Risposta riepilogativa.
LightScribe
Occorrono supporti ad hoc, non lo puoi fare con qualsiasi CD o DVD vergine.
Lo inserisci nel masterizzatore con la parte dati verso l'alto (quella che sarà l'etichetta và in basso) ed avvii il programma che ti permetterà di realizzare graficamente quella che diventerà l'
etichetta, e che in realtà sarà la semplice superficie del CD/DVD.
Tramite il laser, pilotato in una certo modo, alcune zone diventeranno "nere" o grigie consentendoti di personalizzare il supporto senza bisogno di avere una stampante (esistono da tempo i supporti per le InkJet).
Una cosa carina e che non dovrebbe costare granché dal punto di vista dell'hardware, mentre per quanto riguarda i supporti... non si sà.
Certo la scelta sarà scarsa, all'inizio, con prevedibili costi alti (in senso relativo).
La tecnologia è brevettata della Hewlett-Packard, che l'ha già concessa in uso ad altri produttori (es.: Philips).
Tutto questo, con la personalizzazione del supporto a fini di "protezione", secondo il mio modestissimo parere ha poco a che fare.
Francamente non mi immagino alcun grosso produttore di software che invece di far stampare il supporto, magari con l'ologramma, se li infila uno per uno nel masterizzatore.
Credo che sia nata e resterà confinata al mondo consumer o, al limite, a qualche piccola software house che desideri realizzare CD/DVD personalizzati un po' diversi dal solito (etichetta o media per Ink-Jet).
Riguardo a Yamaha ricordate bene.
Uscì anni fà un masterizzatore in grado di produrre dei dischi con delle scritte o disegni.
Ma la differenza è sostanziale: venivano realizzati sul lato "dati".
Incidendo o meno certe zone, e sfuttando la diversa riflettenza che un'area incisa ha rispetto a quella vergine, era possibile ottenere effetti piuttosto interessanti.
Il problema era banale: più ampia l'area "visuale" e più piccolo lo spazio per i dati.
Incidere in quel modo il CD, infatti, rendeva di fatto "leggibile" quella zona non dal lettore ma solo... dai nostri occhi!
Spazio Disco
Vero: più cresce lo spazio disponibile e più cresce lo spazio "sprecato".
E' una regola dell'informatica.
Ai vecchi tempi c'erano fior di aziende che facevano girare i propri elaboratori tramite un "Server" (il termine non era proprio quello) con una memoria centrale di 64 e poi 256Kb (KILO, non GIGA, non ho sbagliato a scrivere...).
Adesso chiunque disponga solo di 256 miseri MegaByte viene preso per un poveraccio...
A prescindere dalla qualità e dal numero di funzioni, i programmi non sono più così "ottimizzati", dato che i GHz ed i Gb permettono un notevole "scialo" di risorse, che peraltro hanno costi decisamente più abbordabili di un tempo.
Sui DVD devo contraddire GAD.
I Film, in genere, non sono proposti su supporti da 4,7GB ma su quelli a doppio strato da 9GB.
Infatti quando cerchi di farti una copia di backup devi tagliar via roba per non ricomprimere troppo.
Quelli a doppio lato vanno per la maggiore (in senso relativo) negli USA.
Pare che in molti preferiscano la versione 4:3 del film anziché quella in WideScreen (2.35:1 o meno spinta, 1.77:1 od altre ancora, meglio visualizzabili su schermi 16:9).
Così le major a volte fanno due edizioni dello stesso titolo ed a volte mettono nella confezione i cosiddetti "Flip-Flop".
Vale a dire i dischi con 2 lati.
Come gli altri a lato singolo sono disponibili con capienza da 4,7 o 9GB.
La cosa divertente è che l'etichetta viene necessariamente ridotta ad un "anellino" scritto in prossimità del foro centrale.
Quando leggi "LATO WIDESCREEN" devi tener presente che la parte "wide"
non è quella dove c'è la scritta ma quella sotto.
E' tutto al contrario di quel che sembra.
Strana gente, gli Americani...
Sullo riempimento del disco, il problema è solo di scelte.
Naturalmente l'occupazione dipenderà dalla durata del film, uno da 3 ore ed uno da 1 non necessiteranno del medesimo spazio.
Però dipende molto dal livello di compressione scelto e dal "Bit Rate".
Esistono riedizioni di film già usciti chiamate "SuperBit" dove si cerca di perseguire una maggiore qualità visiva aumentando il BitRate.
A quel punto, essendo necessario più spazio, inserti speciali ed altri elementi "accessori" vengono sacrificati.
Il risultato, però, non è sempre in linea con le aspettative.
Il problema non è riempire lo spazio disponibile (che, tra l'altro, viene usato anche per sottotitoli e colonne sonore in lingue o codifiche diverse).
Il problema è solo di scelta.
Se davvero volessero darci il massimo, comprimerebbero poco il filmato e riempirebbero sempre al 99,9% lo spazio disponibile.
Invece non gli importa un fico secco della cosa, e vedi DVD codificati maluccio anche se non son presenti 10 lingue e 20 inserti speciali, lasciando comunque un 30% di spazio vuoto.
Son cretini, che gli vuoi dire?
Probabilmente prendono un master già fatto all'estero e ci appiccicano la colonna sonora Italiana.
Poi, dato che eliminano molti degli inserti speciali, rimane spazio libero ma piuttosto che perder tempo a ricodificare il film, lo lasciano com'è.
Disco mediocre e spazio sprecato.
PC come terminali
Sono secoli che se ne sente parlare ma ancora...
Escludendo Internet, come concetto di "distribuzione" dei
contenuti, la capacità elaborativa locale deve esserci e continuerà ad essere necessaria ancora per parecchio tempo.
Parere personale, eh!
Ma se non avesse una "vera" CPU, col Vostro PC, cosa potreste farci?
Anche per navigare nei siti è necessario il Plug-In di qui, il Java di là, il driver di sopra, la cache di sotto...
Anche solo per andarvene a spasso sul Web, pur disponendo di una ADSL da un paio di Mb, pensate che lo fareste allo stesso modo con un PC a 300Mhz+disco vecchio e con uno a 3GHz+SATA nuovo?
Mmmm....
Via!
Pensiamo davvero che potremmo usare
produttivamente un vero e proprio "terminale" per tutti gli usi per i quali usiamo adesso il PC?
Certo!
Per qualcosa (pochino) ma non per tutto.
Di CPU ne abbiamo nel televisore e nel forno a microonde.
Costano il giusto ma ci sono ed hanno bisogno della loro memoria dedicata e di tante altre cosette.
Una cosa è l'interconnessione e lo scambio di dati tra macchine diverse, un'altra è il "calcolo distribuito".
Un'altra ancora è il "terminale" che dipende dall'elaboratore centrale non soltanto per i dati (es.: le pagine Web) ma pure per la completa elaborazione degli stessi.
Si tratterebbe solo di spostare, centralizzandola, la macchina che eseguirebbe materialmente il lavoro.
Già in passato andava di moda il "Client/Server", ma di roba reale e non di pura filosofia ne ho vista pochina.
Poi, comunque, centralizzare significa anche dipendere dalla linea, come "presenza" e pure come "prestazioni".
Siamo davvero al punto in cui ci fidiamo totalmente delle Telco?
Ci danno sempre e comunque questo servizio inappuntabile e continuativo?
Mah!
Scusate la lungheza del post, ma è più forte di me...