Frengo78 ha scritto:In pratica le proteste si sono sentite e hanno avuto il loro effetto. Chi attualmente ha la flat gprs conservera' la flat 20euro/500mb mentre chi la deve ancora attivare potra' solo scegliere la promozione a tempo. E' corretto?
credo che proteste siano la parte minore della questione..nei fatti, come si evince anche da questo articolo
http://key4biz.metsviluppo.it/index.jsp ... otizia.jsp (o
http://tinyurl.com/3tzmp) la tariffazione dati mobile è sottoposta ovunque alla totale discrezione dei fornitori di servizi, grazie anche all'ausilio di tanti che usano il mobile come giochino (mai fatto un giro in metropolitana? due settimane or sono attendevo un convoglio con una malefica scolaresca a fianco: ho visto in mano a dei papocchi di neanche 14 anni mobiles che saranno costati 20 volte il mio -vecchio di tre anni- che sparavano fuori suoni da giochini da bar e persone che facevano sentire alle altre le ultime suonerie "fiche" scaricate...se questo è il tipo di dato che ciene scaricato....).
Rirornando alla tua domanda: a quanto ho compreso sì, chi aveva il vecchio tipo di contratto "lo mantiene sino a...????" (ecco il punto...è un "fino a...." e "
non lo manterrà!". Quelle che sono le attuali "promozioni" sono invece l'obbligo per chi volesse aderire ora al servizio. Oltre, non saprei dirti, attualmente.
PS visto che gli articoli su key4biz hanno vita di 48 hrs poi diventano a pagamento riporto per intero quanto scritto nel link citato.
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Telefonia mobile e contenuti: servono nuovi modelli tariffari per il decollo del mercato. Studio Analysis
Gli operatori mobili europei dovrebbero rivedere le loro strategie tariffarie per promuovere l’uso su larga scala dei contenuti destinati ai cellulari (loghi, suonerie, giochi, musica e video).
È quanto consiglia la società
Analysys Research, alla luce del fatto che il mercato dei contenuti per la telefonia mobile nell’Europa occidentale ha prodotto profitti per ‘soli’ 3 miliardi di dollari nel 2003. Una cifra molto inferiore a quanto invece generato sui mercati asiatici più attivi, come il Giappone e la Corea del sud.
Le premesse per il decollo del mercato, secondo gli analisti, ci sono tutte ma gli operatori dovranno urgentemente rivedere gli accordi con i fornitori di contenuti e abbattere le barriere rappresentate dalle attuali strutture tariffarie e capacità di fatturazione.
I profitti del wireless provengono da due settori: il traffico generato dai contenuti e le tariffe, sempre per gli stessi contenuti.
A differenza dei gestori di linea fissa, gli operatori mobili hanno la possibilità di mettere le mani su una grossa fetta del guadagno.
La correzione delle attuali strutture tariffarie appare dunque come una priorità dal momento che – spiega
Alex Zadvorny di Analysis –
“I prevalenti approcci sono troppo complessi e difficili da comprendere. In alcuni casi un utente può addirittura incorrere in tre tipi di addebito per accedere a un singolo contenuto”.
Gli operatori dell’Europa occidentale dovrebbero dunque seguire il modello giapponese o sviluppare adeguati pacchetti flat per i contenuti, simili a quelli adottati dall’industria della Tv satellitare.
Secondo Analysis, infatti, i nuovi servizi come la mobile music e i video hanno catturato l’immaginazione del pubblico laddove gli operatori sono riusciti a creare modelli di business vantaggiosi per loro e comprensibili per gli utenti.
In Giappone,
NTT DoCoMo ha dimostrato che la multimedialità paga e lo ha fatto basando le proprie strategie proprio sui contenuti: esiste infatti un enorme ecosistema costituito da oltre cinquantamila siti che forniscono notizie o servizi legati all’i-mode.
L’operatore ha inoltre invogliato gli investimenti nel settore stipulando con i fornitori
contratti di tipo win-win, grazie ai quali i content provider intascano fino al 91% del costo dell’abbonamento.
In principio, i contenuti si limitavano a servizi di personalizzazione quali loghi e suonerie, ma attualmente essi spaziano in contesti più ampi: dai giochi Java all’intrattenimento per adulti; dall’interazione con la TV alla fruizione di musica, video e sport; dalle e-mail alle transazioni bancarie, finanziarie e commerciali, dai dizionari alle più diverse guide e informazioni.
In
Corea del sud, le compagnie telefoniche hanno toccato con mano le potenzialità della Mobile Tv e del download di musica offrendo servizi di video-on-demand con tariffe flat e facili da capire.
In questo modo sono riusciti a raggiungere una penetrazione dei servizi 3G tre volte superiore rispetto al Giappone, che pure è il primo Paese ad averli introdotti.
La scelta di una certa 'filosofia' in fatto di tariffe dipende anche dalla relativa forza di un singolo operatore nella catena di valore: poiché i proprietari dei contenuti realizzano sempre più il potenziale della distribuzione attraverso le reti mobili e cercano di esercitare un ruolo maggiore in questo mercato, gli operatori dovranno scegliere di diventare veri e propri
broadcaster o di focalizzarsi principalmente sulla fornitura di capacità di rete.
La decisione è strettamente legata a fattori come i costi, la fatturazione e la segmentazione del mercato consumer.
Molto spesso, poi, gli operatori non prendono troppo in considerazione la specificità delle diverse fasce d'utenza e sopravvalutano la potenzialità di alcuni servizi basandosi su considerazioni forse troppo semplicistiche.
A questo proposito, ad esempio,
il download di musica e video sul telefonino non sembra destinato a diventare la nuova killer application del mercato e nessun singolo servizio lo diventerà.
“Il successo dei servizi di download musicale da linea fissa ha spinto gli operatori mobili a lanciare le proprie offerte di download", spiega
Zadvorny.
"Questo tipo di offerte, tuttavia, va incontro a diversi ostacoli e raggiungerà il mercato di massa con molte difficoltà, dal momento che le alternative su linea fissa continuano a dominare l’immaginazione del pubblico".
Basandosi sulle previsioni di profitto fornite dagli operatori, Analysis stima che la crescita del mercato nei prossimi cinque anni sarà trainata piuttosto da un mix di diversi servizi, non per forza di nuova generazione.
“Nonostante l’enfasi sui servizi video e musicali, le informazioni di testo continueranno a essere una importante categoria di servizi”, continua Zadvorny.
Quello che cambierà sarà il loro metodo di distribuzione: “…in aggiunta a, e sempre più invece di, sms e Wap, ci aspettiamo che a giocare un ruolo centrale saranno le applicazioni Java”, conclude Zadvorny.
Sempre che gli operatori colgano al più presto l’importanza di questi ‘aggiustamenti’ Analysis prevede che i profitti legati ai contenuti per la telefonia mobile nell’Europa occidentale rappresentino il 10% (20 miliardi di dollari) del mercato totale dei servizi mobili entro il 2009.
© 2004 Key4biz.it
Alessandra Talarico
(20 dicembre 2004)
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