormente quando cercherete di andare sul Web. Se il
sistema prende piede, in nome della sicurezza i siti Web commerciali
rifiuteranno le connessioni dagli utenti che non usano macchine protette da
Palladium. Questo costituirà un grande incentivo ad acquistare queste nuove
macchine, il cui numero crescente spingerà sempre più siti ad abbracciare
Palladium, creando un effetto valanga identico a quello ottenuto nei browser
da Internet Explorer: già ora molti siti non sono visitabili con browser
diversi da quello Microsoft.




Occasione da non perdere

Per le grandi aziende, Palladium è davvero la Soluzione Finale: Linux e
Apache eliminati, pirati dei media debellati, i programmatori indipendenti
sul lastrico. Chi controlla Palladium controlla tutti i computer e, dietro
gentile richiesta, controlla anche la libertà di lettura. Un quadretto
desolante.

Considerati i nomi e i capitali che appoggiano l'iniziativa Palladium/TCPA,
sembra che ci si debba arrendere all'inevitabile. Soprattutto dopo gli
eventi dell'11 settembre, c'è un'insensata corsa mondiale ad abbracciare
incondizionatamente qualsiasi tecnologia che prometta anche vagamente di
darci maggiore sicurezza. E' fondamentale, invece, distinguere fra sicurezza
reale e paccottiglia commerciale.

Lottare contro questo abominio si può: lo abbiamo già fatto con successo in
passato con il famoso numero di serie unico annidato nei Pentium III e poi
rimosso a furor di popolo dalle generazioni successive. Il primo passo di
questa lotta è diffondere la consapevolezza del problema. Questo è il mio
piccolo contributo in proposito.
kyara
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Postdi PRADA » 31/07/02 21:16

tutti i commenti che seguiranno saranno molto campati per aria visto che si sa veramente poco e anche l'articolo oltre a qualche dato di fatto fa solo ipotesi su ipotesi

in ogni caso non ho mai visto gente in piazza protestare perchè il proprio nokia non fa girare la mandrake 8.0 o il programma dello zio bill

è solo un a questione di abitudine

se i pc fossero stati così dagli inizi a quest'ora sembrerebbe tutto normale, come lo è per i cellulari e tutti gli altri dispositivi elettronici

pensavate davvero che non avrebbero trovato un modo per distruggere la pirateria??? li considerate così scemi questi uomini da $$$$$$$$$$$?

p.s.
come per X-BOX ci sarà qualche genio che troverà il modo di far credere a quella macchina (stupida in quanto tale) che il programma insatllato è certificato ecc e quindi anche palladium superato

IO PALLADIUM NON LO VOGLIO SIA CHIARO (Anche se primo o poi lui o qualcosa di simile avrà il sopravvento) MA NON NEGO CHE SECONDO ME PORTEREBBE NON POCHI VANTAGGI
GUGLIELMO CANCELLI & MICROSOFT FOREVER!!!!
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Postdi piercing » 31/07/02 22:03

Lo sapete della prossima uscita di Palladium?
Spero di si, visto che probabilmente questi discorsi non esisteranno più e per sempre!!!!!


Ma qualcuno ci crede?
Io no.... o comunque non a breve termine... e non per realtà home... dove a questo punto sarebbe la vittoria di open source...

Avete una minima idea di quanti soldi ha investito IBM (tanto per dirne una) su Linux? O Sun su Java? Guardate quanti soldini capitalizzano queste aziende... non penso che si lasceranno mandare al macero facilmente... (avremmo una crisi del settore ITC che altro che crisi economica del '29 o di questi anni!!! e allora il pc ce lo possiamo scordare tutti quando ci vorranno 5000EUR circa per un PC home).

Mi sembra una delle solite trovate di M$, e mi sembrerebbe davvero una guerra troppo grande che non conviene a nessuno...

Io penso solo che si dividerà maggiormente il mondo Home dal mondo Pro, questo sì... magari anche con una divisione di Internet in due mondi... (e i fatti mi cosano...).

Oggi chiunque di noi può far girare in casa un server web a livello quasi professionale (tanto per dirne una...), ma qualcuno di voi ha a casa un CICS, già si contano sulla punta delle dita quelli che hanno Unix (a casa).

Nell'ottica PRO il progetto Palladium può avere un senso... nel modo HOME proprio no...

Lo continuo a dire... non ci credo... a chi converrebbe?

(Se così fosse davvero mi comprerei il brevetto del Commodore 64 e ricomincerei daccapo col DOS... e Bill mi verrebbe a portare le pantofole quando scendo dal letto in capo a cinque anni...).
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Postdi dado » 31/07/02 22:53

PRADA ha scritto:pensavate davvero che non avrebbero trovato un modo per distruggere la pirateria??? li considerate così scemi questi uomini da $$$$$$$$$$$?


Io cmq sono fiducioso... anche per XP si parlava di un nuovo rivoluzionario metodo per evitare la pirateria. Non era ancora uscito il SO che già su Internet giravano le chiavi valide x qualunque versione... :diavolo:
Sarà un pò come per la nuova codifica SECA2 per la tv satellitare: subito lascia tutti nel buio, ma tempo qualche mese è il buio inizia a schiarirsi... ;)

House: "Vede, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone"
Wilson: "Allora perchè non indossa un camice bianco come tutti noi?"
House: "Perchè altrimenti pensano che sia un medico".
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Postdi kadosh » 31/07/02 22:58

Secondo me, questo è un Topic senza senso, se dovessimo credere a tutte le ca$$ate che ci propugna il caro Bill allora nessuno ascolterebbe più musica su internet ed XP sarebbe stato il S.O. più venduto della storia.
Ed invece per copiare un CD basta un pennarello mentre per copiare XP basta invertire l'ordine degli UDF nella GUI del S.O. ( XP è inoltre il S.O. della MS meno venduto nella storia ed il più piratato!!! )
E se non vi basta, il tanto decantato palladium, ancora in fase di elaborazione, dicono alla MS, è già stato furtato, osservato e bucato come il più sfigato dei Software...è bastato un pischelletto 17enne finlandese.

Per favore, non aprite discorsi sulle cappellate che spara MS...è solo tempo perso; ero stato il primo ad abboccare al technet di MS al quale sono abbonato, fortuna che mi è bastato poco per aprire gli occhi ;)
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Postdi Frengo78 » 31/07/02 23:16

Mi pare che proprio io qualche tempo fa avevo aperto un topic sul tema palladium. Tos e gli altri mod forse se ne ricordano.

Vado a spulciare i topic vecchi e torno
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