Mikizo ha scritto:Scusate un post che per lunghezza farà impallidire quelli di marlon
Boia! Se mi chiami in causa mi tocca intervenire!
Cercherò di esser breve (spero
).
Mikizo ha scritto:L'industria discografica non ha paura per i propri incassi di adesso, che hanno altri problemi, ma per il futuro nel quale questi adolescenti saranno cresciuti con la cultura del download "a sbafo".
Sarà!
A me sembra che vedendo i loro introiti ridursi di giorno in giorno vadano nel panico.
La causa è della crisi di idee (tu hai citato un sacco di esempi, coi quali concordo) e della crisi economica che tutti colpisce.
Ma nel loro "delirio da paura" trovano più semplice dare la colpa ad Internet e NON VOGLIONO identificare le cause
vere.
Il p2p ha avuto il potere di accelerare un processo di rallentamento delle vendite che ci sarebbe comunque stato.
E la stagnazione economica ha fatto il resto.
Possibile che quando uscirono i primi CD c'erano 2 fabbriche in Europa (Germania e Francia, se non erro), i CD erano tutti di importazione, ecostavano 10/12.000 Lire.
Adesso che te li puoi fare in casa con un supporto da 20 centesimi ti chiedono 40.000 Lire!
Confezione?
Distribuzione?
PALLE!
Quelli promozionali che allegano talvolta alle riviste sono gravati di tutti questi costi, SIAE compresa.
Eppure possono permettersi di allegarli "no cost".
Quindi?
L'IVA al 20%?
Via!
Non diamo la colpa a quello!
A prescindere che se parli di "cultura" riferendoti a certi album, ti portano subito alla "Neuro", se anche l'IVA la mettessero al 10% cosa cambierebbe?
Un paio di Euro di ribasso invertirebbero la tendenza?
Ne dubito proprio.
I grossi discografici, quelli che potrebbero decidere di cambiare atteggiamento, continuano a ragionare come i capi-corporazione di 150 anni fà.
Cercano di difendere i propri interessi usando il metodo che porta a loro meno costi (e che immancabilmente è quello più sbagliato).
Non si rendono conto che il mercato è cambiato, non solo per il p2p, e che occorre cambiare il modello di vendita.
Ma questo non significa solo pubblicare i titoli a 99 cent. su di un sito.
Devono cambiare mentalità.
C'era prima e ci sarà sempre chi compra il CD originale, per abitudine, per correttezza o per cercare la qualità.
Gli ultimi 6 album che ho comprato erano tutti SACD o DVD-Audio.
Questa gente è già poca, e mal sopporta d'esser presa per il sedere.
Le protezioni le "patisce" chi ha l'album originale.
E' come dare del ladro ad un tuo Cliente?
Non vuole pagare di più del lecito, altrimenti molla il colpo.
Download legale?
Se cerchi la qualità, al massimo ottieni un MP3.
Un po' pochino per chi vuole DAVVERO sentire bene...
Per quel che mi riguarda fà bene chi
non compra i CD, i DVD o anche i libri se pensa che costino troppo.
Anche i libri, sì.
Ormai, eslcuse certe collane, anche i vari Oscar Mondadori li paghi 8 o 9 Euro come ridere.
Un libro "regolare", rilegato come si deve, lo paghi sempre almeno 20/25 Euro.
Io leggo molto, ma devo ammettere che quando esco dalla libreria sono più arrabbiato che contento.
Rivalutiamo le biblioteche, perbacco!
Sperando rimangano legali (la domanda di MacLucky non è mica così bizzarra!
).
E non fatemi i discorsi che la cultura è solo per i ricchi, via!
Le biblioteche sono lì per quello.
E comunque non è che il fatto di essere disoccupati autorizzi a fare razzia di libri o dischi, che siano sul Web o no.
Concordo invece con chi chiede un ribasso dei prezzi
sostanzioso.
Tanto, non prendiamoci in giro, a guadagare la cifra più alta non è chi si è inventato un brano e lo ha messo sul disco, ma tutto il carrozzone di chi quel disco lo commercializza.
Con il "parassita SIAE".
Basta.
Chiudo il discorso, che sono già andato via lungo come al solito...