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"L'urlo": commenti dei lettori

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Postdi pjfry » 28/01/04 22:35

luna11 ha scritto:Il passaggio da Il sogno a Boys don't cry è piuttosto brusco.

vero, io li ho letti a distanza di giorni e li ho apprezzati parecchio, sicuramente in modi molto diversi!
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Postdi flaimer » 29/01/04 22:06

Penso che abbiate messo il dito in un punto dolente di questo libro: la mancanza di omogeneità nello stile e nei temi trattati.
Mentre da un punto di vista letterario questo è un pregio (e tanto di cappello all'autore), dal punto di vista delle vendite questo è pessimo. I libri che diventano best-seller sono quelli che parlano di un solo argomento in un solo modo da copertina a copertina (magari utilizzando proprio sempre le solite 300 parole!).

Aggiungiamo che i libri, in Italia, non sono comprati per essere letti ma per essere regalati e abbiamo il problema di chi, tra i nostri conoscenti, sarebbe in grado di apperezzare i nostri sforzi di ricerca intellettuale.
L'ideale, come dice il signor pjfry, sarebbe di lasciar trascorrere del tempo tra un racconto e l'altro, ma questo non lo si può certo imporre quando si fa un regalo!
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Postdi pjfry » 29/01/04 22:32

flaimer ha scritto:L'ideale, come dice il signor ( :lol: ) pjfry, sarebbe di lasciar trascorrere del tempo tra un racconto e l'altro, ma questo non lo si può certo imporre quando si fa un regalo!

in effetti io l'avevo comprato per regalarlo e poi me lo sono tenuto :D
a me l'eterogeneità è sembrata un bel pregio, ma non sono proprio il lettore 'tipo'... anzi non sono proprio il 'lettore' :lol:
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Postdi Frengo78 » 01/03/04 16:03

riporto da un topic chiuso:

mayen ha scritto:Ho ricevuto il libro in tempo brevissimo :) .....e la lettura è stata piacevole e scorrevole, sinceramente meglio di quanto mi fossi aspettato :lol: ... 8) complimenti
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Bravo Adrien, avanti !...

Postdi zabud » 02/03/04 14:44

La professione ha sempre il sopravvento quando si tratta di esprimere
un'opinione, come in questo caso dopo la lettura del libro.
Se dovessi recensirlo per un giornale direi quanto segue...
La vena narrativa di Adrien Hingert e' ricca e fluida nella sua opera prima
"L'Urlo" e i suoi racconti scorrono nel susseguirsi di un fraseggio che ha
un andamento lirico, anche se apparentemente legato a un pragmatismo
derivante da modelli contemporanei che ogni tanto affiorano e si rivelano.
Scorrendo la sua biografia si capisce il perche' di questo caleidoscopio,
del variare dello stile, del modificarsi degli ambienti lungo il percorso
narrativo: e' il mondo complesso delle sue esperienze di vita che si
manifesta e si palesa, a sua insaputa, riportando nei dialoghi e nelle
descrizioni porzioni di vissuto che rendono attraente e misteriosa la logica
di riferimento.
Adrien Hingert e' un giovane la cui ispirazione letteraria testimonia una
grande passione partecipativa, dagli interessi molteplici che ancora vengno
vissuti al margine del confine fra razionale e irrazionale: sara' il tempo a
delineare con maggior precisione il suo stile ed e' con divertita
aspettativa che attendo di leggerlo ancora... Se devo azzardare una
previsione, ammesso che il suo temperamento arietino non lo porti a
modificare il cammino intrapreso, potrebbe essere uno dei nuovi scrittori
italiani, finalmente non banale come Baricco ne' manieristico come
Camilleri. Non per nulla mi ricorda istintivamente il primo Buzzati, anche
nelle ingenuita': solo che lui era dei Pesci...
In ogni modo, bravo Adrien e vai avanti !...
Zabud
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Postdi dado » 02/03/04 22:39

Azz... WM, devo dire che qs ultimo commento ti rende davvero onore!! :)

House: "Vede, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone"
Wilson: "Allora perchè non indossa un camice bianco come tutti noi?"
House: "Perchè altrimenti pensano che sia un medico".
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Postdi lupo di mare » 23/03/04 15:18

;) Da tempo desideravo inserire un commento a questo forum, ma avendo smarrito il login ho dovuto ri iscrivermi con questo nuovo user name.
Ho molto aprezzato il reacconto l'urlo. Il primo racconto Il sogno dà l'impressione (almeno a me), di come le persone nascondano bene ciò che veramente sono dietro un'apparenza di beltà, e di come sia più facile a certe persone di credere a questa facciata anzichè a chi è più sincero. Anche Ordinaria follia è molto bello, cattura molto l'atenzione del lettore.
Ritengo che comunque l'Urlo come racconto sia tra quelli contenuti nel libro, il più accattivante.
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Postdi Frengo78 » 14/04/04 16:48

panno ha scritto:Qualità innata. Adrien farà molta strada. La cosa più bella è che a casa (compreso me siamo in 5 dai 21 ai ... anni) sono a "turno" per leggere i racconti.
Auguri per il miglior successo!
Carlo Panno
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Postdi Frengo78 » 05/05/04 13:14

mainomenos ha scritto:mi sono piaciuti -molto- i racconti lunghi, credo perchè, leggendo, cercavo sempre di scoprire il trucco, la logica, il senso nascosto. In quelli brevi non avevo il tempo di sviluppare questo gioco.
L'interessante e' stato essere attratti e invischiati nel gioco, portati ad accettarlo. Non capita spesso, anzi.javascript:emoticon(':eeh:')
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Supendo!

Postdi astronomer » 06/05/04 19:17

Stupendo! Non vedo l'ora che tu scriva un'altro libro!
Cosa c'è di autobiografico nel racconto "L'urlo" dato che il Cainer esiste davvero?
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Postdi absinth » 02/06/04 15:34

Ho letto "il sogno" e "l'ultima frontiera", e devo proprio dire che mi sono piaciuti, il libro sicuramente merita 10 euro se è tutto sviluppato in tale maniera.

In particolare direi che "il sogno" nella parte iniziale, prima che la ragazza arrivi al commissariato, risulta piuttosto piatta e poco espressiva, come se ci fosse una via di mezzo tra il soffermarsi a descrivere ciò che incontra la ragazza per strada e la fretta di arrivare alla denuncia fatta al commissario di polizia. Da questo punto in poi il racconto compie invece un salto di qualità, risultando molto accattivante per il lettore, desideroso di comprendere meglio che diavolo è successo alla ragazza. Io avevo iniziato a pensare che si trattasse di una rappresentazione di un rapporto d'amore che degenerando mostrava la vera faccia di un ragazzo che se prima dava felicità, ora dava tristezza e inquietudine togliendo man mano tutti i sogni alla ragazza come se volesse svuotarla per averla solo per sè. E in questo l'immagine del clown è decisamente azzeccata. Il finale mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca, perchè era più triste di quel che avevo immaginato, ma più logico dato che si trattava pur sempre di una denuncia. L'idea mi pare geniale quindi, e il racconto per questo molto bello, anche se avrebbe potuto essere curato un pochino di più. Di certo ottimo per uno scrittore alle prime armi. Complimenti al WM :)

"L'ultima frontiera" ha uno stile invece un pò diverso (cosa che apprezzo) ma risulta un pò criptico e difficile da godere per chi non ha conoscenze in cultura hacker e intuito per capire in che consistano i vari strumenti usati secondo me. Un glossario sarebbe comodo. BTW di certo il finale è grandioso, il protagonista che usa un'orda di computer zombie, e li sfrutta in un attacco per guadagnarsi le risorse di potenza di calcolo necessarie a coronare il proprio sogno di simulare una corsa a cavallo tra i canyon verso un romantico tramonto. Almeno spero di aver compreso bene. ;)
Come futuro son d'accordo con la prefazione che sia del tutto possibile, e mi piace come viene riportata bene l'immagine di un hacker i cui sogni si rivelano essere il desiderio di una libertà sconfinata, riportandosi (seppur virtualmente) ad un'era in cui questa sicuramente esisteva più che ora.

Mi piacerebbe trovare tra gli altri racconti qualcuno in prima persona, che renderebbe più espressivo un racconto secondo me, ma ad ogni modo quanto ho letto mi ha convinto a ordinare il libro. Complimenti ad Adrien Hingert, anche per la mailing list, sempre ricca di informazioni veramente interessanti :)
I poeti maledetti del decadentismo allietavano le ore notturne passate a scrivere bevendo assenzio, allora detto "la droga dei poveri".
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Il sogno

Postdi astronomer » 02/06/04 21:19

La mia coinquilina aveva indovinato subito che la ragazza era stata violentata, infatti mi prendeva in giro per il fatto che io non ci fossi arrivato subito. (C'è da dire però che lei lavora in una comunità di bambini picchiati,abusati o abbandonati le cui madri possono aver subito certi "trattamenti").
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Re: Supendo!

Postdi webmaster » 03/06/04 00:14

astronomer ha scritto:Cosa c'è di autobiografico nel racconto "L'urlo" dato che il Cainer esiste davvero?
scusami per la risposta molto, molto in ritardo!

il cainer esiste davvero, è un mio grande amico ed è l'autore della copertina.

cosa c'è di autobiografico? la risposta è tutto e niente. tutto, nel senso che tutto ciò che scrivo deriva dalle mie esperienze personali: quindi ogni personaggio ha una radice nel mondo reale (persone che vedo, tratti che mi colpiscono, scene della tv che mi fanno riflettere). niente, perché tutto viene cambiato e adattato per poter stare dentro a una storia. capire cosa è vero e cosa no penso sia difficilissimo anche per le persone che che mi stanno vicino.
ad esempio il cainer ha di vero il nome e anche lo spirito del personaggio, ma di certo non vive nel modo descritto nel libro - nella realtà è molto più attivo e interessante. così sono vere cristina e michelle anche se nella realtà sono più complesse e decisamente più belle come persone di quanto io possa averle descritte.
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L'impressione

Postdi absinth » 12/06/04 15:15

Non ho ancora finito il libro, ma per ora posso già dire che si presenta sempre interessante e mai noioso. Va letto una storia per volta xò, da gustate cn calma, non di fretta tutte assieme
Complimenti al nostro webmaster :)
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libro

Postdi lara » 07/12/04 15:14

ciao a tutti,

ho ricevuto il messaggio riguardante il libro e mi sono incuriosità...quindi eccomi qua a leggere i vostri commenti...solo una curiosità...cm mai sono così "datati"? Forse non ho fatto molta attenzione ed il libro è già "fuori" da un bel pò?

cmq mi precipito a leggere i racconti scaricabili

ciao ciao
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